Amano lo sport e il loro territorio. Così, l’anno scorso hanno pensato a un evento sportivo con cui promuovere una zona in cui c’è tutto, dalla pianura alla montagna, dai vigneti ai boschi, dalle cascate ai prati, passando per chiese e castelli, senza trascurare l’offerta gastronomica. Michele Subiaz, che abita a Udine ma ha radici a Canebola/ Čenijebola, presidente dell’Associazione sportiva dilettantistica Maunìk, ancora fatica a credere al successo che il Maunìk trail ha riscosso il 16 aprile dell’anno scorso. Per la prima edizione della competizione di trail running il centro di Faedis brulicava di vita.
«La scorsa primavera saremmo stati soddisfatti già se avesse partecipato una cinquantina di corridori. E, invece, ne sono arrivati circa 300, ben oltre le nostre aspettative».
Visto il gradimento così alto, per l’edizione 2024 alle adesioni a Maunìk Trail è stata posta una soglia di 400. Domenica, 14, aprile, i corridori si cimenteranno su un percorso ad anello di circa 21,5 km tra Faedis, Porzus, il monte Iauar e Canebola, con un dislivello di 1.150 metri e cinque punti di ristoro. Aperte a tutti i maggiorenni, le iscrizioni richiedono una quota di partecipazione di 25 euro e sono effettuabili attraverso il sito internet mauniktrail.it.
Al momento i partecipanti sono 365. «L’intenzione, comunque, è quella di mantenere la manifestazione sportiva a livelli sostenibili per un’organizzazione “a misura di Faedis”», precisa Subiaz. L’obiettivo primario, infatti, non è quello di concentrare grandi numeri di sportivi e familiari al seguito in una sola giornata, quanto di portare un numero sostenibile di partecipanti a vivere il territorio.
Il ragionamento alla base è semplice. Contando sul passaparola, nei mesi successivi a ogni edizione di Maunìk trail, saranno i partecipanti stessi a parlare con amici e conoscenti della bellezza di paesi, borgate e natura di Attimis e Faedis, invogliandoli a vederla in prima persona.
«Questo sta già succedendo», nota Filippo Turco, anche lui socio nel direttivo dell’associazione sportiva. «A febbraio il team Lurbel precision garment, con atleti da Italia e Spagna, è venuto per la seconda volta a soggiornare a Porzus per il primo ritiro di squadra dell’anno». Come Michele, anche Filippo ha radici in zona, a Porzus/ Porčinj. Vista la sua passione per la corsa in montagna, nell’ambito della manifestazione sportiva, Filippo rappresenta anche la Pro locoAmici di Porzus. «Da qualche tempo ho ripreso a correre, dopo un lungo periodo di pausa. La nascita dell’associazione sportiva Maunìk ci fa sperare in maggiori possibilità di sostegno all’evento, anche attraverso bandi pubblici», dice.
Da Faedis, invece, il socio del direttivo Michael Rossi tiene a precisare come questo evento sportivo rappresenti un momento nell’ambito di un progetto più ampio. «Anche considerandoche le nevicate in inverno stanno diventando sempre più rade, manifestazioni come questa contribuiscono a richiamare visitatori sul territorio nell’arco di tutto l’anno. In primavera per visite, corsa, ciclismo e camminate nel verde; altrettanto in estate, dove oltretutto le temperature diventano più gradevoli, se confrontate all’afa della pianura. In autunno, poi, il paesaggio diventa una tavolozza di colori e in inverno, nelle belle giornate, dalla zona di Canebola e Porzus il panorama spazia fino al mare».
Maunìk trail ha un valore promozionale, quindi, anche rispetto al lavoro di riapertura e segnalazione della sentieristica sul territorio, svolto dalle tantissime realtà associative di Attimis e Faedis, che hanno unito le forze anche per tracciare su carta tutti i per-corsi disponibili. È così che, circa due anni fa, è nata la cartina dei sentieri di Attimis e Faedis, tra l’altro col sostegno delle rispettive amministrazioni comunali.
Non sempre, però, il lavoro di recupero dei sentieri portato avanti dalle realtà associative è compreso appieno. Sul territorio, infatti, si incrociano le necessità degli abitanti, che spesso sono proprietari dei terreni attraversati dai percorsi ripuliti, o dei cacciatori, che da molto tempo, ormai, sono abituati a battute di caccia in zone sempre meno frequentate a causa di decenni di spopolamento. La riapertura dei sentieri porta inevitabilmente a una convivenza con camminatori, sportivi e turisti, che magari di caccia ne capiscono poco.
«A riguardo, teniamo a far sapere che l’attività di rivitalizzazione e valorizzazione dei sentieri non intende andare in conflitto con nessun attore o realtà di questa zona della Slavia», precisa Rossi, che nell’ambito della manifestazione sportiva rappresenta anche l’Associazione Val Grivò, molto attiva sul territorio per la promozione e manutenzione dei sentieri comunali.
«Anche proprietari e cacciatori hanno le loro prerogative e diritti. È sufficiente mettersi d’accordo sulle zone e sui modi in cui è possibile concentrare il passaggio di sportivi e turisti, che visitano i punti d’interesse sul territorio e poi si rifocillano o fanno acquisti nelle attività produttive della zona, a beneficio della comunità». (Luciano Lister)