Una nuova ventata d'entusiasmo spazza le nubi dalla piana di Platischis. Infatti, quasi a sconfessare le frettolose «cassandre» pronte a recitare il «de profundis», la cooperativa «Le valli dell'orso» sta partorendo una realtà agrituristica destinata ai buongustai con conseguente richiamo di visitatori per un territorio di singolare bellezza naturalistica, incorniciato dalle cime montuose italo-slovene.
Sarebbe stato facile giustificare il recente calo nelle produzioni agricole, contrassegnate dall'orso, con la proverbiale crisi del settimo anno, situazione che, invece, il presidente Carlo Sedola stigmatizza chiamando in causa «gli eccessivi lacci burocratici che non lasciano scampo soprattutto alle aziende di montagna, ma anche la mancanza di manodopera, causa alcune defezioni per decesso o per anzianità».
Il capolavoro di essere riusciti ad aggregare oltre 300 particelle per poter avviare produzioni agricole, ma anche i numerosi attestati conseguiti in fiere internazionali di settore, senza tralasciare la certificazione europea di prodotti tipici di qualità per il «borlotto gigante» di Platischis e il «borlottino» di Prossenicco costituiscono una carta d'identità di tutto rispetto. Così, se da un lato era d'obbligo ridimensionare l'attività delle «Valli dell'orso», il presidente Sedola ha ritenuto di poter stimolare l'avvio di un'attività parallela che potesse rilanciare l'immagine di Platischis, soprattutto quella di una montagna che non vuole rassegnarsi a sopravvivere.
Recentemente, nella cooperativa sono entrati due nuovi soci, Silvano Michelizza e Marco Tomasino, che si impegneranno a rilanciare il comparto agricolo in quelle produzioni che meno richiedono manodopera. Nel contempo, Tomasino sta per prendere in gestione la ex casermetta militare che privati avevano acquistato dal Comune di Taipana e che recentemente è stata completamente ristrutturata e dove è già funzionante un moderno centro di macellazione e uno spaccio dei prodotti dell'orso.
In altri locali della struttura, Marco Tomasino è intenzionato, a partire dalla prossima primavera, ad avviare un centro di degustazione di insaccati, attività che, dopo un opportuno rodaggio, sarà trasformata in un vero e proprio agriturismo, con ampi spazi anche all'esterno, dove non mancherà un campo giochi per bambini.
Ed è il caso di chiarire che i salumi saranno rigorosamente locali, provenienti dall'allevamento allo stato brado di una sessantina di maiali l'anno, che gli avventori potranno ammirare al pascolo nella conca sottostante il luogo di ristoro.
Avevamo parlato di una cooperativa che sta per partorire un agriturismo, tuttavia le due realtà seguiranno iter gestionali singoli, anche se di fatto sono destinate a operare in modo parallelo e in assoluta sintonia.
Carlo Sedola, in particolare, si dichiara «soddisfatto di poter aggiungere un ulteriore tassello a un sogno che covavo già a vent'anni. Ai nostri vecchi non mancavano certo inventiva e senso del sacrificio. Se vogliamo far rifiorire questa valle dovremo tenere nel giusto conto anche quei valori, tra i quali la pazienza di saper attendere con perseveranza. Alla fine, ogni seme è destinato a dare i suoi frutti».
E ne è buon testimone il logo della cooperativa, dove un simpatico orsetto, sullo sfondo delle creste del Gran Monte, abbraccia mele e fagioli. Di questo orsetto si fregerà sicuramente anche l'agriturismo di Marco Tomasino quale segno distintivo aziendale, ma anche come monito che questa montagna non può rinchiudersi nel rimpianto di tempi passati, tantomeno è destinata a continuare a sognare perché la tenacia, la pazienza, l'impegno sono in grado di tramutare i sogni in realtà.
Ma le ambizioni del presidente della cooperativa Le valli dell'orso mirano a un ulteriore traguardo.
«Come cooperativa — afferma Carlo Sedola — vogliamo impegnarci in un importante progetto, legato all'applicazione della legge regionale 16/2006 (il riordino fondiario, ndr), per favorire l'insediamento in zona di altre aziende agricole che intendano coltivare i terreni che il Comune di Taipana sarà in grado di mettere a loro disposizione, secondo i dettami dell'agricoltura biologica, in modo che Platischis possa diventare “la valle del bio” e attivare, anche tramite l'istituzione di fattorie didattiche, quel turismo sostenibile che potrà garantire un futuro dignitoso a quanti scelgono di vivere nelle nostre vallate».