Riconoscimento a Bordon_allenatore della Savognese

«Barreto giocherà presto e farà bene perché è un grande giocatore. Le reazioni al lavoro sono tutte positive, ha superato i quattro infortuni subiti, tre a Bari e uno con noi»: è quanto ha detto Claudio Bordon, preparatore atletico dell’Udinese calcio, che ha curato la ripresa fisica e atletica del giocatore brasiliano dell’Udinese, nel corso della conviviale tenutasi al ristorante Al Trivio di San Leonardo su iniziativa del Comune di Savogna in collaborazione con la Savognese calcio e il Comitato Friul Tomorrow 2018, coordinato, quest’ultimo, da Daniele Damele (che è anche commissario straordinario di Savogna) con don Davide Larice.

E proprio Damele, consegnando un riconoscimento al ‘prof’ delle Valli, ha definito Bordon «il più significativo e valente allenatore della Savognese calcio» specificando che «è divenuto nel tempo un professionista di riferimento a livello internazionale per il fair play costantemente posto in essere contribuendo con il suo comportamento a diffondere e promuovere la cultura friulana nello sport».

Sollecitato sui temi di attualità sportiva, davanti al consigliere regionale Roberto Novelli, il sindaco di San Leonardo, Giuseppe Sibau, il presidente della Savognese, Fabio Codromaz, Mauro Amoroso, Enzo Fattori e Monica Moranduzzo del Comitato Friul Tomorrow 2018, alcuni amici e tutti i giocatori attuali della squadra delle valli del Natisone, Bordon ha confidato che «sarebbe bello ripetere all’Udinese le gesta dello scorso anno perché dimostrerebbe che il lavoro paga».

Incalzato da Damele a dire la sua su Guidolin e paron Pozzo, poi, Bordon ha evidenziato che «il mister manifesta le mie aspettative, è preciso, costante, cura i particolari, e anche lui, come me, è tornato all’Udinese dopo esperienza in altre squadre, ma con noi rimarrà a lungo» mentre su Pozzo: «non ci sono aggettivi per definirlo, i risultati parlano per lui. Ti dà tutto, è un grande per organizzazione e capacità di capire l’importanza della tecnologia applicata allo sport, è un vero uomo di fair play».

Bordon ha ricordato d’essere stato chiamato la prima volta all’Udinese per recuperare Totò De Vitis da un brutto infortunio e ha ammesso d’essere molto legato a questo giocatore oltre che a Fabio Rossitto e Abel Balbo.

Mentre sul suo periodo all’Inter ha raccontato un aneddoto: «un giorno mi squillò il telefono, una voce disse sono Moratti, io risposi: e io Napoleone e chiesi seccamente di non farmi più questi scherzi, ma poi mi richiamò una segretaria per ripassarmi Moratti e allora scoprii ch’era veramente il presidente dell’Inter, squadra dove ho passato un bel periodo specie grazie a Gigi Simoni».

Bordon ha, quindi, ringraziato Damele per avergli riservato queste attenzioni, ma anche l’Udinese club «Noi con voi», presente alla conviviale con la disabile Rosina Racaro che ha fondato il club nel 2009.

Sono poi intervenuti il dirigente della Savognese calcio, Francesco Zufferli, il consigliere regionale Novelli, il sindaco di San Leonardo, Giuseppe Sibau, che giocò anch’egli nella Savognese, Luciano Laurencig, presidente della Savognese quando Bordon la allenava, il quale ha ricordato lo spareggio giocatosi a Cividale nel 1977 vinto dalla Savognese contro l’Audace di San Leonardo aggiudicandosi così il passaggio in seconda categoria. «Già allora Bordon dimostrò d’essere un tecnico innovativo – ha detto Laurencig – in quanto fu il primo a portare i pc in campo e usare i cardiofrequenzimetri».

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