Cesta med dolinama Zajzera in Dunja
Una strada tra Val Saisera e Dogna
La strada sterrata che collegherà la Val Saisera alla Val Dogna, prolungando il tracciato già realizzato prima della seconda guerra mondiale, vedrà la luce entro quest’anno. Almeno così secondo i progetti e le aspettative del sindaco di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas, Boris Preschern, che spiega come il progetto stia molto a cuore all’amministrazione comunale.
I lavori sono stati appaltati con gara già esperita; ha vinto l’impresa Copetti di Gemona. «Dal punto di vista tecnico – spiega Preschern – i lavori di scavo non possono iniziare prima di luglio per prescrizione della direzione regionale dell’ambiente. In quella zona nidificano alcune specie di uccelli, e nel periodo della nidificazione sono vietati lavori di scavo e sbancamento. I lavori partiranno presumibilmente a luglio per completarsi a ottobre». La strada sarà realizzata, anzitutto, per gestire il bosco. «Sono arrivati 500.000 euro di contributo dalla Regione con fondi europei. Sono rivolti alla gestione forestale di alcune particelle di bosco nel comune catastale di Valbruna. Oggigiorno avere una strada con cui potere portare a valle il legname è ritenuto indispensabile e la strada aiuterà la gestione selvicolturale della foresta nel comune catastale di Valbruna. Il contributo per fare la strada è stato ottenuto per questo».
Ma il sindaco di Malborghetto-Valbruna guarda anche oltre. È ovvio, infatti, che la realizzazione della strada comporta risvolti turistici per tutto il comprensorio. «Il Comune, che ha realizzato il progetto e lo sta portando avanti, ha pensato anche a una valorizzazione turistica della strada. È chiaro che l’intendimento dell’amministrazione comunale è quello di sviluppare un turismo slow, rispettoso di natura e ambiente. Pensiamo a camminate e mountain bike in estate e allo sci-alpinismo in inverno. Per quanto riguarda le biciclette, in particolare, la realizzazione della strada permetterà la nascita di un circuito di collegamento fra Val Dogna e Valcanale. Adeguatamente promosso, porterà tantissimi benefici al territorio». L’intenzione dell’amministrazione di Malborghetto-Valbruna è quella, quindi, di realizzare la strada e delineare un pacchetto, un prodotto, consistente nel collegamento ciclabile Val Dogna-Val Saisera, da vendere e sponsorizzare in tutte le sedi.
«È importante notare come ciò farà nascere un circuito ad anello, utilizzando la pista ciclabile esistente, Alpe-Adria, al rientro», aggiunge il sindaco. Insomma si potrà salire in Val Dogna, attraverso le sue borgate pressoché abbandonate e i tanti fortini, scendere in Val Saisera, arrivare giù a Valbruna e Ugovizza, lì immettersi sulla ciclabile e tornare a Dogna. O viceversa. Preschern, poi, pensa anche all’inverno: «L’area si presterebbe tantissimo alle escursioni con ciaspe e allo sci d’alpinismo, o anche a piedi, con un tracciato battuto da motoslitta. La realizzazione di una strada permetterà la gestione del rifugio Grego, sito presso il tracciato, anche in inverno. Tutti gli escursionisti potranno avere un punto di riferimento, similmente a come avviene allo Zacchi presso i Laghi di Fusine, con notturne ed eventi».
Sia a Dogna sia a Malborghetto-Valbruna i paletti del progetto sono ben fissati: «Non è un intento dell’amministrazione comunale, nè di Malborghetto, nè di Dogna – puntualizza Preschern – permettere che si giunga a un circuito di macchine e motociclette. Tutt’altro, si punta a un turismo rispettoso dell’ambiente». Accessibile ai veicoli sarebbe, infatti, solo il rifugio Grego, per i soli ospiti. «L’opera genererà benefici notevoli, ma bisognerà saperla gestire e noi abbiamo chiaro come farlo», conclude il sindaco.
Con riguardo al flusso turistico da Slovenia e Carinzia, a Valbruna l’iniziativa non potrebbe che fare il paio con le altre attrattive presenti sul territorio, legate al periodo delle due guerre mondiali e al passato austroungarico. Soprattutto dalla Slovenia, durante la bella stagione sono molti i turisti che sostano alla chiesa per visitarla e per dare unocchiata alla lapide che ricorda la sepoltura di Jurij Preeren, il fratello del poeta France che fu parroco del paese. (Luciano Lister)
Do konca leta naj bi zagledala luč cesta med Dolino Zajzera in Dolino Dunja. V ta namen naj bi nadaljevali dela na cesti, ki so jo že začeli urejati pred drugo svetovno vojno. Župan Občine Naborjet-Ovčja vas, Boris Preschern, nam je povedal, da je ta načrt njegovi upravi še posebej pri srcu.
Dela, ki naj bi trajala od julija do oktobra, bo izvajalo podjetje Copetti iz Gumina. Prispevek v višini 500.000 evrov je Dežela Furlanija-Julijska krajina namenjala preko evropskih prispevkov, da bi uredili cesto, ki naj bi pomagala pri vzdrževanju gozda v katastrski občini Ovčja vas. Župan Preschern vsekakor opozarja na to, da bo nova cesta nadalje spodbudila turizem – poleti še posebej z ozirom na kolesarje in pohodnike , pozimi pa na ljubitelje alpskega smučanja. Preko nove ceste, ki naj bi povezala že obstoječi cesti v dolini Zajzera in Dunja, naj bi nastala kolesarska krožna pot, saj Dunjo in Ukve že povezuje kolesarska steza Alpe Adria.
Veliko turistov in kolesarjev iz Slovenije se usmeri v Ovčjo vas še posebej, da bi si lahko ogledalo nagrobni kamen Jurija Prešerna. Šele potem nadaljuje proti dolini Zajzera za nadaljnje vzpone ali proti Ukvam. Če se ustavi na oškem pokopališču na poti nazaj.
Od takrat, ko so manjšinski in slovenski mediji razširili vest, da je prav v Ovčji vasi pokopan brat pesnika Franceta, je vse več organiziranih skupin v avtobusu ali slovenskih kolesarjev, ki bi si radi ogledali kraj, kjer je pokojni duhovnik služboval v zadnjih letih svojega življenja. Skupine in avtobuse opazimo še posebej ob koncih tedna. Postavitev table s podatki o življenju pokojnega oškega župnika naj bi vaško turistično ponudbo le nadgradila.