La scuola bilingue è un esempio di eccellenza

 
 
Ad accompagnare l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Molinaro, lo scorso 13 settembre alla visita dei locali nei quali sono stati collocati provvisoriamente i 219 allievi che frequentano la scuola bilingue — riconosciuta da linguisti ed educatori come strumento di eccellenza, unico nel suo genere, nel quale si garantisce l'insegnamento con programmi ministeriali paralleli di italiano e sloveno oltre che lingue straniere come tedesco e inglese — è stata la dirigente Živa Gruden. Con l’assessore c’era il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, il sindaco di San Pietro, Tiziano Manzini, ed il consigliere regionale Roberto Novelli.
Molinaro ha visitato prima la sede della casa dello studente del Convitto nazionale Paolo Diacono ove, oltre a 24 studenti del collegio, sono ora collocate una prima elementare e la scuola dell'infanzia bilingue. «Abbiamo spazi adeguati e lavoriamo serenamente», ha commentato una delle sei insegnanti che si occupano dei 65 bambini che provengono da tutti i comuni delle Valli del Natisone. Le tre classi medie sono invece temporaneamente sistemate presso la sede della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio, mentre le cinque classi elementari hanno iniziato l'anno scolastico nell'ala nord dell'ex istituto magistrale, ora sede di alcuni indirizzi liceali del Paolo Diacono.
«L'anno scolastico è partito regolarmente, preceduto forse da qualche mese di polemiche di troppo: ma le scelte fatte dal Comune dopo i vertici in Prefettura sono soddisfacenti e l'amministrazione regionale si è fatta carico di renderle operative per dare risposta alle famiglie nel minor tempo possibile», ha rilevato al termine della visita l’assessore Molinaro.
Da parte sua, la dirigente dell'istituto bilingue, ha commentato che «la visita odierna dell'assessore è di certo un atto di grande attenzione verso la nostra scuola. Siamo soddisfatti perché è stato fatto il possibile per fare funzionare la scuola nel migliore dei modi possibili in questa emergenza. Forse qualcosa poteva essere fatto prima ma l'importante è che ora l'inizio regolare dell'anno scolastico sia stato garantito», ha affermato Gruden, auspicando di «arrivare quanto prima ad una soluzione definitiva, pur comprendendo che i tempi burocratici per l'avvio della progettazione della vecchia scuola sono di certo onerosi».
Anche Beltrame ha rilevato che la scuola bilingue è «un esempio di eccellenza, anche frutto della sinergia con la Regione e che ci consente di offrire al territorio e alla comunità una risposta educativa esaustiva. Colgo l'occasione — ha aggiunto il direttore — per rivolgere a tutti gli allievi della regione, alle loro famiglie, al personale docente e non e ai dirigenti scolastici, i migliori auguri di un sereno anno scolastico, nell'auspicio che il lavoro comune consenta alla scuola del Friuli Venezia Giulia di rimanere un modello di riferimento».
Nell'occasione, l’assessore Molinaro ha fatto il punto con gli amministratori locali — erano presenti oltre al sindaco Manzini, il vice Mariano Zufferli e l'assessore comunale all'Istruzione, Aurelio Massera — in ordine allo stato di progettazione per il ripristino della sede bilingue di via Azzida che allo stato attuale ha disponibilità di risorse pari a circa 1,6 milioni di euro.
È stata poi la stessa preside del Convitto, Anna Maria Germini, ad accompagnare Molinaro nelle classi dei liceali — circa 300 allievi in tutto — assieme alla coordinatrice della sede di San Pietro, Antonella Serrani, a seguito della visita all'istituto comprensivo di lingua italiana diretto da Margherita Cencig.
«È sempre più indispensabile in Friuli – Venezia Giulia la sinergia delle istituzioni locali che, fatta salva l'autonomia delle scuole, si devono adoperare per una forte collaborazione con la direzione scolastica regionale e la Regione. Questa sinergia — ha aggiunto l'assessore — va intesa anche come laboratorio di preparazione alla fase di maggiore responsabilità in materia di istruzione prevista dal nuovo titolo V della Costituzione a cui sarà chiamata la Regione».

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