Un serpentone per liberare il sogno dei colori

 
 
Un artistico assemblaggio di 42 cubi di legno completamente dipinti hanno dato forma a uno spettacolare ‘serpentone’ destinato ad arredare i locali delle scuole di Vedronza, a testimonianza di bambine e bambini (16 della materna, 26 della elementare) che hanno avuto l’opportunità di liberare il ‘sogno dei colori’ e, contestualmente, di dare sfogo alla fantasia.
L’iniziativa, prontamente accolta dalle insegnanti, ha la paternità di Dario Pinosa ed Eros Vassalli, del Laboratorio permanente di espressioni artistiche, un’associazione che mira a promuovere l’arte come occasione di aggregazione e di crescita di una comunità.
Allora, perché non cominciare proprio dai più piccoli?
Da tempo Dario Pinosa, noto artista poliedrico di Villanova, pensava che «in un lungo serpente si potessero racchiudere tutti i colori dei bambini, il condensato dei loro sogni, ma anche il suggestivo ventaglio delle loro fantasie».
Alla testa e alla coda del rettile ci avrebbero pensato Eros e Dario, mentre ai bambini della scuola venivano consegnati i cubi di legno da istoriare a piacimento, con tanto di firma, perché ognuno potesse poi dire «questo serpente è anche mio».
Martedì 9 marzo, le operazioni di assemblaggio del rettile sono state caratterizzate da grande euforia, in quanto il lavoro dei singoli contribuiva alla realizzazione di un autentico capolavoro, una sorta di parata dell’Alta Val Torre, con tanto di fiori, fauna, particolari ambienti naturali, l’acqua del Torre, il tutto visto con occhi di bambino.
La maestra Viviana Costalunga ha sottolineato che, «i bambini, impegnandosi a dipingere i cubi, hanno imparato che non vanno distrutti materiali riciclabili, soprattutto che l’ambiente è un bene prezioso e merita rispettarlo. Non è stato difficile operare in sintonia tra la materna e l’elementare in quanto, nel corso dell’anno, proponiamo sovente attività comuni. Ci sembra il modo migliore per una crescita omogenea degli allievi».
E Dario Pinosa ha in mente anche un ‘serpentone’ per adulti, perché «fare comunità è la migliore espressione artistica».