Rezijansko narečje ne pripada ruščini_Il resiano non fa parte del russo

10Russi a StolvizzaMercoledì, 14 giugno, due ricercatori dell’Istituto di slavistica dell’Accademia Russa delle Scienze hanno fatto visita a Resia. La dottoressa Marija Jasinskaja ed il dottor Gleb Pilipenko hanno chiesto di incontrare, a Stolvizza/Solbica, i due rappresentanti del Circolo culturale resiano «Rozajanski Dum» che, oltre a far conoscere loro il caratteristico paesino della vallata con la tipica architettura resiana, gli hanno fatto visitare anche il Museo della Gente della Val Resia di prossima apertura e il Museo dell’Arrotino.
Nella sede operativa del circolo i due scienziati hanno voluto sapere, ai fini della loro ricerca, quali fossero le principali tradizioni resiane del passato e quali siano, invece, quelle ancora oggi mantenute dalla popolazione. Considerati anche gli ultimi articoli comparsi sui quotidiani locali, che accomunano il resiano al russo, con questi due studiosi si è tenuto, tra l’altro, un momento di confronto sull’origine del dialetto resiano. I due ricercatori, che coi due resiani hanno comunicato in sloveno, affermano che: «Kar se tiče izvora rezijanskega narečja, misliva, da je to očitno, da je slovenskega izvora». Per chi non riuscisse a capire questa frase in sloveno, provvediamo anche alla traduzione in italiano, sottolineando come i due russi abbiano affermato che: «Per quanto riguarda l’origine del dialetto resiano, pensiamo che sia evidente, che è di origine slovena».
Le ricerche portate avanti dagli studiosi russi a Resia, e non solo, hanno una lunga tradizione. Già nel 1841, come ben documentato, fece visita a Resia Izmail I. Sreznevskij, che mise in stretta analogia i resiani ed i loro vicini, ad est ed a sud-est chiamati all’epoca slovenji (oggi sloveni), esclusi i friulani. Spiegò che sono «di stessa razza» e «consanguinei» ovvero, riferendosi alla popolazione, di stessa stirpe.
Successivamente, nel 1873, Jan I. N. Baudouin De Courtenay visitò Resia e con le sue ricerche pubblicò diversi studi tra cui Resia e i resiani, nel quale riporta quanto segue: «La tradizione da me riportata di una più stretta parentela della lingua resiana colla russa o delle parlate resiane colle parlate russe è contraddetta in pieno dallo stato reale delle cose. …».
La stessa dott.sa Jasinskaja è già stata in valle nel 2013 come membro del gruppo, in visita a Resia, composto da tutte le commissioni degli stati slavi che curano la stesura dell’Atlas delle lingue slave (Ola). Il gruppo era guidato dal linguista e professore Matej Šekli dell’Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti – che ben conosce la realtà resiana soprattutto dal punto di vista linguistico.
In tale occasione, sul giornale Näš Glas/La nostra voce (Anno IX Numero 2 – Novembre 2013) fu pubblicato: «Ogni lingua slava ha sull’Atlas più punti di riferimento linguistico. Per lo sloveno sono individuate diverse località all’interno della Slovenia ma anche oltre i confini dove si parlano, appunto, dialetti sloveni. Tra questi, Stolvizza è il punto più occidentale e anche il primo delle centinaia di località prese in considerazione in tutta l’area slava».
Nella visita di quest’anno, Marija Jasinskaja e Gleb Pilipenko hanno, tra l’altro, espresso piacere rispetto all’idea di poter pubblicare anche nei prossimi numeri del Dom una sintesi delle ricerche da loro condotte dalle valli del Natisone alla Val Canale e incentrate su tradizioni, usi e costumi presenti tra gli sloveni della provincia di Udine. (Sandro Quaglia)

V sredno, 14. junija, sta se dva raziskovalca z Ruske akademije znanosti v Moskvi mudila na obisku v Reziji. Strokovnjaka Marija Jasinskaja in Gleb Pilipenko sta prosila za srečanje s predstavnikoma rezijanskega kulturnega društva »Rozajanski Dum«. Med srečanjem, ki se je odvijalo na Solbici, sta si dva raziskovalca lahko ogledala vas s tipično rezijansko arhitekturo  ter Muzej rezijanskih ljudi, ki ga bodo v kratkem otvorili in Muzej brusača.
V sedežu društva sta se dva strokovnjaka v okviru svoje raziskave pozanimala za glavne rezijanske navade iz preteklosti in za navade, ki so še žive med prebivalstvom. Ob upoštevanju nedavnih člankov, ki so jih objavili domači dnevniki in kjer avtorji namigujejo na tesnejšo sorodnost med rezijanskim narečjem in ruščino, se je med drugim z raziskovalcema odvijala manjša razprava o izvoru rezijanskega narečja. Jasinskaja in Pilipenko, ki sta s predstavnikoma govorila v slovenščini, menita sledeče: »Kar se tiče izvora rezijanskega narečja, misliva, da je to očitno, da je slovenskega izvora.«
Veliko raziskovalcev se že zdavnaj pozanima za Rezijo in Rezijane in to velja še dandanes.
Na naslednjih številkah Doma bosta Marija Jasinskaja in Gleb Pilipenko z veseljem objavila prispevek z izsledki svojih raziskav, ki so se odvijale od Nediških dolin do Kanalske doline in ki so se osredotočale na tradicije, šege in navade Slovencev v videnski pokrajini.

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