L’inedia va oltremodo affilando le fisionomie

 
 
Continuiamo la pubblicazione di alcune note sulla carestia che ha colpito il Friuli e le montagne della Slavia negli anni 1816 – 1817, tratte da Fame dall’anno 1816-17 di Attimis e Platischis con Note storiche relative, di Pietro Bertolla senior (Libro 2, Fondo mss Bertolla Archiv. Semin. Udine)

á 1817 – 31 marzo: Cudicio alle due Commissioni di Attimis e Platischis: – Si ordina alla Commissione di Attimis di lasciare a quella di Platischis, dietro quietanza, la quota che le spetta, ossia: Taipana al dì razioni 20; Montaperta 65; Montemaggiore 46; Platischis 54; Prossenicco 30.

á 1817 – 2 aprile: La Commissione d’Attimis al Concelliere Cudicio: – … A – La comparsa numerosa degl’incapaci al lavoro eccita alla supplica dell’acrescimento del numero delle razioni giornaliere, mentre l’inedia va oltremodo affilando le fisionomie e levando le forze agl’individui consumati.
Certa questa Commissione nell’amorevole sua cooperazione al soccorso della languente umanità si protesta con stima.

á 1817 – 3 aprile: Circolare di Cudicio alle Commissioni del Distretto. Sua Maestà mentre ospita i poveri con lavori di strade ecc., spera che anche le Commissioni dian opera a raccogliere questue; domanda lo stato e grado dei risultati fin dalla istituzione a tutto il 1816. Sua Maestà vuol conoscere i nomi di chi più coopera ad allentare la morte agl’infelici.

á 1817 – 5 aprile: P. Giuseppe Biasutti Cappellano Curato di Mont’Aperta alla Commissione di Attimis. Delega Domenego Mattia q.m (fu) Domenico Noacco di Taipana a farsi dare la quota per Taipana.

á 1817… Biasutto Cappellano di Montaperta alla Commissione di Attimis: «Mi stupisco molto a sentire che la miseria sia sparitta in Monteaperta, e solamente si ricerchi li sacchi, trascurando li generi che per la bontà dei buoni Cattolici e Fedeli cristiani sia largitta a pro e beneficio dei miserabili languenti che dall’inedia della fame sono oppressi; questo non è il mio argomento mi riservo doppo le Santissime feste [di Pasqua] di trattare della differenza indegna, che rendono sconcentrata la Commissione di Platischis, e che il Signor Vicario di Attimis farà il giudice se io ho trattati indegni argomenti con la stessa commissione e rileverà dali scritti del cappellano di Montemaggiore in che maniera mi ho raccomandato li ordini del R.° Cancelliere, per tale distribuzione ecc.». Poi chiede razioni quotidiane 65 per Monteaperta da consegnarsi a Giovanni qm Pietro Biasutto.

á 1817… La Commissione di Attimis per mezzo del Vicario Adami risponde alla lettera precedente: «La Commissione di Beneficenza di Attimis al Rev.do Cappellano di Mont’aperta come membro della Commissione di Beneficenza di Platischis. Lei Signore oppresso da rotambola fantasia ha fatta presentar una sua con argomenti di cui questa Commissione è del tutto all’oscuro. In questo Protocollo non si trova Numero, non data, non carattere da Lei avanzato, e neppur Lei potrà mostrare alcun carteggio che questa Commissione abbia a Lei diretto.
Compatendo dunque questo suo spirito fantastico, passa a significarle che per il N° di 65 porzioni al giorno per 15 giorni fu consegnato a Giovanni qm Pietro Biasutto il peso di Formentone libbre 39:6, Lenti 164, Farina 81, Ossami 13 e che per Taipana a Domenico Mattia qm Domenico Noacco detto Sinichigh di Taipana per razioni 16 al giorno per 15 giorni (essendo che 4 al giorno per 15 giorni a Pietro Metrel qui in Attimis già furono consegnate) fu consegnato Formentone 10:8, Lenti 40, Farina 20, Ossami 2:5. La maniera, ed il metodo dell’ammistrazione nell’istruzioni generali e Lettera già potrà rilevarne il sistema da tenersi. In riguardo poi al sale che Lei ad integrum ha imborsato se ne intenderà col Reverendo Pojana [Cappellano di Montemaggiore] membro di codesta Deputazione. Ciò esaurito ha il piacere di protestarsi [manca la data]».

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