«Largo ai giovani!»: la sindaca di Grimacco, Eliana Fabello, 76 anni, giunta al termine del suo terzo mandato come sindaco del piccolo Comune delle Valli del Natisone, più che una volontà esprime un auspicio per il bene della sua comunità. La legge elettorale regionale dà la possibilità ai sindaci dei piccoli comuni di ripresentarsi anche per il quarto mandato, ma ora a Grimacco è tempo di fare largo ai giovani.
«Per il terzo mandato mi sono presentata perché altrimenti non ci sarebbe stato nessun candidato sindaco – ricorda Eliana Fabello –. Alle prime elezioni comunali a cui mi sono candidata c’erano due liste concorrenti, alla seconda addirittura 4! Ma nel 2019 se non mi fossi presentata, sarebbe arrivato il commissario. E questo sarebbe stato un problema perché, per quanto bravo sia, un commissario non può agire come un sindaco eletto dalla sua gente».
E, tra tutti e tre i mandati, l’ultimo è stato senz’altro il più difficile, il più duro. «C’è stato il Covid, certo – ricorda Fabello –, ma soprattutto il comune è rimasto senza nemmeno un dipendente. Già dal 2019 mancava il tecnico comunale, poi nel corso del mandato l’unico dipendente comunale, una persona che si è dedicata tanto per la nostra comunità, è andato in pensione, e mi sono ritrovata sola in municipio. Con la responsabilità, addirittura, di andare ad aprire e chiudere il palazzo municipale».
Adesso «è tempo di passare il testimone – sottolinea la sindaca uscente –. Nella lista che mi ha sostenuto la riflessione è aperta e spero che qualcuno si faccia avanti per assumere la carica di primo cittadino. Di altre liste non ho notizia. La tendenza negli anni più recenti è quella di venire allo scoperto alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Staremo a vedere!».
È stato quindi un mandato difficile, ma non per questo avaro di frutti. «Nonostante la mia filosofia sia di fare domande di finanziamento solo per ciò che effettivamente serve alla comunità e non per qualsiasi fondo disponibile – spiega Fabello –, c’è ancora tanta carne al fuoco. Abbiamo quasi concluso l’efficientamento energetico di tutto il Comune, riducendo notevolmente le spese. Sono stati ripuliti gli alvei dei fiume per ridurre i rischi alluvionali e con il legno tolto è stato estratto il cippato con cui scaldiamo il municipio. Sono avviati i progetti per la risturtturazione della caserma dei carabinieri e per la realizzazione nell’ex scuola di Plataz della Casa delle associazioni». Un traguardo importante in un comune dove c’è una intensa vita culturale e associativa, Per il futuro del Comune, Fabello non è affatto pessimista: «Occorre mantenere i servizi essenziali per la gente e poi puntare allo sviluppo del turismo. Con la manifestazione “Postaja Tapoluove/Stazione Topolò” il nostro comune è stato presente per anni sulla ribalta culturale internazionale e i risultati si vedono. A Topolò non c’è più una casa libera, si sono insediate nuove giovani famiglie. Questa è la strada su cui bisogna puntare e sulla quale sono impegnate con coraggio le diverse associazioni culturali attive nel comune». (Roberto Pensa)