Cresce la richiesta dell’istruzione bi-trilingue

 
 
Dopo che i comuni di Taipana e Lusevera hanno formalizzato, attraverso una delibera del consiglio comunale, la richiesta di istituzione di scuole bilingui, si stanno mobilitando anche politici, amministratori e operatori culturali della Valcanale per dar vita, in questo caso, ad una scuola trilingue (italiano, sloveno e tedesco) istituzionalizzando le esperienze che ormai da lungo tempo si stanno conducendo nelle scuole del territorio.
Lunedì 13 giugno, presso la sede del Centro Stella Alpina – Planika a Ugovizza i presidenti provinciali di Skgz, Luigia Negro, e di Sso, Giorgio Banchig, hanno avuto un incontro con il consigliere regionale del Popolo della libertà, Franco Baritussio (nella foto), per vagliare la possibilità di istituire scuole trilingui (italiano, sloveno e tedesco) sul territorio della Val Canale. Erano presenti anche il sindaco di Malborghetto-Valbruna, Alessandro Oman, e il presidente del Centro culturale sloveno Stella alpina – Planika, Rudi Bartaloth.
Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi i temi già emersi nel corso del convegno organizzato da Sso e Skgz della provincia di Udine e dal Centro culturale Planika, il 2 aprile scorso, presso il Palazzo Veneziano di Malborghetto, in occasione del decennale della legge 38/2001 di tutela della minoranza slovena. In quell’occasione è stata affrontata anche la tematica dell’insegnamento della lingua slovena nelle scuole, previsto dall’articolo 12 della legge, e dell’estensione del modello bilingue adottato dall’Istituto comprensivo statale bilingue di San Pietro al Natisone in altri comuni compresi nel territorio di tutela. Tale possibilità è prevista sempre dalla legge medesima.
A questo proposito durante l’incontro di Ugovizza sono state fatte presenti al consigliere Baritussio le richieste emerse in questi mesi da parte delle amministrazioni comunali e dei genitori degli alunni di Taipana e Lusevera al fine di ottenere l’insegnamento bilingue nelle proprie scuole.
Con riferimento alla Valcanale, invece, ove esiste una realtà non bilingue, ma plurilingue, il modello didattico dovrà prevedere anche l’insegnamento del tedesco.
Il consigliere regionale Baritussio ha ricordato come in Valcanale già negli anni ’90, dei primi modelli sono stati sperimentati, nel quadro dell’autonomia scolastica, attraverso lo scambio alla pari fra insegnanti di Italia, Austria e Slovenia. Si tratterebbe, quindi, di continuare un cammino già intrapreso.
Baritussio ha poi sottolineato come lo stesso sistema scolastico italiano, ormai, punti sempre più al sistema Clil per un apprendimento più completo e veicolare delle lingue da parte dei ragazzi. Infine, ha sottolineato come, per la sua particolare collocazione geografica su un doppio confine, la Valcanale può puntare attraverso questi modelli, anche ad una attrattività scolastica di valenza internazionale. Ora è importante stimolare il coinvolgimento e il consenso delle famiglie, degli insegnanti e delle amministrazioni locali.

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