Friuli popolato da slavi

 
 
Molti toponimi friulani «sono di origine slava altomedievale», ha detto Maurizio Puntin, ricercatore ed esperto di toponomastica, durante la seconda serata dei Beneški kulturni dnevi, il 4 novembre. Il fenomeno è naturale, ha sostenuto Puntin, visto che fin dall'antichità la realtà slovena e quella friulana vissero a stretto contatto. Già tra il 594 e il 600 gli antenati degli sloveni sono menzionati in almeno due casi in cui si narra di scontri in zone non troppo lontane dal Friuli. Nel VII secolo l'attuale Slovenia era già interamente occupata dagli Slavi, i quali cominciarono a infiltrarsi nelle valli dell'Isonzo, del Vipacco e del Natisone. Probabilmente, la pianura friulana nel suo margine sud-orientale era già popolata da essi.
Per quanto riguarda i toponimi, che si riescono a retrodatare a prima dell'anno 800, possiamo seguire le indicazioni del filologo sloveno France Brezlaj che vede in alcuni toponimi del Friuli tre categorie di origine slava.
Del gruppo derivante da nomi di persona fanno parte toponimi come Bertiolo, sulla base antroponimica *Brat- (fratello) attestata tra il XIII e XVI con Bratiulo, Bratigul, Bratiol, oppure Cerneglons che deriva dal nome di un perosnaggio sloveno Črna glava (Testa nera) stabilitosi sulle rive del Torre. Da *Črna-glava, sarebbe derivato il friulano *Cerneglau, *Cerneglò e poi Cerneglòn(s).
Del gruppo dei dendronimi (nomi di alberi), è tipica la denominazione Tiglio/Lipa, presente nella valle del Natisone; nella Bassa Friulana c'è, invece, l'idronimo Sdobba che deriva da *Izdobe (*dob = quercia).
Il terzo gruppo di origine latina, recepito dagli Slavi, esula chiaramente dalla ricerca toponomastica slavistica. Di esso fanno parte denominazioni come Plezzo/Bovec, Trenta, Gemona/Gumin, Vernasso/Barnas, Albana/Ibana ecc.
È impossibile datare tutte le denominazioni della serie Sclavone, Sclavonis, Sclavons numerose nella pianura del Friuli. Interessante è però il caso di Sclavons di Cordenons. Nel Pordenonese tra il IX e l'XI secolo si ritiene vivessero tre comunità etnico-linguistiche: friulani, i discendenti di Arimanni longobardi (Romans) e slavi. L'intitolazione a Sclavons di Cordenons dell'antica chiesa a san Pietro è comune, ha sostenuto Puntin, ad altre chiese quali quella di San Pietro al Natisone (San Pieri dai Sclavons), di San Pier d'Isonzo (San Pieri dal Tiritori) e dell'antico cimitero di Faedis (san Pietro degli slavi). San Pietro, pertanto, potrebbe indicare uno dei titoli preferiti dagli Slavi nelle loro più antiche colonizzazioni, come ipotizzato da Giorgio Banchig nel successivo intervento.
Altri toponimi slavi del Friuli sono sorti nel basso medioevo, in particolar modo ai tempi dei patriarchi Giovanni da Ravenna (1019) e Poppone (1024), durante la colonizzazione per ripopolare le aree devastate dagli Ungari.

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