Se fino ad ora mai sono stati trovati dalle forze dell’ordine gli imbrattatori dei cartelli bilingui quando era il turno delle scritte slovene, ora è l’occasione buona, per la Benemerita, di muoversi! Non è possibile che non ci siano connivenze e che, pertanto, venga superata l’omertà di subdoli fiancheggiatori. Vorremmo proprio conoscere il gruppetto di provocatori, perché di questi si tratta, che si diverte a mantenere scottante, ad arte, il conflitto tra le due anime del cittadino beneciano: la sua italianità e la sua slovenità, che in sé non hanno nulla da contrapporsi secondo la lettera degli art. 3 e 6 della Costituzione. E’ una manifestazione di pura schizofrenia l’arte untoria dei codardi che se la sono presa con i cartelli, bilingui o solo italiani, nei comuni di Stregna, S. Leonardo, S. Pietro e Pulfero. Cui prodest? A chi giova questa farsa? Ai cittadini italiani che lavorano per conservare la propria identità e cultura slovene? Essi vogliono solo vivere in pace, da cittadini che rispettano le regole e i dettami costituzionali. Volerli far passare come nemici, che tramano contro non si sa che cosa, è criminale e di insensata turbativa della pacifica convivenza. I cittadini di lingua slovena non hanno bisogno di queste manifestazioni stupide e provocatorie, vogliono solo che venga rispettato il loro diritto umano e costituzionale di essere e rimanere se stessi nell’Europa dei popoli. È offensivo proporre estemporanei referendum come se si volesse “isolare” gli “sloveni” a cui affibbiare colpe di cui non si sono trovati gli autori e gridare allo scandalo, quando sono perfino alcuni amministratori ad opporsi al riconoscimento dei diritti sanciti da specifiche leggi italiane. Solo menti malate possono pensare come antiitaliano uno sloveno della Slavia.