Kostanjeva moka višje kakovosti_Un’ottima farina di castagno

Incontro operativo alla Comunità di montagna a San Pietro al Natisone/Operativni sestanek na Skupnosti gorskega območja v Špietru

Il programma di valorizzazione delle varietà autoctone di frutta ed in particolare di castagno, promosso dalla Comunità di montagna del Natisone e Torre in collaborazione con Ersa Fvg, Kmečka zveza, Università degli studi di Torino con il sipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari, è in avanzata fase di realizzazione.

Dopo l’impegnativo lavoro di recupero dei castagni secolari e l’individuazione genetica delle varietà presenti sul territorio si è giunti alla produzione delle prime piante innestate su portainnesti ibridi, ma anche clonali.

Recentemente si è svolta a San Pietro al Natisone una riunione operativa tra proprietari, potenzialmente interessati alla realizzazione di impianti produttivi di varietà autoctone locali di castagno, tecnici di Ersa Fvg e Kmečka zveza, presente anche il componente del Comitato esecutivo della Comunità di montagna nonché sindaco di Faedis, Claudio Zani, che tra l’altro ha la delega alla gestione dei fondi della minoranza slovena (L. 38/2001 art. 21) con i quali è finanziato il progetto.

I tecnici di Ersa Fvg, dott. Michele Fabro, e della Kmečka zveza, dott. Francesco Chiabai, hanno spiegato nei dettagli le modalità tecniche e gestionali dei potenziali nuovi impianti di castagno, soffermandosi in particolare sulla gestione del fabbisogno idrico, sulle distanze di impianto, sul contenimento di danni da selvatici e sulla produzione ottenibile.

È stato approfondito anche l’argomento della trasformazione delle castagne in farina. Le analisi e le prove effettuate dall’Università di Torino hanno confermato l’elevata qualità organolettica della farina di castagne varietà «Purčinka».

Per la prossima primavera saranno a disposizione 450 piante innestate su ibrido mentre un altro quantitativo di piante innestate su clonali sono depositate presso il Vivaio regionale Ersa a Nimis.

L’obiettivo di salvaguardare la biodiversità delle castagne valligiane è stato raggiunto. Seguirà un’ulteriore fase di diffusione di piante giovani per favorire anche un incremento della produzione che, per quanto riguarda le Valli del Natisone e del Torre con le tipiche e autoctone varietà di castagno, può rappresentare un vantaggio economico, ma soprattutto una valorizzazione ambientale. In definitiva., la castagnicoltura può contribuire anche a migliorare l’offerta turistica della Benecia. (S. C.)

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