Topolò e Tapogliano, i paesi dei pioppi

 
 
I dialetti sloveni del Natisone e in generale della Slavia Friulana hanno tapu / tapou / topu come denominazione del ‘pioppo’ (populus nigra L.)1. Lo sloveno letterario ha tópol, il croato topòla (f.), il ceco topol, il russo tópol’ ed infine il lituano (lingua che ha qualche affinità con quelle slave) túopa (Ses 773).
Conoscendo la vasta diffusione di quest’albero, è logico rintracciarne i riflessi toponomastici nei vari paesi e nei vari linguaggi: riflessi che sono in effetti sparsi dappertutto. In Slovenia i toponimi o idronimi Tapoglie (XVII sec., Valle dell’Isonzo); Topolje (Mengeš), Topolščica (fiume in Krka), Topolec (Ilirska Bistrica), Topolina (fiume in Sotla), Topolovec (Brestanica) ecc.; senza contare i numerosi toponimi col dendronimo semplice Topol (Bezlaj II, 266-267). In Carinzia troviamo il top. Tšplach / slov. Topolje ; in Cechia Topolná, in Slovacchia Topol’a, Topol’any, Topol’‹any, Topol’‹ianky, Topol’nica, Topol’niky, Topol’ovka ; in Polonia Topolka, in Ucraina Topol’nica, in Croazia almeno tre Topolje ; in Serbia Topola; in Macedonia Topolčani; in Bulgaria Topolnica, Topolovo; in Ungheria Tapolca, Tapolcafš, in Albania la loc. Topojan e nell’Epiro greco la cittadina di Topoliana.
Qui urge una spiegazione poiché qualche lettore si chiederà come mai si rintraccino nomi slavi di luogo in questi tre ultimi paesi. L’Ungheria era già occupata stabilmente da slavi nel V secolo, ben prima dei magiari ed ancora oggi una parte della toponomastica (ed anche del lessico) ungherese è di fondo slavo. Per quanto riguarda le regioni meridionali, gli slavisti sanno che fra i secc. VI e VIII gli slavi dopo aver occupato gran parte dei Balcani, penetrarono anche nelle regioni orientali dell’attuale Albania: la toponomastica albanese conserva ancora oggi il ricordo toponimico delle županije serbe che formarono la storica Krajina (cfr. i top. Dobrenj‘, Kamenic‘, Kamnik, Klenj‘, Kovashic‘, Pogradec, Sllatin‘, T‘rnov‘, Trebinj‘, Vodice, Voskopoj‘ ecc.). Gli antenati di Serbi e Bulgari occuparono anche parti di diverse regioni greche e in una di esse, la Macedonia, gran parte dei contadini parlano ancora oggi dialetti affini al bulgaro. Ed ecco spiegata la presenza di un Topojan in Albania (a sud della città di Peshkopi) e di un Topoliana in Epiro (presso Granitsa, altro nome slavo).
Dopo questa lunga digressione nell’Europa orientale torniamo nella nostra regione dove si conoscono certamente i vari Paularo, Povolaro, Povoletto, Porpetto (ecc.), che si spiegano come collettivi dai dendronimi fr. pòvul e *prop (forme antiche) per populus (nigra). Il Friuli però è una classica regione di frontiera fra i tre grandi gruppi indoeuropei, latino, slavo e germanico ed anche in questo particolare angolo di interesse botanico troviamo la solita compenetrazione di toponimia friulana e slovena. Manca quella germanica, presente con una toponimia popolare solo in alcune aree di montagna (Sappada, Sauris), dove non ci sono (o sono molto marginali) i pioppi. In comune di Grimacco abbiamo l’ormai “famoso” Topolò / Topolóvo (sec. XIV de Topolou; etnico Topolóvčan), a Masarolis di Torreano il top. Tapolichio / Tapolíč (1716 il prato Tapolichio), nelle Valli del Torre i top. Tópou, Topolà, Tapóu, sul Carso monfalconese il top. Pri Tópoli ecc.
Questo per le valli orientali del Friuli dove, come sappiamo, lo sloveno è ancora parlato al giorno d’oggi. In altre zone del Friuli dove ci furono nel medioevo isole di popolazione slovenofona troviamo il paesino di Topaligo / Topalìc di Sacile-Pn (1293 Topolicho), nel sec. XVII il top. Tapuich fra Privano e Visco-Ud, forse anche le due Capoie di Cervignano-Ud e Zoppola-Pn, se da un *Tapoje (ci sono altri esempi, seppur rari, di fr. ca- da ta-) .
Ed infine il paese di Tapogliano (Ud), con un nome identico a certi balcanici (Tapoian, Topoliana). Tapogliano (fr. Tapoiàn e ted. medievale Topolang) ha molte attestazioni antiche di cui si dà qualche esempio: 1275 in Toppolano, 1295 Topolliano, 1321 Tapoglano, 1338 de Topoliano; 1372 de uno manso in Topoglano jure feudis Marchionatus de Attems, 1396 Tapoglano jurisdizione Attems; 1422 villa Tapogliani plebs Versiae (Stc); 1428-1430 in pertinentijs Tapoglani … Jorio q. Blasutti de Tapoglano ; 1635 Tapoian sotto Aiello d’Imperiali (Marchettano 119).
La storia delle interpretazioni di questo toponimo ricalca gli influssi culturali che si sono avvicendati in regione. Sintetizzando possiamo dire che tutti i nomi con formanti in -ana /-ano venivano (fra il sec. XIX e gli anni ’50 del ‘900) interpretati come “prediali” romani, rimandando a un antico praedium (più o meno ‘podere’) coordinato al nome dal possessore aggettivizzato (con poche eccezioni cosiddette a grado 0, cioè senza suffissi). Quando si trovava un suffisso -icum o -acum si ammetteva un incrocio di influssi fra il sostrato celtico e quello latino. Tapogliano veniva assegnato chiaramente ai prediali del primo genere, ipotizzando un *Tappulianum, ricostruendo un personale *Tappulius. Vengono attestati dei nomi romani provinciali come Tappo, Tappius (IA 29, 667, 1314) e Tappulus (l’ultimo in altre regioni dell’impero). Attestato anche un Terpolius (IA 3460) che giustificherebbe una – p – rimasta sorda (dopo – r -), ma bisognerebbe ipotizzare un precoce e raro lambdacismo (- r – > – l – ) per veder sparire quest’ultima consonante: (Terpolian- > Telpolian > Talpolian > Taupoiàn). Si noterà che ci si basa su continui passaggi difficili e non documentati, praticamente si costruirebbe un’etimologia su un castello di ipotesi. Comunque in queste proposte si lascerebbe in ombra il fatto incontestabile che le più antiche attestazioni hanno la prima vocale atona – o – e non – a -, e questo è importante perché il passaggio – o – > – a – si spiega bene in campo slavistico , mentre in una trafila da nomi romani come quelli suaccennati si dovrebbe constatare una stabile – a -. Nel famigerato ventennio questo sistema (di rimandare sempre al mondo romano) era la norma, anche per i noti motivi nazionalistici; ne rimasero però indenni spiriti liberi come il Corgnali. Purtroppo per una sorta di inerzia la tendenza ha resistito fino agli anni ’60 e resiste tutt’ora, soprattutto in certi studi di carattere locale. Ma gli studi importanti, con i vari Pellegrini, Frau, Desinan, cambiarono e ampliarono la prospettiva. Per tornare al nostro Tapogliano, mentre le via interpretative di tipo latino sono molto incerte e con scarsissimi e dubbi confronti, la via slavistica ci propone una convincente interpretazione linguistica e storica del toponimo e, quel che più conta, con una notevole serie di confronti, alcuni veramente impressionanti per la somiglianza.
(1. continua)

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Note

1. Spinozzi Monai 2009, 609.
2. Nel Telefonbuch di Vienna (a lungo capitale di un impero per metà slavofono), troviamo i cognomi Toplak (< Topolak), Topol, Topolai, Topolanek, Topolanski, Topolic, Topolnik, Topolovic, Topolschegg, Topolska, Topolsky ecc.
3. A sud-est di Zagabria, ad est di Slavonski Brod e in Baranja.
4. I due toponimi, isolati, restano sub iudice: potrebbero spiegarsi anche con slov. ant. kompolje (più esempi in Slovenia).
5. Arch. not. 2213, ASUd.
6. Come nei casi di Kopriva > Capriva, Potok > Patòc, močila > maçìle, otok > Latoch / Attoc / Natòc (toponimi ad Alture di Ruda, Strassoldo e S. Canzian d’Is.), ecc.

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