Nella seduta di giovedì 7 aprile, il Consiglio comunale di Taipana ha approvato all'unanimità il documento, con il quale chiede l'istituzione a Taipana della scuola materna con insegnamento bilingue, italiano e sloveno. La richiesta fa seguito alla volontà, che è stata espressa in tal senso, nel corso due incontri, dai genitori degli alunni e dagli insegnanti della scuola di Taipana, nella quale da anni vengono organizzati corsi di lingua slovena.
L'insegnamento della lingua slovena nella scuola è auspicabile, sottolinea il Consiglio nel documento, «per l'arricchimento culturale degli alunni e per salvaguardare il mantenimento del patrimonio storico, etnico e culturale di un comune inserito nel territorio di applicazione della legge di tutela 38/2001».
Il Consiglio comunale, inoltre, reputa che nell'odierno contesto dell'Unione Europea, di cui la Slovenia fa parte, in cui «sono venute meno le tensioni politiche e ideologiche che così tanto hanno penalizzato, dal dopoguerra, lo sviluppo del nostro territorio» sia «di primaria importanza, anche con un adeguato rafforzamento delle conoscenze linguistiche, ripristinare rapporti di buon vicinato tra popolazioni limitrofe». Parole sostanziate dal secolare rapporto di amicizia che lega Taipana al Breginjski kot.
Alla luce di tutte queste motivazioni, il comune di Taipana chiede l'istituzione in loco di una scuola bilingue in base a quanto previsto dall'art. 12, comma 6 della legge statale di tutela della minoranza slovena.
L'istanza, che se accolta verrà applicata a partire dall'anno scolastico 2012-2013, è stata inviata alla Provincia di Udine, alla Regione Friuli-Venezia Giulia e all'Ufficio scolastico regionale.
L'iter, come fa sapere Tomaž Simčič, facente funzione di direttore per le scuole slovene presso l'Ufficio scolastico regionale, è piuttosto lungo e dovrebbe essere inserito nel piano regionale, che viene reso noto ogni anno entro fine dicembre.
A Lusevera, invece, verrà a breve convocato un incontro, rivolto ai genitori, con un insegnante della scuola bilingue di San Pietro al Natisone, chiamato ad illustrare il modello didattico e formativo bilingue, dopodiché verrà fatta una delibera in Consiglio comunale per avviare l'applicazione dell'articolo di legge. Nel frattempo i genitori degli alunni che frequentano la scuola elementare e materna di Vedronza hanno detto “sì” all'istituzione in loco della scuola bilingue, rispondendo positivamente al questionario che era stato inviato dall'amministrazione comunale per sondare la loro opinione in merito.
Resta il fatto che ben difficilmente si potrà ottenere l'istituzione di due scuole bilingui in due comuni limitrofi, con una popolazione scolastica di una trentina di alunni ognuno. Di ciò si rende conto l'amministrazione comunale di Taipana, ma non quella di Lusevera.
Eppure basterebbe interpretare correttamente il pensiero dell'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Molinaro, espresse a Ugovizza al recente convegno sul decimo anniversario dall'approvazione della legge di tutela. In quella sede, infatti, Molinaro ha detto possibile e auspicabile l'apertura di nuove scuole bilingui, a patto che non siano un espediente per mantenere un plesso scolastico in un comune, bensì come risposta ad un'istanza effettivamente espressa dal territorio, che scaturisce da un sincero attaccamento alla lingua e cultura slovene.