I continui screzi tra il vicario di Torlano e il pievano di Nimis

 
 
Aquesto punto riprendiamo i regesti elencati sub anno del Bertolla senior che riguardano le vicende di don Valentino Zuanella alla guida del vicariato slavo di Torlano in quel di Nimis.
– 1854, 15 aprile. Il Vicario di Torlano rappresenterà nelle sagre delle filiali il Pievano impedito.
– 1854, 14 giugno. Si fa cenno di un Decreto arcivescovile a favore del Vicario di Torlano.
– 1854, 25 ottobre. Mons. Trevisanato, annuendo alla domanda dello Zuanella, erige in Taipana la fraterna del SS.mo.
– 1855, 31 marzo. Zuanella notifica ad Adami (pievano), che egli benedirà il fonte di Torlano nel Sabato Santo, e quello di Monteaperta la vigilia delle Pentecoste.
– 1855, 25 giugno. I Torlanesi chiedono alla Curia, che il loro Vicario abbia il pieno esercizio de’ suoi diritti.
– 1855, 20 agosto. Tosini economo spirituale di Nimis protesta presso l’Amministratore ecclesiastico di Tricesimo (Concina) contro Zuanella che usurpa gl’incerti di Battesimo. Il Concina ricorre alla Curia contro lo Zuanella, il di cui Vicariato non è beneficio. E aggiunge: Taccio di invasioni giurisdizionali, perché non è messe mia; ma devo compiangere antecipatamente i pregiudizi spirituali e temporali, che si accumulano contro il futuro Rettore di Nimis (Curia arciv.).
-1855, 4 settembre. Zuanella risponde alla Curia che egli si contenta della stola mortuorum. Per conto degli incerti di battesimi solo avea proposto di consegnarli al Tosini semel in anno, non toties quoties ( una volta all’anno e non ogni volta). Eppoi perché il Tosini pretende centesimi 72 da Torlano, Chialminis e Cergneu, mentre Montaperta nulla dà, e Taipana dà solo centesimi 36 per battesimo? Tutti eguali: metà al Pievano e metà al battezzante, e non obbligare i preti a fare da esattori pel Pievano anche con i miserabili. Chiede di rinunziare (Curia arciv.).
-1855, 21 ottobre. Zuanella risponde all’Amministratore Concina, che egli non conosce il dovere del canone verso il Pievano, da lui mai pagato. Bisogna però provargli il dovere per obbligarlo a pagare, e allora farà quel che farà (Apn).
– 1856, 12 gennaio. Musoni parroco di Prepotto dà informazioni favorevoli a Nimis sulla natura del Vicariato di Torlano (Curia arciv.).
– 1856, 11 febbraio. Decreto N° 191, che in base ad altro 10 marzo 1843, aggiudica tutti gl’incerti al Vicario, dovendo questi corrispondere una tantum. Si ricorda che «La Repubblica Veneta esentò dal Quartese strettamente preso le Popolazioni Schiave, non però le esentò dal dovere sacro di somministrare a chi le assiste la dovuta mercede» (Apn).
– 1856, 11 marzo. Zuanella pretende funzioni parrocchiali in Torlano; il pievano Colavizza ai 24 risponde esser suo volere restringere le già concesse. Redarguisce lo Zuanella che propone patti al suo Pievano (Apn).
– 1856, 28 aprile. Il Vicario generale Someda scrive a don Paolo Pressacco (economo in Nimis per la morte del pievano Colavizza), che il diritto di benedire il fonte battesimale di Torlano spetta al Pievano di Nimis.
– 1856, 8 agosto. Pressacco risponde a lettera di Someda del 9 luglio, che del Vicariato di Torlano non si sa mai niente, al più tanto che si domanda e chi sa come. Che però si costuma far processione da una valle all’altra. Che quei di Chialminis per la distanza da altre ville fanno processione ad un’ancona (Apn).
– 1857, 5 febbraio. Zuanella accusato in Curia da Pressacco per insubordinazione, e mestatore (Apn). Era convinzione fra il Clero che gli Schiavi d’ordinario, allorquando prevedono di non poter ottenere il loro intento colla verità, si servono della menzogna (Apn).
– 1857, 18 marzo. Zuanella deride Pressacco che si era disturbato ad ottenere facoltà per i Confessori di Montagna, già ottenute dallo Zuanella (Apn).
– 1857, 2 giugno. Zuanella rimprovera Pressacco di ruvidezza con gli Schiavi ecc. Pressacco risponde dipender ciò dal mutismo del Clero di Montagna nel dargli informazioni (Apn).
– 1857, 16 giugno. Invitato dal Commissario il Vicario di Torlano declina la sua prebenda: Vino conzi 8 a L. 36, 22 -Sorgo staia 20 a L. 10, 82 – Incerti di stola L. 60 – Regalia di burro fresco libbre 30 a L. 0, 35 – Regalia ovi 500 a L. 0, 03 – Regalia salsiccia N° 30 valgon L. 30 – Regalia lana libbre 20 valgono L. 20 -: Attivo L. 708, 86 – Passivo in pranzi ecc. L. 706, 84. Sperava il supplemento di Congrua (Arch. Munic. Nimis)
– 1857, 19 novembre. Zuanella chiede di essere esonerato dall’intervenire alle funzioni di Nimis (Curia arciv.).
– 1858, 31 gennaio. Partenza repentina imposta a Zuanella (Amn).
– 1858, 20 marzo. Opinato (parere) di Mons. Bortoluzzi sul Vicariato di Torlano (Curia).
– 1858, 27 marzo. Mons. Someda (vicario generale) comanda che il Vicario di Torlano coi dipendenti cappellani, meno quello di Montaperta, assistano in Nimis alle funzioni del Triduo di Settimana Santa. Candolini pievano ai 31 marzo notifica queste superiori disposizioni allo Zuanella, il quale, il giorno prima insisteva con arroganza presso il pievano per aver in Torlano tutte le funzioni della Settimana Santa. In conseguenza lo Zuanella s’accontentò del Giovedì Santo, generosamente concessogli dal pievano (Apn).
– 3. continua –

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