Uradni ne čezmejnemu elektrovodu_Giunta FVG: no all’elettrodotto

Sara VitowebIz Tarsta je paršla dobra novica. Deželni odbor (regionalna gjunta) je napisu bielo na čarno jasan »ne« čezkonfinsekmu elektrovodu iz Okroglega v Vidan, ki ga italijanska in slovenska družba za prenos električne energije, se pravi Terna in Eles, četa spejati skuoze Benečijo in Posočje. Nasrpruotovanje projektu je Furlanija Julijska krajina pošjala v Rim ministerstvam za ekonomski arzvoj in za okolje (ambient). Odbornica Sara Vito (na sliki) je arzložla, de tele elektrovod nie potrieban za našo deželo in bi nucu Venetu. Veliko škodo bi nardiu Nediškim dolinam in Čedadu, ki ga varje Unesco. Zadovoljstvo ob odločitvi deželne vlade je izrazu načelnik svetovalske skupine PD Cristiano Shaurli. “S tuolim – je podčartu – je regionalna administracija dokazala, de darži besiedo in ima par sarcu Nediške doline”.

La Giunta regionale ha espresso con una deliberazione formale il no del Friuli Venezia Giulia all’elettrodotto transfrontaliero da Udine Sud a Okroglo e ha dato mandato alla direzione centrale Ambiente ed energia di comunicarla ai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, nonché alla società Terna. L’assessore all’Ambiente ed energia, Sara Vito (nella foto), ha evidenziato che «l’elettodotto andrebbe ad attraversare una delle più belle e incontaminate zone del Friuli Venezia Giulia – le Valli del Natisone – e un territorio che comprende un sito protetto dall’Unesco”. Un giudizio negativo, quello espresso dalla Giunta su proposta dell’assessore Sara Vito, che anche il capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli accoglie con favore. Già la presidente Serracchiani e il capogruppo Shaurli avevano assicurato che l’opera non rientrava tra quelle che la Regione intendeva intraprendere, anzi, sottolineando come «per le valli del Natisone e la zona del cividalese sarebbe comunque una cosa negativa». Ora, a dar forza a queste prese di posizione, arriva un atto formale della giunta, condivisa anche dal gruppo Pd. «Questa è la dimostrazione – sostiene Shaurli – che l’amministrazione regionale rispetta gli impegni con il territorio, a differenza di chi esprimeva dubbi strumentali che sono stati montati in campagna elettorale». E ancora, aggiunge l’esponente del Pd in Consiglio regionale, «lo sviluppo delle Valli del Natisone non può certamente passare attraverso tali opere impattanti, ma attraverso lo sviluppo turistico delle bellezze tipiche di questi luoghi». L’elettrodotto, considera Shaurli, «andrebbe ad attraversare una delle più belle e incontaminate zone del Friuli Venezia Giulia – le Valli del Natisone – e un territorio che comprende un sito protetto dall’Unesco. I danni al paesaggio sarebbero notevolissimi: la distruzione di boschi, prati e campi determinerebbe un gravissimo impatto ambientale ed economico su territori che hanno come uniche prospettive di sviluppo il turismo e l’agricoltura». Nello specifico, sottolinea ancora Shaurli «è rilevabile anche la presenza del vincolo paesaggistico su un fitto reticolo di corsi d’acqua iscritti nell’elenco acque pubbliche, tra cui spicca il fiume Natisone, oltre alle aree boschive che ricoprono tutta la zona collinare. L’impatto paesaggistico globale dovrebbe tener conto di molte variabili che rappresentano sia le peculiarità dell’area direttamente interessata dall’intervento come la copertura vegetale e l’orografia del territorio, così come un più ampio territorio in relazione all’ampiezza delle zone di intervisibilità del tracciato».

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