Pravi as od Trbiža do Prapotnega_Il vero asso da Tarvisio a Prepotto

Špetrski župan Mariano Zufferli in predsednik Dežele Furlanije-Julijske krajine, Massimiliano Fedriga, pri Muostu/Il sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, e il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a Ponte San Quirino

V pandiejak, 25. otuberja, je biu na obisku v Špietru predsednik dežele Furlanije Julijske krajne, Massimiliano Fedriga. Povabu ga je špietarski šindik, Mariano Zufferli, de bi mu predstavili projekt za novi muost na Nediži par Muostu.

Fedriga se je narpriet ustavu na vhodu v Benečijo, de bi se ogledu kraj, kjer bo ob sedanjem stau novi muost. Dežela je že namenila kamunu pou milijona euru, de bi podarli stari hram in takuo parpravli potrieban prestor.

Natuo je bluo v kamunski dvorani srečanje na katerim so šindiki, predsednik’ gorske skupnosti in regionalni konsiljer Giuseppe Sibau naštieli probleme Nediških dolin.

Predsednik je poudaru, de mu je Benečija in vas gorski teritorij par sarcu.

Era un incontro molto atteso quello del mondo politico delle Valli del Natisone con il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il motivo della visita era la presentazione di uno studio di fattibilità del raddoppio del ponte sul Natisone sulla strada statale 54 all’ingresso nelle Valli, ma i sindaci dei sette Comuni, il presidente della Comunità di montagna e il consigliere regionale Giuseppe Sibau hanno cercato di cogliere l’occasione per presentare all’importante ospite criticità e attese.

Dai loro interventi è emerso un quadro drammatico del territorio sotto il profilo demografico, sociale ed economico. Conseguente una lunga serie di richieste, in primo luogo risorse economiche, per assistenza sanitaria, viabilità, scuole, cura dell’ambiente, turismo, personale comunale. Tutti interventi, quelli evidenziati, necessari e urgenti. E non poteva essere diversamente, avendo i sindaci il polso della situazione nei propri comuni e ben chiare le priorità.

Quello che sembra mancare, tuttavia, è un piano di ripresa a lungo termine, fatto da progetti e investimenti che vadano oltre il contingente, che riescano a vedere aldilà dei problemi quotidiani. Bene ha fatto Fedriga quando ha richiamato la necessità di uscire dalla politica tarata sulle scadenze elettorali. Essa non permette, infatti, la programmazione e la realizzazione di opere importanti, non dà le risposte necessarie a un territorio allo stremo come quello valligiano.

Gli interventi per le strade, le scuole, le piste ciclabili, gli impianti sportivi… sono benvenuti, tuttavia per uscire dall’inverno demografico, che perdura dalla fine della seconda guerra mondiale e non dà segno di volersi arrestare, ci vuole ben altro. Probabilmente per ripopolare i nostri paesi non è sufficiente nemmeno la creazione di posti di lavoro, ma è indispensabile una forte spinta identitaria.

Nel corso dell’incontro è stato detto che la crisi è denominatore comune di tutta la montagna italiana, alpina come appenninica. Non è stato evidenziato, però, che esistono delle splendide eccezioni, guarda caso legate a territori e popolazioni strettamente ancorate alle proprie radici, orgogliose della propria identità etnico-linguistica, sulla quale hanno costruito modelli sociali e economici di notevole successo. Anche le Valli del Natisone, come quelle del Torre e Resia, dispongono della risorsa identitaria sulla quale far leva per la rinascita, solo che, purtroppo, la politica locale non la sfrutta affatto. Così, ciò che Fedriga ha sentito a San Pietro al Natisone, salvo una frase in sloveno del sindaco di Savogna, avrebbe potuto sentirlo in qualsiasi altra parte della montagna friulana e italiana, per cui non si vede il motivo perché questo territorio dovrebbe avere da Regione e Stato maggiori attenzioni rispetto ad altri simili orograficamente e socialmente. Le maggiori attenzioni sarebbero, invece, giustificate, se si facesse leva sulla lingua e cultura slovena, il vero valore aggiunto delle Valli.

In definitiva, qui si ha in mano – usiamo un’efficace immagine di mons. Pasquale Guion – l’asso di briscola, ma ci si ostina a non volerlo giocare. E, ahinoi, si continuano a perdere le partite… (Ezio Gosgnach)

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