V Žabnicah je maja postavljena_A Camporosso la maja è in piedi

11Maja2017Pr nas u Žabncah, za Sbeta Lias, to je sbet guad Sbetga Riašniega Talesa, moštua mpa ta muade puabe, k sa u konte, to sa puabe k maja osnist liat, pastabja maja, to je na liapa mpa basoka smreka, doga bč k duajst metr.
Tude al sa zadnje liate Sbeta Lias prastable na nadelja, u Žabncah je uaščas u četrtak, kakr priad nabart. N den priad pride smreka pasiakana, beje mpa skorja bek diane, ki u špiko astanaja kače beje. Dečle, žia n par dni priad, naprabja kranclne: zbežaja ukap bejce mpa gor diaja papiarnaste rože usah barb. Priak pride maja pastavljana, ja peljaja na ua’s skuaz ciaua bes. Puabe uriskaja, igraja harmonika, se ustabja pr štarijah, prapiauaja, dakliar na pridaja da ciarkbe, čiar je žia prprauljana jama. Dečle akrancljaja maja; dr fiartkaja, moštua mpa puabe začenaja z šbaflne pačasno uzaguate maja. Šbaflne sa štanže, k maja u špiko dbele štriče. Šbaflne mpa štriče pridaja križane mpa moštua, use nan bart, s ciaua mačjo, uzignaja maja. To je zua težak deua: taura n par ur priak staj. Jama pride pačasno s kamnije naponjana, da dobro maja gor drži. Dr je maja pastavljana mpa dr je šuo use dobro, use sa basiale, uriskaja, prapiauaja mpa rajaja pad maja. Ta muade puabe muarja ja uahtate ciaua nuač, da kak ja na pažaga.
Na Sbeta Lias dečle mpa puabe ad konte sa pr meše. Pr praciasije muarja neste lanterne. Prad hiše pridaja pastabljane bukabe beje, na uoknah sa sbiače, štikane prtiče, križe, štatue. Deklce maja v korpcah rože mpa pletarje, k jah patresaja pa ceste. U praciasije greja ta pr’uo moštua, pole faiarber, to sa gasilce, peuce, fajmaštar, troce mpa žene. Praciasija se ustabe pr štiarah utarjah: pr Mežnarjo, pr Jokčo, pr kapelce Kristusa Kralja, pr šuale. Mad praciasija peuce prapiauaja suabenje piasme. Maja astane da žegna, to se prabe da sbetga Ilna, k je patron Žabnc. (Maria Moschitz)

A Camporosso/Žabnice ora la maja è in piedi. Quest’anno i coscritti la hanno issata la sera di sabato, 10 giugno. Nel dialetto sloveno zegliano di Camporosso, in questo breve testo Maria Moschitz ci spiega come si svolge l’usanza dell’innalzamento della maja nel paese.

In occasione del Corpus Domini, ogni anno gli uomini e i maschi coscritti di Camporosso innalzano la maja, un bell’abete alto oltre 20 metri.
Anche se nei decenni scorsi la festa del Corpus Domini è stata spostata a domenica, a Camporosso viene tuttora osservata il giovedì, come avveniva un tempo. Nei giorni precedenti l’abete viene abbattuto e privato dei rami e della corteccia tranne che sulla cima. Le ragazze preparano delle corone: legano tra loro dei rami, che decorano con rose di carta di vari colori. Prima dell’innalzamento la maja viene portata in sfilata per tutto il paese. I ragazzi emettono urla di giubilo, si canta, viene suonata musica tradizionale e si fa sosta nelle osterie del paese – finchè non si arriva davanti alla chiesa, dove è già stata predisposta una buca. Le ragazze decorano la maja; quando hanno finito, gli uomini e i ragazzi di Camporosso iniziano a innalzarla, aiutandosi pian piano con dei lunghi pali chiamati in dialetto sloveno «šbaflne», provvisti di spesse corde su una delle estremità. Gli šbaflne e le corde vengono incrociati tra loro e gli uomini, tutti insieme, con tutte le loro forze, innalzano la maja. Si tratta di un lavoro molto difficile: ci vogliono un paio d’ore, prima che la maja sia in piedi. La buca viene pian piano riempita  di sassi, in modo che la maja resti ben diritta. Quando finalmente è eretta e tutto è andato a buon fine, tutti sono felici, esultano, cantano e ballano sotto la maja. I ragazzi devono sorvegliarla tutta la notte, in modo che nessuno la tagli.
Nel giorno del Corpus Domini le ragazze e i ragazzi coscritti partecipano alla messa e durante la processione devono portare le lanterne. Davanti alle case vengono posti rami di faggio; alle finestre ci sono candele, tovaglie ricamate, croci, immagini sacre. Le ragazze portano nei cesti fiori che spargono per strada. La processione è così disposta: per primi vanno gli uomini, dietro di loro i pompieri, i cantori, il parroco, i bambini e le donne. La processione si ferma davanti a quattro altari in quattro punti del paese: pr Mežnarjo, pr Jokčo, pr kapelce Kristusa Kralja, pr šuale. Durante la processione i cantori eseguono canti in sloveno. La maja resta innalzata sino alla festa patronale, ossia sino alla festività di Sant’Egidio (1 settembre).

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp