Za pospešitev listine jezikov_Si ratifichi la carta delle lingue

La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha partecipato oggi a Roma all’incontro con il senatore Francesco Palermo, primo firmatario del disegno di legge (ddl) di ratifica della Carta europea delle Lingue minoritarie, assieme alla delegazione di autorità e rappresentanti delle minoranze del Friuli Venezia Giulia che chiedono al Governo italiano un’accelerazione della ratifica, oltre che il riconoscimento e la formazione degli insegnanti delle lingue minoritarie.
La presidente ha ricordato quanto sia necessario recuperare una situazione di grave ritardo. “A vent’anni dalla firma da parte del Consiglio d’Europa della Carta europea delle Lingue regionali o minoritarie, l’Italia non ha ancora provveduto alla ratifica del Trattato internazionale firmato nel 1992 ed entrato in vigore nel 1998”.
Il recepimento non può che essere considerato un atto dovuto in un Paese come l’Italia che ha già provveduto ad applicare quel principio costituzionale con una legge apposita, la 482/1999 che riconosce e tutela dodici minoranze “storiche”, e che tra le sue Regioni contempla il Friuli Venezia Giulia dove, per esempio, tre leggi regionali si occupano di interventi nei confronti delle minoranze friulana (legge 29/2007), slovena (legge 38/2001) e delle comunità germanofone (legge 20/2009).
Tra l’altro – è stato ricordato – l’articolo 14 della Carta è dedicato proprio agli scambi transfrontalieri, quanto mai decisivi per una regione come il Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un articolo, particolarmente importante per la Regione Friuli Venezia Giulia, che impegna ad applicare gli accordi bilaterali e multilaterali che legano gli Stati in cui venga usata la stessa lingua in forma identica o simile, o a cercare di concluderli se necessario, in modo da favorire i contatti tra i locutori della stessa lingua nei campi della cultura, dell’educazione, dell’informazione, della formazione professionale e dell’educazione permanente.
Oltre alla necessità di un’accelerazione nella ratifica della Carta, nell’incontro sono stati affrontati anche i problemi dell’organizzazione curricolare della scuola multilingue con lingue di minoranza, il riconoscimento della formazione e la valutazione delle competenze professionali degli insegnanti, nonché la questione della riforma del Titolo V con riferimento ai problemi delle competenze delegate e delle competenze primarie delle Regioni nel campo dell’istruzione.
La delegazione ha segnalato l’urgenza di “giungere a soluzioni che diano attuazione allo Statuto del Friuli Venezia Giulia e alla legge statale e regionale sulle minoranze, anche nel quadro dell’imminente annunciata Riforma della Scuola”. In merito, il presidente della Commissione paritetica Ivano Strizzolo ha assicurato esserci “uno spazio operativo per la Commissione stessa” e ha richiesto una sollecita convocazione di un Tavolo con Regione e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), confidando anche che risorse importanti potranno derivare dalla revisione del Patto Tondo-Tremonti, “che potranno essere utilizzate – ha proseguito Strizzolo – anche a sostegno della promozione delle lingue minoritarie”.
Serracchiani ha quindi ricordato che la Regione finanzia l’insegnamento del friulano alla scuola dell’infanzia e alle elementari, mentre nelle scuole medie vengono sostenuti annualmente molti progetti che riguardano progetti specifici. “Quest’anno – ha osservato Serracchiani – la Regione è intervenuta anche con un sostanzioso investimento nella formazione dei docenti e nella certificazione linguistica. Nella scuola media, risorse permettendo, la strada sarà quella di un potenziamento della sperimentazione dell’insegnamento multilingue (italiano, sloveno, tedesco, friulano). Nel frattempo, verranno incentivati progetti sia di studio delle lingue minoritarie, sia di confronto con aree contermini per il tedesco e lo sloveno”.
Della delegazione facevano parte il presidente della Paritetica Stato-Regione Ivano Strizzolo, la delegata del Comitato 482 ai rapporti con il Parlamento Silvana Schiavi Fachin, il presidente della ARLeF, l’Agenzia regionale per la Lingua friulana Lorenzo Fabbro, Alessandra Burelli, delegata per il rettore dell’Università di Udine, Paolo Fontanelli, presidente del Comitato per il rilancio del Friuli, Paolo Pascolo, presidente del CIRF, Domenico Morelli, presidente del Confemili, Roberto Pensa, direttore de la Vita Cattolica, Luigia Negro in rappresentanza della minoranza slovena e Velia Plozner per quella germanofona. All’incontro ha partecipato anche il deputato Alessandro Di Battista. ARC/EP

Predsednica Dežele Debora Serracchiani se je zavzela, naj italijanska država končno le ratificira Evropsko listino regionalnih in manjšinskih jezikov, ki jo je Svet Evrope sprejel leta 1992 in je stopila v veljavo leta 1998. O tej veliki zamudi Italije je tekla beseda včeraj na rimskem srečanju v italijanskem senatu, na katerem se je Serracchianijeva, skupaj z nekaterimi predstavniki furlanske in slovenske manjšine iz Furlanije Julijske krajine, sestala z bocenskim senatorjem Francescom Palermom, ki je prvi podpisnik aprila lani v rimskem parlamentu predstavljenega zakonskega osnutka za ratifikacijo Evropske listine manjšinskih jezikov. Udeleženci srečanja – na katerem je bilo izpostavljeno, da listina izrecno spodbuja čezmejno izmenjavo med državami, v katerih se govori isti ali podoben jezik, s ciljem sodelovanja sorojakov (ali govorcev istega jezika) na kulturnem, gospodarskem, izobraževalnem, vzgojnem in informativnem področju – so pozvali italijansko vlado, naj pospeši priznanje omenjene listine. Na srečanju so obravnavali tudi vprašanja, ki se tičejo poučevanja t.i. manjšinskih jezikih. »Če bomo imeli na razpolago dovolj sredstev – je opozorila Serracchianijeva -, nameravamo okrepiti v šolah eksperimentalno poučevanje jezikov (italijanščine, slovenščine, nemščine, furlanščine). Hkrati bomo spodbujali  izvedbo projektov, ki se tičejo tako učenja manjšinskih jezikov, kot tudi soočenja s sosednimi območji, kar velja za nemščino in slovenščino.« Udeleženci srečanja so obenem poudarili, da je nujno »najti rešitve, ki naj omogočajo udejanjenje statuta Furlanije Julijske krajine in državnih ter deželnih manjšinskih zaščitnih norm, tudi v okviru napovedane skorajšnje šolske reforme.« ARC/MCH

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