Nel nome del comune patrono San Nicola

 
 
Domenica 5 dicembre si sono celebrati, presso la chiesa della comunità greco-ortodossa di Trieste, i vespri in onore di San Nicola, il santo a cui la chiesa è dedicata.
Alla celebrazione liturgica è stata invitata anche una piccola delegazione della comunità di Pegliano (Pulfero) che con la comunità greca di Trieste ha avviato di recente dei contatti che speriamo possano portare in futuro frutti fecondi.
La partecipazione ai vespri ha lasciato in noi, che vi abbiamo partecipato con la curiosità di chi si avvicina per la prima volta al cristianesimo orientale, una profonda impressione: le forme della religiosità, la ritualità, il rapporto con Dio e la preghiera sono molto diversi da quelli a cui noi siamo abituati.
La chiesa innanzitutto è molto ricca di decorazioni e immagini ed è sicuramente lo specchio del prestigio di una comunità, quella greca, che a Trieste vive da secoli e che ha ricoperto un ruolo importante nel tessuto culturale ed economico cittadino.
Anche la presenza di numerose esponenti delle diverse confessioni presenti a Trieste e delle autorità civili e militari ha dato il segno dell'importanza di questo appuntamento religioso.
Non ci hanno lasciato indifferenti le modalità con cui si è svolto il rito, l'uso del greco liturgico in quasi tutte le fasi della cerimonia, la presenza costante del coro impegnato nell'esecuzione di brani della tradizione orientale, il susseguirsi di gesti e segni la cui interpretazione non è immediata, le modalità con cui si è svolta la benedizione del pane da parte del metropolita Gennadios, la presenza di numerosi concelebranti in rappresentanza delle altre chiese ortodosse presenti a Trieste, quali quella rumena e serba.
Ci ha colpito molto una forma di religiosità che vede le persone ascoltare e contemplare in silenzio con pochi momenti di partecipazione diretta alla preghiera (molto toccante il Padre nostro recitato in greco antico).
Pur nella consapevolezza di conoscerla molto poco, abbiamo però percepito il forte attaccamento dei presenti alla fede ortodossa come elemento di indentità di una comunità che a Trieste conta circa 600 persone. Per tutti i greci la fede ortodossa è importante anche per il ruolo storico che questa ha avuto nel tutelare l'identità nazionale e linguistica nella tormentata storia di questo popolo.
Speriamo che dopo quello di domenica 5 dicembre si possano concretizzare nel prossimo futuro nuovi incontri fra la comunità di Pegliano (e delle Valli del Natisone) e la comunità greca, anche nel nome di San Nicola, il santo della fraternità e della solidarietà a cui è intitolata la chiesa di Pegliano.

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