Un centro culturale per la rinascita di Ugovizza

 
 
A sei anni e mezzo dall’alluvione, che il 29 agosto del 2003 ha colpito il comune di Malborghetto – Valbruna ed ha provocato ingenti danni alla maggior parte delle strutture abitative del paese di Ugovizza, un altro importante tassello della ricostruzione viene ad arricchire il senso della rinascita. Il 1° marzo è stata richiamata all’attenzione della stampa l’apertura e la messa a disposizione della comunità del centro polifunzionale che è stato ricavato nei locali ristrutturati della vecchia latteria consortile. Al tavolo della presidenza Daniele Zelloth, presidente del Consorzio vicinale di Ugovizza e Rudi Bartaloth presidente del Centro culturale sloveno Planika — Stella alpina, hanno illustrato il senso di questo centro di cultura nella realtà locale e ne hanno tracciato la fisionomia ed il ruolo che intende assumersi per il futuro.
La furia dell’alluvione aveva distrutto dalle fondamenta il possente campanile che sorgeva sulla riva destra del torrente e nel quinto anniversario del disastro il 31 agosto 2008 con una grande manifestazione civile e religiosa se n’era inaugurato il ripristino. Nel frattempo il paese è rinato e l’inaugurazione del centro si pone come coronamento dell’opera di ricostruzione. Il Consorzio vicinale di Ugovizza ha una storia secolare, da quando, secondo le parole del presidente, 116 famiglie si riunirono per curare gli interessi comuni già dai tempi dell’impero austroungarico. La vecchia latteria era frutto del loro lavoro. Ma i tempi sono cambiati ed il fabbricato anche per giustificarne la ristrutturazione doveva trovare un’adeguata destinazione d’uso. Oltre che divenire centro polifunzionale per ogni esigenza culturale del territorio aveva bisogno di un’anima, di una sua vita, di una presenza istituzionale che non fosse sporadica ed occasionale. Qui sono venute a sposarsi due esigenze che hanno trovato nei due interlocutori, il Consorzio e Planika la copertura di interessi comuni.
Non va dimenticato, infatti che per ristrutturare e rendere funzionale il fabbricato l’impegno finanziario era rilevante e che comunque era opportuno trovare una giusta collocazione ai fondi che generosamente erano stati raccolti da varie istituzioni slovene in Italia, in Carinzia e in Slovenia, da aggiungere a quelle istituzionali forniti dalla Protezione civile, dalla Caritas e dalla Cassa di risparmio di Udine. Il percorso per giungere ad una soluzione soddisfacente è stato lungo e per certi versi non privo di tensioni. Che oggi vi sia una sala disponibile per tutte la manifestazioni culturali e che si stia lavorando alacremente per metter a disposizione del circolo Planika i circa 80 mq. del sottotetto per le sue attività istituzionali, è frutto della buona volontà delle parti per rendere un concreto servizio alla comunità locale.
Planika, trasferendo qui le sue molteplici attività che spaziano dall’insegnamento della lingua slovena a varie manifestazioni culturali legate alla tradizione, dalle pubblicazioni, frutto di puntuali ricerche etnografiche e storiche, alle opportunità offerte dal centro informatico e dalla ricca biblioteca, ha l’occasione di divenire l’anima di questo nuovo luogo di vitalità paesana, secondo l’auspicio ribadito dal presidente Bartaloth e dallo Zelloth.
In una visione prospettica questo centro si presenta come emblematico proprio per l’implicita apertura che offre a tutte le possibili iniziative di aggregazione che le varie espressioni sociali locali intendessero porre in atto. Esse possono spaziare dal religioso al civile, proporre un convegno, aprirvi una scuola di musica, di canto corale, ma anche fare una festa insieme con la classica bicchierata. Secondo le parole del presidente Zelloth, qui potranno trovare occasione di collaborazione e integrazione le diverse anime culturali e linguistiche che convivono su questo territorio, il quale rappresenta anche fisicamente il punto geografico di incontro delle tre matrici linguistico-culturali europee.
La presenza della console generale della Slovenia Vlasta Valenčič Pelikan, dei rappresentanti della Confederazione delle organizzazioni slovene – Sso, Riccardo Ruttar e della Unione culturale economica slovena – Skgz, Luigia Negro, ha dato l’implicita conferma della volontà del mondo sloveno nel suo complesso di stare accanto a questo centro, il quale, accogliendo l’associazione Planika, offre nuove opportunità di presenza attiva e collaborativa alla comunità slovena, nell’ottica di un’Europa sempre più aperta secondo la lettera e lo spirito del trattato di Schengen.

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp