Le contrapposizioni non portano sviluppo

 
 
A seguito dei gravi episodi di intolleranza verificatisi a Resia durante i mesi di luglio ed agosto, in concomitanza con il rilascio della prima carta d'identità bilingue italiano-sloveno a Gabriele Cherubini oggetto, assieme ad altre persone, di offese, minacce ed intimidazioni che hanno rappresentato l'apice di un clima anti sloveno iniziato nel 2003, alcuni esponenti del Partito democratico hanno incontrato la minoranza consigliare ed alcuni cittadini di Resia.
Alla riunione, tenutasi venerdì 3 settembre presso l'albergo Alle Alpi a Prato di Resia, sono intervenuti l'europarlamentare e segretaria regionale del Partito democratico, Debora Serracchiani, l'onorevole Ivano Strizzolo ed i consiglieri regionali Sandro Della Mea e Igor Gabrovec.
I temi affrontati, oltre agli avvenimenti sconcertanti legati al rilascio della carta d'identità, sono stati: il questionario identitario, formulato dall'amministrazione comunale ed inviato a tutte le famiglie residenti nel comune di Resia, e la decisione, presa dal Consiglio Comunale, di far uscire Resia dalle leggi di tutela a favore della minoranza linguistica slovena e di farla rientrare nell’ambito della minoranza linguistica friulana.
Agli esponenti del Partito demoratico è stato illustrato come e perché Resia è inserita nel contesto delle leggi di tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli – Venezia Giulia.
Durante l'incontro è stato più volte ribadito che al resiano ed alla cultura resiana così come a tutti i cittadini della Val Resia, con queste normative, nulla è stato tolto, tanto meno la “storia millenaria”, anzi è proprio con queste leggi che potranno anche in futuro conservare la propria cultura, in alternativa non potranno certamente tutelare il resiano parlando l’italiano o imparando il friulano.
La discussione è proseguita con l'analisi delle prospettive per il futuro della comunità resiana come la possibile adesione del comune di Resia nei Gect, i Gruppi europei di cooperazione territoriale, strumenti messi a disposizione dall'Unione Europea per l'attuazione di programmi o progetti transfrontalieri. In concreto, i comuni di diversi stati, come ad esempio Resia e Bovec, avrebbero la possibilità di unire le loro energie per presentare, con più forza, richieste di accesso ai fondi europei e ad altri meccanismi di finanziamento.
In conclusione i politici intervenuti hanno manifestato stupore nell'apprendere la gravità dei fatti accaduti ed il perdurare di un clima di odio fomentato da alcuni ed hanno offerto il loro appoggio e la loro solidarietà alle persone coinvolte.
Molto si potrebbe fare a Resia; sicuramente non è sprecando le energie in contrapposizioni che si porterà sviluppo o che si troveranno soluzioni ai problemi ed alle difficoltà delle persone che vivono sul territorio resiano.

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