Čezmejni grozd še vedno aktualen_Oggi come ieri uniti per il cluster

Riprendiamo l’idea del cluster e lo ridimensioniamo: queste sono state le parole del sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, all’incontro all’insegna dell’amicizia tra i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni della fascia confinaria tenutosi nella mattinata di sabato, 27 giugno, nella casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone.

L’idea di un cluster transfrontaliero, che coinvolgesse i comuni «di confine» di Italia e di Slovenia in una collaborazione rivolta a risolvere alcune problematicità del territorio e ad accedere in via diretta ad alcuni finanziamenti da parte dell’Ue, sembrava ormai morta e sepolta. Rispolverata, invece, dal sindaco Zufferli, potrebbe forse essere ripensata e vedere finalmente la luce. Sicuramente pare riscuotere un certo grado di approvazione tra le amministrazioni comunali. I sindaci da noi contattati, oltre ad esprimere il proprio parere favorevole al cluster, hanno avanzato anche proposte e suggerimenti per migliorarne la forma organizzativa. Molto probabilmente la fase di difficoltà economica che si prospetta in generale nel mondo e in Italia, ma anche nelle nostre zone, in seguito alla chiusura forzata – difficoltà che si innesta in un più lungo periodo di crisi economica del nostro Paese –, ha rafforzato negli amministratori la volontà di sviluppare la collaborazione tra Comuni che gravitano sullo stesso territorio e che sono caratterizzati da problematiche simili.

«Condivido l’idea di Mariano Zufferli, però bisogna anche metterla in pratica», dichiara il sindaco di Pulfero, Camillo Melissa . «Noi siamo rimasti “scottati” dall’esperienza che abbiamo già vissuto», aggiunge Melissa, riferendosi al cluster pensato e dal quale i sindaci erano partiti qualche anno fa. «Credevamo di riuscire a dare una svolta, di riuscire ad avere finanziamenti, di poter sviluppare turismo e attività economiche, però, dopo, per tutta una serie di motivi, il progetto si è classificato all’ultimo posto. Vi è stato, poi, un rimpallo di responsabilità tra la Regione e Ljubljana», racconta Melissa, dicendo inoltre che se il sindaco Zufferli si facesse carico di riprendere in mano il lavoro, vi sarebbe la disponibilità anche da parte dell’amministrazione di Pulfero. «Certo è che bisogna rivedere il tutto, sia da un punto di vista organizzativo, sia da quello degli obiettivi, ma anche per quanto riguarda i rapporti con gli altri Comuni perchè non so se avrebbe più senso reimpostare il cluster come era stato concepito, nel senso di coinvolgere tutti i Comuni fino a Tarvisio. Avrebbe più senso, forse, visto che stiamo organizzando la nuova Comunità montana – che dovrebbe farsi carico delle attività di programmazione del territorio, riferite anche alla possibilità di fare richieste per i bandi europei –, che la sede deputata sia quella. Il territorio, secondo il mio punto di vista, dovrebbe essere circoscritto a quello del Torre e del Natisone, arrivando, magari, anche al Collio». «Quando partirà la Comunità montana, dovremo attivarci anche per cercare di dare alla nostra area lo status di zona franca al fine di permettere lo sviluppo di attività economiche», conclude Melissa.

Sindaci e consiglieri regionali alla riunione di due anni fa a Taipana/Župani in deželni svetniki na seji v Tipani pred dvema letoma

«In generale penso sia un’idea positiva perché è una scala territoriale sulla quale, in questo momento, non siamo abituati a ragionare – spiega il sindaco di Stregna, Luca Postregna –. C’è chi fa programmazione nei Comuni, noi abbiamo fatto programmazione nell’Uti o nella Comunità montana, caratterizzate, di fatto, da dimensioni abbastanza analoghe. Tutto sommato, però, ragionare di sviluppo – al di là che sia a livello transfrontaliero – su un’area che rappresenta buona parte della fascia confinaria è una cosa assolutamente interessante e positiva, anche per capire quelli che sono i punti di forza che possiamo cogliere, dall’esperienza degli sloveni in particolare». Dal punto di vista del territorio da coinvolgere, Postregna dice che, secondo lui, «se si deve ragionare solo su Valli del Natisone e Valli del Torre, questo lo deve fare l’ente territoriale, ossia la Comunità Torre-Natisone. Il fatto di coinvolgere, invece, le amministrazioni comunali dalla Valcanale fino a Dolegna, secondo me, è qualcosa di più interessante», valuta Postregna, che aggiunge come sia necessario apportare qualche miglioramento all’idea, visto che, dopo qualche anno in cui si parla di questo progetto, qualche risultato si sarebbe dovuto cominciare a vedere. Secondo il sindaco sarebbe interessante anche estendere all’area del cluster il processo partecipativo al Piano paesaggistico regionale, sul quale si è molto lavorato a Stregna. Tra le proposte, Postregna suggerisce per il futuro di «definire meglio le modalità di governance del cluster».

«Stavamo già lavorando al cluster tra Taipana e altri Comuni, tra i quali anche Faedis, Attimis, etc. per poter programmare e accedere a dei contributi europei – racconta il sindaco di Faedis, Claudio Zani –. L’unione fa la forza come si dice, quindi mettere vicini più enti per un bene comune è positivo e sono d’accordo».

Sull’area che dovrebbe essere interessata dal cluster, il sindaco dice: «Più si è meglio è. In questo caso, se vogliamo portare vicino dei fondi importanti, forse, sarebbe meglio coinvolgere la Valcanale e sicuramente i Comuni transfrontalieri, come Kobarid, Bovec, Tolmin», ritiene Zani, secondo il quale una cooperazione allargata sarebbe utile per i progetti e per l’ottenimento di fondi importanti per il territorio. «Se poi si volesse ragionare in piccolo, potrebbe essere sufficiente l’area Torre-Natisone, anche perché non abbiamo mai lavorato realmente con la Valcanale», considera Zani, rimanendo però più favorevole a un coinvolgimento quanto più esteso possibile. Per l’avvenire Zani invita «ad essere tutti più convinti, a crederci». Dal punto di vista organizzativo il sindaco propone: «un Comune capofila e che ogni amministrazione preponga un assessore o consigliere comunale cui affidare il compito di riunirsi a intervalli regolari per occuparsi del cluster», conclude Zani. (Veronica Galli)

Tudi po neuspelem kandidiranju leta 2019 na razpisu za pridobitev evropskih sredstev, župani niso vrgli puške v koruzo in še naprej so za čezmejni grozd (cluster), ki bi sprejel skupne izzive na področju energetike, turizma, infrastrukture, kulture, izročil in tradicije. Po novem pa bi omejili območje na italijanski strani na novo Gorsko skupnost Nediških in Terskih dolin, ki pravkar nastaja.

O tem so nam v tem članku svoje poglede razkrili župani Občin Špietar, Mariano Zufferli, Podbuniesac, Camillo Melissa, Sriednje, Luca Postregna, in Fojda, Claudio Zani.

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