Come negli altri paesi della Slavia, anche Porzus/Porčinj conta diverse borgate (come Kras, Rob….). Un altro aspetto distintivo che lo unisce alla zona della Slavia è quello dei nomi di casa. Se i nomi dei borghi hanno già trovato valorizzazzione attraverso l’apposizione di apposite installazioni in legno, ora i soci della Pro loco Amici di Porzus si stanno attivando per ridare visibilità anche ai nomi di casa.
Dalla Pro loco, Tiziana Foschiatto, spiega: «Da molto tempo ci premeva come potere identificare, all’interno dei borghi, lo spazio abitativo della frazione di Porzus portando alla luce
con un pizzico di carattere artistico, ove possibile, come le famiglie e le loro casa venivano identificate attraverso soprannomi caratteristici ma ben identificativi. Casa o Hiša Drejan, Tomaš, Sivuaz, Siuka, Trkònja, tutto nel dialetto sloveno porzusano». E il riscontro c’e stato.
«Con entusiasmo tanto i residenti, quanto coloro che mantengono lo spazio abitativo venendo saltuariamente in paese e quanto coloro che sono diventati “cittadini” di Porzus acquistando e ristrutturando una vecchia abitazione, hanno prontamente aderito all’iniziativa».
Ogni tabella sarà appesa all’esterno delle case, là dove una porta invita ad entrare e racconterà una sua piccola storia passata, ma anche futura.
«Una comunità dovrebbe avere sempre un punto di riferimento e personalmente credo che la parola “casa” possa rappresentarlo». Dietro all’iniziativa c’è, ovviamente, il folto gruppo di soci del sodalizio presieduto da Luciano Turco, prosegue Tiziana.
«Come sostengo ormai da tanti anni, i volontari che collaborano con la nostra piccola Pro loco Amici di Porzus aps sono “volontari di alta qualità”, che non solo mettono a servizio il proprio tempo, ma donano le proprie competenze e capacità artistiche, culturali ed artigianali nella manutenzione accurata del territorio e nell’accoglienza a quanti arrivano dalle località lontane e vicine.
Per questo progetto un ringraziamento particolare, da parte della Pro loco, va alla volontaria Tiziana Specogna, che con le sue pennellate di colore ha raffigurato i fiori dei nostri prati e lerubide (in italiano «sterpaglie») che crescono a bordo bosco. Ma anche al dottor Janoš Ježovnik del Centro di ricerca dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti di Ljubljana, come sempre attento alla grafia di questa varietà linguistica di sloveno delle Valli del Torre.
Il progetto si inserisce anche nel percorso di recupero della lingua locale, intrapreso con la pubblicazione «Purčinj ta med senan, pejčami anu nebesi – kronaka cajta – Porzûs, tra fieno, pietra e cielo – cronache d’epoca ». Il volumetto era stato presentato l’anno scorso in occasione del premio letterario «Salva la tua lingua locale 2023», organizzato dall’Unione nazionale Pro loco d’Italia e da Autonomie locali italiane con la collaborazione del Centro internazionale Eugenio Montale. Già allora per la nuova pubblicazione, curata dalla Pro loco Amici di Porzus con testi di Selena Tomada, Luciano Turco e Larissa Borghese, alla trascrizione dialettale aveva fornito supporto scientifico il dott. Janoš Ježovnik dell’Accademia slovena di scienze e arti di Lubiana.
Alla preparazione del libretto, arricchito da illustrazioni di Armanda Sbardellini, Giuliana Bellotti e Francesco Turco, avevano collaborato anche la redazione del quindicinale Dom e l’Associazione/Združenje don Eugenio Blanchini. (Luciano Lister)