Il parco che ferma l’elettrodotto_Čezmejni park bi ustavil daljnovod

forra_del_natisoneIl Parco fluviale transfrontaliero del Natisone potrebbe mettere definitivamente il veto all’elettrodotto Okroglo-Udine ovest. L’area del parco, essendo protetta, impedirebbe la costruzione del mostro energetico, voluto da Terna ed Eles. «Un’azione inibente e propositiva al tempo stesso», ha commentato la capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale di Cividale, Claudia Chiabai che lo scorso 13 marzo insieme ad una delegazione di proponenti ha presentato il progetto all’assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro, durante un incontro svoltosi nella sede della Regione. Il progetto del parco fluviale del Natisone nasce con lo scopo di valorizzare il territorio che si trova sulle sue sponde da Taipana a Chiopris-Viscone. A presentare la proposta sono stati i rappresentanti dei comuni di Pulfero, San Pietro al Natisone, Cividale del Friuli, Premariacco, Manzano, San Giovanni al Natisone, Trivignano Udinese e Chiopris-Viscone. Il progetto verrà proposto anche alla Slovenia, al Comune di Kobarid. «Il progetto del Parco fluviale ha detto la portavoce dei proponenti Claudia Chiabai nasce dal desiderio di riunire, in un unico ambito di tutela, i quattro Sic (siti di interesse comunitario) presenti sull’asta del fiume Natisone inseriti nel progetto europeo ‘Natura 2000′, Taipana e Gran Monte, Monte Matajur, Magredi di Firmano, Confluenza Natisone Torre, nonché i territori che tra questi si frappongono». Il parco fluviale del Natisone prevede la valorizzazione del fiume stesso e dell’area circostante sotto diversi aspetti. Dal punto di vista ecologico si punta ad arrivare alla gestione di argini e sponde e a un’attività di manutenzione costante. Oltre alla valorizzazione del territorio, il parco fluviale ha anche lo scopo di richiamo turistico. Nel progetto sono infatti previste la creazione di impianti di acquacoltura, di aree balneabili e di escursionismo subacqueo, di stazioni ludico/educative e l’attivazione di percorsi sportivi propri delle zone fluviali. All’interno del parco, poi, verranno recuperati e ristrutturati mulini, abitazioni rurali ed opifici dismessi che verranno adibiti a ostelli, agriturismi e punti di ristoro. Verranno, inoltre, pensate attività educative di valorizzazione naturalistica dedicate soprattutto alle scuole. Nell’ambito del progetto saranno poi recuperate e ripristinate le viabilità abbondonate di tipo storico allo scopo di realizzare all’interno del parco percorsi ippici e ciclabili. «Il fine ultimo della tutela di quest’area – ha commentato l’assessore Santoro – è la realizzazione di attività economiche “in rete” in grado di offrire nuove prospettive di sviluppo fondate sulla valorizzazione conservativa delle risorse locali naturali, sociali e culturali, anziché sul loro sfruttamento distruttivo, nella consapevolezza che non può esserci sviluppo sostenibile senza la conservazione delle risorse, né tutela senza sviluppo».

Pred kratkim se je rodiu projekt čezkonfinskega parka Nediže, ki ima namien, de se teritorij ob rieki razvije pod ekološkin, zgodovinskin in umetniškin vidikam. Iniciativo so pobudniki predstavli v četartak 13. marča v Vidnu odbornici Marii Grazii Santoro.
Projek so parpravli predstavniki iz kamunu, po katerih teče reka Nediža, se pravi Tipana, Podbuniesac, Špietar, Čedad, Premarjag, Manzan, San Giovanni al Natisone, Trivignano in Chiopris-Viscone. Na slovenski strani pa bi sodelovau kobariški kamun. Čezmenjni park bi bil tudi dobra parložnost, de bi ustavili elektrovoda, ki četa zgraditi med Okroglom in Vidnom Terna in Eles.

 

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