Martedì 5 marzo manifestazione a sostegno della scuola bilingue

Martedì 5 marzo ricorrono tre anni dallo sgombero dell’edificio scolastico bilingue a San Pietro al Natisone, in viale Azzida. I progetti per la ristrutturazione sono stati finalmente predisposti, ma si prospettano ulteriori ritardi a causa del patto di stabilità che impedirebbe l’appalto e l’attuazione dei lavori. I rappresentanti dei genitori, del personale docente e delle maggiori organizzazioni della comunità slovena hanno in questi giorni inviato alle autorità comunali, provinciali, regionali e statali una lettera nella quale esprimono grande preoccupazione per lo stato delle cose. Per sensibilizzare l’opinione pubblica in generale su questa situazione insostenibile hanno pensato di illuminare la vecchia scuola martedì 5 marzo all’imbrunire. Invitano, perciò, i cittadini a partecipare numerosi a questa azione di protesta simbolica, che avrà luogo dalle ore 18.30 fino alle 21.00 circa, portando tutto quello che può servire per l’illuminazione (candele colorate da porre sul muretto, torce, avanzi pirotecnici delle feste, lanterne volanti ecc.). Chi può, è invitato di trovarsi davanti alla sede della scuola già alle ore 17.30 per andare insieme fino alla tabella d’ingresso del paese e ripulire la scritta slovena imbrattata.

Testo della lettera inviata alle autorità

Il 5 marzo 2010, per motivi legati alla precarietà strutturale dell’edificio scolastico in viale Azzida, l’Istituto comprensivo statale bilingue viene smembrato e parzialmente trasferito nell’ala nord dell’ex Istituto magistrale, nella Casa dello studente ed in alcuni uffici al pian terreno della Comunità montana. Su insistenza dei genitori e del personale operante all’interno della scuola, l’Istituto, anche se diviso, rimane a San Pietro. La situazione creatasi ha tuttavia penalizzato e continua a penalizzare le stesse attività didattiche, oltre a creare notevoli disagi alle famiglie. In questo lungo periodo di tempo le famiglie e il personale della scuola hanno comunque dimostrato, nonostante gli svantaggi dovuti alla precarietà logistica, un profondo attaccamento alla scuola che nonostante le oggettive difficoltà continua a operare in modo proficuo, incontrando l’interesse e l’adesione di numerose famiglie della Valli del Natisone e dei territori limitrofi che scelgono la scuola per la sua offerta formativa bilingue, ancor’oggi unica nella provincia di Udine nonostante le indicazioni della legge 38/2001. La situazione che inizialmente doveva essere transitoria, la carenza e l’inadeguatezza degli spazi a disposizione, la mancanza di laboratori e di zone di ricreazione, la necessità di quotidiani spostamenti degli alunni per raggiungere la mensa o la palestra, con seri rischi per la sicurezza, dura da quasi tre anni, nonostante i fondi per la ristrutturazione della sede siano stati stanziati già nel mese di maggio del 2010. Superata – come sembra – in tre anni la fase di progettazione, si temono ora ulteriori ritardi nell’affidamento e nella realizzazione dei lavori a causa del patto di stabilità. I genitori degli alunni, il corpo docente dell’Istituto comprensivo statale bilingue, le organizzazioni slovene di riferimento nella Provincia di Udine, l’Istituto per l’istruzione slovena esprimono la propria preoccupazione per questo stato di fatto, certamente unico nella regione per la sua gravità e indegno di un paese civile, evoluto e democratico. Non è accettabile che procedure burocratiche, passaggi di responsabilità e mancanza di volontà politica incidano così pesantemente sul benessere dei bambini e sul loro diritto di accedere all’istruzione in un ambiente sano, sicuro e decoroso. Chiedono perciò al Sindaco del Comune di San Pietro al Natisone e alle autorità regionali e governative di porre immediatamente in essere tutti i provvedimenti necessari affinché i lavori di ristrutturazione inizino e si concludano nel più breve tempo possibile e di ricercare al contempo le soluzioni opportune per migliorare le condizioni della scuola nel periodo che ancora la separa dal ritorno alla sede ristrutturata. 

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