La proposta del sindaco di Taipana per definire il concetto di ‘montanità’

 
 
«Se si giungesse ad una esatta definizione dei Comuni montani, il sostegno regionale, almeno per quanto concerne il territorio della ex Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, potrebbe essere ridotto del 50 per cento, con enorme beneficio per le aree propriamente montane, finora penalizzate da un ente caricatosi di significati funzionali ad altre pratiche».
Il sindaco di Taipana, Elio Berra, torna sulle barricate e stila una proposta, approvata nella seduta dell’ultimo consiglio comunale, che ha per destinatario il presidente della giunta regionale, Renzo Tondo.
«Per troppi anni — scrive il primo cittadino — la montagna vera è stata presa a pretesto e, dato il suo scarso peso politico, è diventata ancora più marginale. Dovrebbe risultare davvero sconcertante prendere atto che nell’ex agglomerato Torre-Natisone-Collio, a fronte di una popolazione di circa 100 mila abitanti, soltanto 5 mila fossero i residenti in aree veramente di montagna. Comunque non è mai troppo tardi per porre rimedio a questa discrasia».
E, proprio perché il presidente Tondo si era recentemente detto intenzionato a rivedere il concetto di ‘montanità’, Berra gli sottopone una sua proposta che prevede per le varie località un’altezza di 400 metri sul livello del mare, ma che, indipendentemente dall’altitudine, le località siano circondate da montagne superiori agli 800 metri».
Tuttavia, il primo cittadino di Taipana vuole essere più preciso. «Una volta definito cosa sia montagna — scrive nel documento — sarà più facile definire la ‘montanità’, cioè il grado di disagio esistente e quindi le risorse che si dovranno riconoscere a quel territorio e ai suoi abitanti, per non penalizzarli e, come è purtroppo già successo, per non indurli ad andarsene. Al riguardo penso sia del tutto elementare esaminare il reddito pro capite della popolazione. Allora sfrondare il nuovo ente di tanti Comuni finora impropriamente inseriti nelle vecchie Comunità montane sarebbe esercizio fin troppo facile».
La nuova ‘scatola-montagna’, ipotizzata dal sindaco Berra, farebbe piazza pulita di realtà come l’intero Collio, ma anche dei comuni di Cividale, Povoletto, Tarcento, Magnano, forse anche Nimis, Attimis e Faedis. Ma quale dovrebbe essere la nuova configurazione?
«Ritengo ragionevole — scrive ancora il primo cittadino di Taipana — che la nuova Unione dei Comuni montani, pur con una sede istituzionale unica, penso a San Pietro al Natisone, cui ci lega anche la presenza della minoranza slovena, possa venire organizzata, senza inconveniente alcuno, con sedi secondarie dislocate proprio in qualche Comune di montagna, utilizzando i municipi, dove potrebbero operare singoli servizi che non hanno alcuna necessità di trovarsi tutti accentrati. Con le tecnologie esistenti non c’è ragione di sostenere la necessità di una sede unica. Con questa scelta si darebbe prestigio e un senso a piccoli municipi di montagna».
E a proposito di piccoli Comuni e della loro importanza sul territorio, Berra si toglie un sassolino dalla scarpa.
«È importante — scrive a Tondo — non svuotare i Comuni delle loro funzioni, facendo del sindaco un guardiano del municipio. Viene da sorridere quando si leggono proposte di eliminare le giunte, ridurre i consigli comunali o costringere i piccoli Comuni ad arrendersi, prendendoli per fame. Signor presidente, faccia fare un po’ di tirocinio ad alcuni suoi collaboratori, magari nel nostro Comune e a 300 euro al mese. Poi, formulerebbero sicuramente proposte più sensate».
Il documento conclude con una considerazione di carattere socio-economico che fa specifico riferimento alla recente crisi finanziaria di portata mondiale.
«Per la montagna — conclude Elio Berra — si aprono inaspettatamente nuovi scenari di rinascita, prima insperati. Ripeto spesso che nei condomini delle città è difficile crescano patate e fagioli, ma sarà invece più facile creare posti di lavoro in montagna piuttosto che altrove. Illustri studiosi parlano di cambiamenti epocali che ci attendono. Personalmente, con pazienza, fiducia e curiosità spero di assistere alla rinascita delle nostre montagne. Sono anche convinto che lei, signor presidente, non si presterà a svenderci proprio ora che il vento sta cambiando direzione».

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp