Manj slovenskih sredstev za razvoj_Meno risorse dai fondi per gli sloveni

Brutta sorpresa per Benecia, Resia e Valcanale dalla Commissione regionale consultiva per la minoranza slovena riunitasi lo scorso 7 novembre. La proposta di riparto dei 10 milioni di euro provenienti dallo Stato vede, infatti, ridotti da 900 mila a 500 mila euro i fondi destinati allo sviluppo economico e sociale del territorio della provincia di Udine nei quali si parla lo sloveno.

Qualora il taglio andasse in porto, nella fascia che va da Tarvisio a Prepotto nel 2023 verrebbe meno quasi la metà delle risorse finanziarie che, gestite dalle Comunità di montagna, permettono di finanziare interventi nel comparto economico, di aiutare le aziende agricole e forestali, di eseguire lavori di pubblica utilità, di sostenere progetti nei settori scolastico, sociale e turistico.

Quella uscita dalla commissione consultiva è un’indicazione che l’assessore Pierpaolo Roberti porterà al vaglio della Giunta regionale, che presenterà la proposta di riparto al Consiglio regionale in sede di approvazione della legge di stabilità per il prossimo anno. Spazi di correzione, dunque, ci sono. E a questo puntano gli amministratori locali, colti di sorpresa dopo il bel risultato ottenuto l’anno scorso.

«Lo stanziamento a favore del territorio della provincia di Udine nel quale è presente la minoranza slovena è dovuto per legge. Sulla necessità di aumentare l’importo era stato fatto un ragionamento che noi amministratori di comuni ed enti montani abbiamo condiviso, avendo presenti degli obiettivi da raggiungere. Prendiamo atto che, evidentemente, questi componenti della Commissione consultiva ritengono di conoscere la realtà meglio di noi», commenta Maurizio Steccati, presidente della Comunità di montagna del Natisone e del Torre.

«Mi sembra paradossale il fatto che una commissione espressione della minoranza slovena voglia ridurre i fondi per lo sviluppo del territorio nel quale vive la sua comunità di riferimento. Potrei capire se fosse la politica a voler fare un passo indietro, rispetto alla decisione dell’anno scorso, ma se fa dietrofront il beneficiario, o almeno chi dice di rappresentarlo, siamo nell’assurdo», rincara la dose Fabrizio Fuccaro, presidente della Comunità di montagna del Canal del Ferro e della Valcanale.

Entrambi i presidenti mettono le mani avanti di fronte all’obie-dom zione che i fondi per quest’anno, quasi raddoppiati rispetto al 2021, non siano stati ancora impegnati. «L’importo era stato aumentato con motivazioni ben precise. Il problema nostro, in questo momento, è di mettere a buon fine le risorse che ci arrivano. E non è facile farlo se le procedure sono lunghe, se ci sono tante autorizzazioni da ottenere, se il personale scarseggia», evidenzia Steccati Da parte sua Fuccaro, ricordando che «usciamo dall’emergenza Covid, ma entriamo nella crisi provocata dalla guerra in Ucraina», replica alla critiche: «Magari le risorse non riusciamo a utilizzarle subito, però esiste lo strumento delle proroghe. Di conseguenza, la questione dell’immediato impiego dei fondi implementati l’anno scorso mi sembra un pretesto per dirottarli fuori dai nostri territori. E questo in un periodo di effervescenza dinamica in vista delle elezioni regionali.

La richiesta di portare da 500 mila a un milione di euro (poi stabiliti in 900 mila euro da Giunta e consiglio regionale) la posta per i territori della provincia di Udine nei quali è tutelata la minoranza slovena era stata sottoscritta nell’autunno dell’anno scorso da tutti e sei i membri effettivi e supplenti della Commissione consultiva espressione delle Valli del Natisone e del Torre, Resia e Valcanale, sollecitati anche da diversi sindaci del territorio interessato.

«Nel corso degli ultimi dieci anni, l’utilizzo dei fondi dell’art. 21, seppur erogati ed utilizzati senza una annuale regolarità, ha consentito, grazie ad una intensa concertazione tra gli amministratori locali, le associazioni di categoria slovene, le associazioni slovene della provincia di Udine e il ruolo fondamentale della commissione consultiva, un impiego efficace ed efficiente degli importi a disposizione ripartito tra interventi destinati agli enti pubblici per progetti di carattere economico, aiuti alle imprese, progetti di sviluppo di carattere turistico, scolastico e sociale », avevano sottolineato i commissari della provincia di Udine, per poi evidenziare che l’importo, definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000 di lire (516.000 euro) annui, oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative di un territorio sempre maggiormente consapevole del fatto che la presenza della minoranza slovena, non solo sotto l’aspetto culturale, rappresenta una forte potenzialità di crescita anche dal punto di vista economico».

Motivazioni che, a un anno di distanza, restano ancora del tutto valide. (M. D.)

Na seji deželne posvetovalne komisije, ki je sprejela predlog porazdelitve sredstev za slovensko manjšino, so Slovenci videnske pokrajine doživeli hladen tuš, saj so sredstva za razvoj Benečije, Rezije in Kanalske doline znižali na 500 tišoč evrov, medtem ko je za letošnje leto postavka iz 21. člena zaščitnega zakona znašala 900 tišoč evrov. Tako bo znatno manj sredstev, da bi financirali ukrepe javnih institucij na področju gospodarstva, pomagali podjetjem in podprli projekte na šolskem, socialnem in turističnem področju. Zadnjo besedo pri porazdelitev sredstev imata Deželni odbor in Deželni svet. Zato so nekateri župani napovedali politične pobude, da bi bila tudi naslednje leto sredstva za razvoj slovenskega območja videnske pokrajine vsaj 900 tišoč evrov.

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp