È fatta. Dopo due rinvii, la sera di venerdì, 6 luglio, nella sala consiliare di Taipana/Tipana, i 21 sindaci che da parte italiana hanno deciso di aderire al cluster transfrontaliero tra Italia e Slovenia (tra la provincia di Udine e l’Alta Valle dell’Isonzo) si sono incontrati ufficialmente per la firma del protocollo d’intenti che sancisce la nascita della nuova aggregazione che parte dal territorio.
Al nuovo ente, quindi, hanno aderito i comuni di Artegna, Attimis, Chiusaforte, Dogna, Drenchia, Faedis, Grimacco, Lusevera, Moggio Udinese, Montenars, Nimis, Prepotto, Pulfero, Resia, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Taipana, Tarcento e Torreano. Da parte slovena, invece, nei prossimi giorni aderiranno formalmente i comuni di Bovec, Kanal ob Soči, Kobarid e Tolmin. Per motivi organizzativi, i sindaci da parte slovena hanno deciso di rinviare ad altro momento la sottoscrizione, alla quale sarà comunque presente una delegazione degli amministratori aderenti da parte italiana.
Nella sala consiliare del suo comune, davanti ai sindaci e rappresentanti dei comuni aderenti da parte italiana, il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, è riuscito a nascondere l’emozione e la soddisfazione per il risultato raggiunto dal territorio. All’indomani della tavola rotonda organizzata a Kobarid a gennaio, in occasione del 48° Incontro degli sloveni della provincia di Udine e dell’Alta valle dell’Isonzo, si era preso l’incarico di tenere i contatti tra le amministrazioni comunali interessate alla nascita di un gruppo di collaborazione transfrontaliero.
Davanti ai colleghi ha richiamato le motivazioni che hanno spinto i rappresentanti delle amministrazioni aderenti a proseguire lungo il percorso di nascita del nuovo soggetto, soprattutto legate alla necessità di trovare risposte alle problematiche comuni riscontrate sul territorio, a partire dallo spopolamento. La nuova aggregazione tra comuni potrà, tra l’altro, presentarsi con più forza nei rapporti con la Regione Friuli Venezia Giulia. L’esperto incaricato di seguire il progetto del cluster tra i comuni al confine tra Italia e Slovenia, l’architetto Maurizio Trevisan, ha evidenziato come i territori della provincia di Udine al confine con la Slovenia e dell’alta Valle dell’Isonzo a carattere prevalentemente montuoso e con paesi lontani dai centri di valle, presentino caratteristiche e problematiche simili.
Con l’istituzione del cluster ci si propone di portare nuove idee, da cui si sviluppino progetti e, quindi, progresso. Nel protocollo d’intenti sottoscritto a Taipana, vengono individuati 8 temi rispetto ai quali i comuni aderenti intendono intraprendere iniziative: valorizzazione e tutela dei territori, energia, turismo, sviluppo rurale e forestale, comunicazioni, sviluppo e sostegno a economia e impresa, sicurezza del territorio, coesione sociale. I sindaci di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, Chiusaforte, Fabrizio Fuccaro, Prepotto, Mariaclara Forti, e Tarcento, Mauro Steccati, hanno espresso le proprie forti aspettative rispetto al nuovo ente nato con questa firma, anche a fronte di alcuni analoghi tentativi di collaborazione sistematica non andati a buon fine. Già nel 1999, infatti, era stata sottoscritta la Carta di Castelmonte, un documento nato sull’onda della stessa voglia di collaborazione che in questi mesi ha portato alla nascita del cluster, ma il cui percorso si è presto fermato. La nuova aggregazione transfrontaliera porta a pensare in termini di territorio e popolazione del tutto nuovi: da parte italiana, la popolazione aggregata dei comuni aderenti è di 33.208 abitanti su 990 kmq; da parte slovena, la popolazione è di 24.327 abitanti su 1.042 kmq. Si tratta di un totale di 57.535 abitanti su un territorio di 2.302 kmq.
Malgrado l’incontro con i vertici della Regione Friuli Venezia Giulia sia rinviato ai prossimi mesi, hanno portato il proprio saluto e il proprio augurio rispetto al cammino intrapreso i consiglieri regionali di maggioranza, Elia Miani e Giuseppe Sibau e, a nome dell’assessore alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, il responsabile regionale per la pianificazione e gestione delle risorse forestali, Rinaldo Comino. A nome delle amministrazioni aderenti da parte slovena, ha portato il proprio saluto Simon Škvor, dirigente del Comune di Kobarid. (Luciano Lister)
Lep dan za Benečijo in Rezijo je bil 6. julij. V sejni dvorani občine Tipana je dvajset županov iz Benečije, Rezije in Železne doline ter nekaterih drugih okoliških občin podpisalo pismo o nameri ustanovitve čezmejnega grozda (clusterja). Pred koncem julija ga bodo podpisale še občine Kanal od Soči, Tolmin, Kobarid in Bovec.
»Grozd (cluster), ki se izoblikuje, ponuja številne možnosti, da se kot tak spoprime z izzivi črpanja ali pridobivanja evropskih sredstev ali, izhajajoč iz tega, s posameznimi projekti. Izpostavljeni so izzivi na področju energetike, turizma, infrastrukture, potem povezovanje tega skupnega prostora na področju kulture, izročil, tradicije,« je razložil direktor uprave Občine Kobarid Simon Škvor.
Zamisel o čezmejnem clusterju se je porodila v Kobaridu na letošnjem novoletnem srečanju Slovencev videnske pokrajine in Posočja. »Med župani nediških in terskih dolin smo se dogovorili, da na italijanski strani ustvarimo skupino občin, ki se bodo tako skupaj povezale s posoškimi občinami na slovenski strani za evropske projekte,« je povedal tipajski župan Alan Cecutti, koordinator pobude.
Pobudniki si nadejajo sodelovanja tudi drugih ustanov in organizacij ter podpore slovenske vlade in dežele Furlanije Julijske krajine.
»Pobuda je zelo pomembna, ker združuje naše kraje z občinami na slovenski strani. Teritorji je isti, zato je prav, da ljudje ob meji skupaj delajo in si med sabo pomagajo,« je poudaril deželni svetnik Giuseppe Sibau (Odgovorna avtonomija). Na srečanju je bil tudi njegov kolega Elia Miani (Liga).