La rinuncia di pre Zuanella al Vicariato slavo di Torlano

 
 
Concludiamo la trascrizione dei regesti elencati sub anno del Bertolla senior che riguardano le vicende di don Valentino Zuanella alla guida del vicariato slavo di Torlano in quel di Nimis.

-1858, 7 maggio. Decreto Arcivescovile N° 249 sulle sacre funzioni e sulla dipendenza del Vicario e dei Cappellani, e sugli emolumenti del Vicario di Torlano. Vicariato non è beneficio, e il Vicario non è delegatus ad omnia, perciò si può fare limitazioni senza opposizione delle parti.
Il Vicario può: 1°) Amministrare il Battesimo, la Penitenza, l’Eucarestia e l’Estrema Unzione; ma aspettare al Pievano l’esame degli sposi e l’assistenza ai Matrimoni. 2°) Il Vicario può cantar Messa, fare funzioni vespertine, pubblicare i matrimoni, fare l’esposizione del SS.mo nella messa delle prime domeniche d’ogni mese e nelle feste di Quaresima la mattina. 3°) Può fare la processione la domenica fra l’VIIIa del Corpus Domini. 4°) La Vigilia delle Pentecoste può benedire il fonte di Montaperta; mentre nello stesso giorno il Pievano benedirà quello di Torlano, il cui Cereo sarà portato a benedirsi a Nimis nel Sabato Santo. Il Vicario benedirà le candele, le ceneri e l’olivo. 5°) Il Vicario ed i Cappellani interverranno a Nimis il 19 giugno (Ss. Gervasio e Protasio), la solennità del Corpus Domini, S. Pietro, la festa delle Pentecoste, i tre giorni della Settimana Santa, la sera del Rosario. 6°) I funerali appartengono al Vicario, però se i defunti dovranno essere sepolti a Nimis, il Vicario cederà la stola al Pievano. 7°) Il Vicario non potrà rilasciare Certificati, e dipenderà in tutto dal Pievano, come i Cappellani dovranno dipendere dal Vicario. 8°) Avrà vigore la consuetudine che gli incerti dei Battesimi siano del Pievano; ed il Vicario contribuirà al Pievano il solito canone di onto (burro cotto) libbre 20 – formaggio libbre 30 – ovi 100 – un capretto. Questo Decreto fu temperato (consolidato) ai 27 settembre 1864 (Arch. Curia e Apn.
-1859, 28 gennaio. Agitazione in Torlano contro il Pievano di Nimis (Apn).
-1859, 28 marzo. Per rinunzia di Pre Zuanella fu destinato Vicario di Torlano Pre Valentino Riva (Curia arc.).
Evidentemente le condizioni del Decreto Arcivescovile di sopra riportato, ricco di divieti e di balzelli era un rituffarsi nel Medioevo. Ma soprattutto contraddiceva lo spirito e le idee autonomiste ed innovatrici di Don Valentino Zuanella, il quale preferì rinunciare al Vicariato di Torlano. S. Paolo docet: «Chi non lavora non mangi», fosse vero!

In aggiunta alla vicenda di pre Valentino Zuanella si annotano brevi cenni storici sulle antichissime chiese esistenti nel territorio del Vicariato di Torlano, estratti dal quaderno: Regesti concernenti il Vicariato di Torlano, vol.53, Fondo Bertolla, ms Bsu. Qui esposti sub anno.

-1323, 1 maggio. Ser Pietro di Cergneu, anche a nome dei suoi fratelli Corrado e Giovanni, del fu Detalmo, forma il patrimonio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, che stava costruendosi sotto il castello di Cergneu, assegnandole l’affitto che pagava Sabadino di Cergneu. Cioè: denari 8 ? – una pecora – libbre 10 di formaggio – una quarta di formento – un capretto – uno zampino di maiale – una gallina con le uova (Not. Giovanni di Verzegnis, Anu).
-1328, 2 Marzo. Matteo fu Stefano di Torlano dona una libbra di olio alla chiesa di S. Giorgio sopra Torlano (di origine longobarda), una libbra alla chiesa di S. Elena di Chialminis, ed una alla fraterna dei Battuti di Nimis (Antonio Belloni, Memoralia I, c.29, ms BCU).
-1330, 29 marzo. Martino di Nongolla per una marca di denari vende a Sabadino di Cergneu un casteneto verso Taipana, aggravato dal censo di libbre due di olio a favore della chiesa di S. Leonardo (e S. Giacomo) di Cergneu Superiore (A. Belloni, cit., vol. I, c. 123).
-1345, 3 aprile. Martino di Pecolle (Cergneu) obbliga un terreno in Monteprato per libbre due di olio alla chiesa di S. Maria e S. Leonardo di Cergneu (A. Belloni, cit. vol. I, c. 144).
-1354, 25 agosto. Sub auditorio (sotto il portico) della chiesa di S. Giacomo di Cergneu, alla presenza del degano di Subit (Not. Pantaleone Furlani, Anu).
-1354, 9 settembre. Ser Pagano di Savorgnano, per adempire al testamento di suo padre Ettore (dei 16 agosto 1384) promette di pagare ogn’anno alla chiesa di S. Maria e di S. Giacomo di Cergneu tre denari alle feste di Natale. Diede in sicurtà (in fidanza) la metà del suo molino, sito in borgo Ariba di Nimis (A. Belloni, cit., vol. I, c. 91).
-1355, 7 giugno. Ser Federico di Savorgnano, per adempire al testamento di suo avo Ettore, promette di pagare in perpetuo alla chiesa di S. Maria e di S. Giacomo di Cergneu marca una e mezza. Garantì coi suoi beni posti in Montemaggiore (A. Belloni, cit., vol. I, c. 155).
-1356,…febbraio. Ser Pietro fu Detalmo di Cergneu donò al Comune di Chialminis tanto terreno, nel luogo detto Rasiza, bastevole a fabbricarvi sopra la chiesa col diritto di accesso e di regresso (A. Belloni, cit., vol.I, c.155).
-1360, 5 febbraio. Ser Costantino q. Detalmo di Cergneu donò 16 denari alla Chiesa di Chialminis (A. Belloni, cit., vol. I, c. 166).
-1366, 24 giugno. Pre Benvenuto vicario di Nimis per conto proprio e dell’altro vicario di Nimis, si accorda con Pre Ilario vicario di Taipana e colla chiesa di Taipana, alla presenza di Pre Benvenuto pievano di Nimis, e residente in Attimis (A. Belloni, cit., vol.I, c.166).
– 4. continua –

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