Na koncertu v Bardu z našimi jeziki_A Lusevera le nostre lingue in concerto

Il coro Stearningars di Sauris-Zahre/Zbor Stearningars iz kraja Sauris-Zahre (foto: Paul Parillaud)

In occasione della festa di San Martino-Martinovo, domenica, 14 novembre, nella chiesa di San Giorgio a Lusevera/Bardo si è svolto un concerto dedicato alle diverse comunità linguistiche del Friuli-Venezia Giulia.

Organizzato dal Centro ricerche culturali Lusevera-Center za kulturne raziskave Bardo, l’evento ha visto esibirsi diversi gruppi corali e musicisti, rappresentativi delle tre grandi culture europee presenti nella nostra regione: slava, germanica e latina.

A rappresentare i dialetti sloveni sono stati il Barski oktet di Lusevera/Bardo e il Rozajanski dum di Resia/Rezija con Sandro Quaglia. Quest’ultimo ha presentato, insieme a suo figlio, il repertorio musicale liturgico resiano, trascritto in un libro. Ad accompagnare l’esibizione è stato l’organista Luca Annoni di Venzone.

Si è esibito, quindi, il coro Stearningars (in italiano «cantori della stella») di Sauris/Zahre, presentando canti in saurano – un tedesco arcaico –, italiano e latino. Inoltre, è stato illustrato il cosiddetto “giro della stella”, tradizione risalente alla seconda metà del ‘500, all’epoca della controriforma. Secondo questa usanza, nel periodo tra Natale e l’Epifania i cantori giravano per il paese portando una stella, in ricordo della nascita di Gesù.

Infine, a chiudere il concerto è stato il cantautore friulano Franco Giordani di Claut/Cjolt. Tra i vari brani proposti, particolarmente interessante è stato quello intitolato Dulà che i truois i sparis (Dove i sentieri spariscono), che narra lo spegnimento di un paese di cui nessuno si accorge e, come dice il ritornello, «a se piànth cuàn ca l’è tart» – «si piange quando è tardi».

Lusevera/Bardo (foto: Paul Parillaud)

Grazie ad un’ottima acustica, la chiesa parrocchiale si presta perfettamente ad accogliere eventi di questo tipo. «Organizziamo concerti da trent’anni», afferma la presidente del Centro ricerche culturali LuseveraLuisa Cher, a fine concerto.

E continua: «Il primo risale al 10 novembre 1991, quando inaugurammo il restauro dello storico organo di Pietro Nacchini del 1743». Costruito nel laboratorio veneziano del celebre organaro, lo strumento fu inaugurato per la prima volta nel 1933, proprio in occasione della festa di San Martino. Sopravvissuto al terremoto del 1976, è giunto fino ai giorni nostri quasi integro, mantenendo inalterata la sua peculiare sonorità veneziana. San Martino – co-patrono insieme a San Giorgio della chiesa di Lusevera/Bardo – viene ricordato ogni 11 novembre.

A partire dal Medioevo e fino a qualche decennio fa, la festa di San Martino era vissuta come una sorta di capodanno contadino, vista la conclusione delle attività agricole e l’inizio dell’autunno. In quel giorno si mangiava e beveva in abbondanza, prima di iniziare la “Quaresima di San Martino”, periodo di penitenza e digiuno che precedeva il Natale.

«Ormai ci sono pochi agricoltori nel comune di Lusevera/Bardo», si rammarica Luisa Cher. Nondimeno, aggiunge: «Attraverso queste iniziative ci impegniamo a preservare le tradizioni e lingue del nostro territorio. Ringraziamo chi continua a lavorare affinché tutto ciò non venga perduto». (Paul Parillaud)

V nedeljo, 14. novembra, se je v cerkvi Sv. Jurija v Bardu odvijal koncert, ki so se ga udeležili predstavniki vseh jezikovnih skupnosti Furlanije-Julijske krajine. Nastopili so Barski oktet iz Barda, Sandro Quaglia in organist Luca Annoni iz društva Rozajanski dum iz Rezije, zbor Stearningars iz nemškega kraja Sauris/Zahre in furlanski pevec Franco Giordani iz furlanske vasi Claut/Cjolt. 

Koncert je Center za kulturne raziskave Bardo organiziral na god Svetega Martina, ki ga praznujemo 11. novembra.

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