Ko je Piacenza pomagala Bardu_Quando Piacenza aiutò Lusevera

terska-cerkevV nedeljo, 9. oktobra, se bo Gornja Terska dolina zahvalila prebivalstvu in cerkvi iz Piacenze, ki sta pomagala domačine V Terski dolini po potresu leta 1976. Takrat se je več kot sto domačinov preselilo v Piacenzo ali v tamkajšnje okoliške vasi. Nekatere so gostili v poslopju otroškega vrtca, druge v poslopju osnovne šole in mnoge v družinah.

V Piacenzi so barski potresenci ostali več mesecev. Vrnili so se v Terske doline le potem, ko so uredili prve montažne hišice, oziroma med velikonočnimi prazniki.

Delegacija iz Piacenze se bo 9. oktobra mudila v Teru, da bi se udeležila maše in da bi se srečala z domačini.

Appuntamento importante per la comunità dell’Alta Val Torre quello fissato per il prossimo 9 ottobre. Sarà una giornata speciale, organizzata per ringraziare la popolazione e la Chiesa di Piacenza che, 40 anni fa, dopo il terribile sisma del 1976, portò il suo aiuto alla gente duramente colpita e rimasta senza casa. Al tempo, un centinaio di persone si traferirono in quella città e nei paesi vicini: alcuni furono ospitatati in una scuola materna, altri in una scuola elementare e per altri ancora furono le famiglie ad aprire le porte per accogliere chi aveva perso tutto.
A Piacenza i terremotati di Lusevera sono rimasti per diversi mesi, assistiti e supportati anche sotto il profilo morale. Rientrarono in Alta Val Torre solo quando arrivarono i primi prefabbricati. Era oramai Pasqua.
Domenica 9 una delegazione di questa città, probabilmente anche con il vescovo della diocesi, raggiungerà Pradielis per la celebrazione della messa e per un momento di incontro con la gente che vorrà dire “grazie” dell’aiuto ricevuto in quell’occasione.
Le scosse del 1976, peraltro, causarono gravi danni agli edifici sacri, tanto che tutti, in seguito, furono dichiarati inagibili, pericolanti, e furono demoliti.
Tra questi anche la bella chiesa di Pradielis, che risaliva al 1896 e che molti ancora ricordano. Fu sempre la comunità di Piacenza a intervenire, per consentire alla popolazione rimasta senza un luogo in cui pregare e celebrare la messa di farlo di nuovo e subito: al tempo, infatti, fu donato un prefabbricato, montato nel punto del paese dove oggi sorge la casa famiglia. Quella struttura, sebbene non in muratura, svolse egregiamente il suo compito, per ben dieci anni. È stata la chiesa della gente fino a che non terminarono i lavori di costruzione del nuovo edificio sacro, quello che oggi sorge accanto alla torre campanaria, mai crollata.
Il prefabbricato donato dalla popolazione di Piacenza esiste ancora: smontato, è stato sistemato nell’area del campo sportivo.
Furono ricostruite anche le chiese di Lusevera, Cesariis, Pers e Musi, non sempre rispettando la tipologia architettonica della Valle. Le più integrate nell’ambiente di questa zona immersa nella natura sono forse proprio quella di Musi e la piccola cappella di Pers, molto cara ai fedeli anche se il piccolo borgo ormai è quasi del tutto disabitato.
Altri sfollati del comune di Lusevera raggiunsero gli alberghi di Lignano e, altri ancora, furono accolti da parenti nella zona di Udine. Della ricostruzione post-sisma restano, oggi, a memoria, alcuni prefabbricati che sono stati reimpiegati a fini turistici.

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