Vse večje zanimanje za Karnahto_La riscoperta di Cornappo

Nei decenni scorsi anche Cornappo/Karnahta ha patito la piaga dello spopolamento a causa delle mutate condizioni economiche e sociali. Tuttavia il paese conta ancora una quarantina d’abitanti – e due sono bambini sotto i 6 anni. «Qui qualcosa abbiamo, perché ci sono ancora punti di ritrovo come il bar o la chiesa. Alcune volte al giorno, poi, arriva e riparte la corriera», spiega Paolo Tomasino, che ha 70 anni e risiede in paese.

«Durante l’estate fa ritorno qualche emigrante e arrivano alcuni turisti. Fino a qualche decina di anni fa erano molti gli emigranti che rientravano in estate e per le festività; ora che i loro figli sono cresciuti, invece, vengono poco». Al tempo stesso, sono molti a volere acquistare una casa qui, nota quasi con un po’ di stupore il signor Tomasino. «Gli immobili sono quasi tutti venduti – e non solo a persone provenienti da altre zone del Friuli o d’Italia, ma anche da altri stati d’Europa, ad esempio dalla Cechia».

E il dialetto sloveno? A Cornappo e nelle famiglie è ancora parlato, ma sempre meno, è l’impressione di Paolo. Anche in chiesa, un po’ perché il parroco non lo conosce e un po’ perché la gente che conosce i canti e le preghiere nella lingua della tradizione è poca. «Ma la domenica nella chiesa c’è la celebrazione e in quell’occasione qualche canto è ancora intonato. Tempo fa, ogni tanto in paese veniva a cantare il coro Naše vasi. Io, invece, non ho mai cantato. Del resto ero sempre a lavorare a San Giorgio di Nogaro. Fino al 2010, per quasi trent’anni ho fatto il pendolare, lavorando in un laminatoio». Il ferro lavorato a San Giorgio giungeva dall’Ucraina.

Ora che è in pensione, il signor Tomasino fa piccoli lavoretti e dà una mano quando serve. «Per il resto, qui a giugno abbiamo la festa del Sacro Cuore. Prima della pandemia di Covid, invece, a settembre organizzavamo anche delle camminate». Per lo sviluppo turistico, ora al municipio di Taipana si sta puntando anche sulle biciclette elettriche.

Cornappo può contare su un rappresentante in consiglio comunale; anche il figlio di Paolo, tra l’altro, è attivo nella politica locale. «Mio figlio Michele è assessore allo Sport, al secondo mandato in consiglio. Lavora a Debellis, in una piccola fabbrica di serramenti, e ha casa a Monteaperta». I pellegrini del Cammino celeste si fermano anche qui. Spesso trovano ricovero nella sala sotto la chiesa, che è grande. Lì la comunità organizza anche feste. «Se c’è qualche evento più grande da organizzare, invece qui a Cornappo uniamo le forze con la Pro loco della vicina Monteaperta», conclude il signor Tomasino. (Luciano Lister)

V preteklih desetletjih je tudi vas Karnahta v Občini Tipana trpela zaradi izseljevanja. Dandanes vas šteje približno štirideset prebivalcev. Nekaj upanja vliva dejstvo, da sta najmlajša stara manj kot 6 let.

Po Paolu Tomasinu, ki je star 70 let in ki v vasi prebiva, govori krajevno slovensko narečje vse manj ljudi. Sam se je pred upokojitvijo, do leta 2010, redno vozil do furlanskega mesta San Giorgio di Nogaro, kjer je delal v valjarni.

Slovenščina naj bi malo prisotna bila tudi v cerkvi, z ene strani ker župnik slovenskega narečja ne obvlada, z druge ker vse manj ljudi je, ki zna krajevne slovenske pobožne pesmi.

V preteklosti so se v vas poleti in za praznike vrnili izseljenci; dandanes se njihovi potomci v vas le redko vrnijo. Vse več posameznikov je – ne samo iz Furlanije in Italije, a tudi iz drugih evropskih držav, na primer s Češke –, ki kupi hiše, ki so v vasi prazne. V njih pride na dopust ali izlet.

Karnahta je nekako še živa, saj je bar še odprt; nekajkrat na dan pride v vas tudi avtobus. Za skupnost ima še naprej osrednji pomen praznik Srca Jezusovega, kateremu je posvečena tudi vaška cerkev, ki so jo kot večina hiš obnovili po potresu v Furlaniji leta 1976.

V vasi se pogosto ustavijo romarji na Nebeški poti, ki prenočijo v veliki dvorani pod cerkvijo.

Paolo ima sicer tudi sina, ki je aktiven v krajevni politiki. Michele Tomasino je odbornik za šport na Občini Tipana. Živi v bližnji Viškorši in dela v tovarni v Debelešu.

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