Benečija ob svoje smreke_ La Slavia dice addio agli abeti

Al’ bo teritorij Benečije hmalu ostù brez smriek, jelk, boru in drugih iglavcu? Vprašanje postavlja špietarski kamunski mož Giuseppe Firmino Marinig, ki je priča dielu v hostah Nediških dolin s strani gozdarskih podietji iz Avstrije, Slovenije in celuo Niemčije. »Popunama uničujejo nasade smriek in jelk, ki so jih domači kmetje s finančno podpuoro dežele Furlanije Julijske krajine vsadili 40-50 liet odtuod na zapuščenih pašnikah in travnikah. Morebiti je tuole dielo programirano, saj špietarski kamun v svojim novim regolacijskem načartu predvideva, de bojo posiekli vse iglavce, « pravi Marinig. Zatuo se sprašuje al’ za tuole dielo vie regija, ki je nasade plačala, in zaki ekologisti na protestirajo. Dielo v hostah daje preglavce tudi v zahodni Benečiji, saj avstrijska gozdarska podietja ob sečnji in spravilam lesa vederbavajo cieste. Kamuni Ahten, Čenta, Tavorjana in Tipana so vzeli advokata, de bi tožili podietja in imieli odškodnino.

Dalle valli della Slavia/Benečija stanno sparendo abeti, pini e conifere in generale, con grave danno per l’ambiente naturale. A lanciare il grido d’allarme è Giuseppe Firmino Marinig, ora consigliere comunale di opposizione a San Pietro al Natisone, ma con alle spalle una vita intera spesa nell’attività politico-amministrativa. Sulle montagne della Slavia, denuncia Marinig, si sta compiendo uno scempio. «Il taglio generalizzato delle sole essenze resinose, persino negli impianti alquanto giovani – evidenzia –, fa supporre che sia in atto un’azione contro la coltivazione delle conifere e i primi sospetti stanno diventando certezza anche per quanto recentemente accaduto nel comune di S.Pietro al Natisone con l’approvazione della variante urbanistica n. 13 al PRGC che, nella normativa allegata al piano, prevede l’abbattimento di tutti gli impianti di conifere da sostituirsi con la vegetazione locale». Di conseguenza, il consigliere comunale, si interroga se l’operazione del disboscamento «sia voluta e tacitamente accettata dalla  nostra regione» e si chiede perché «gli ambientalisti, sempre così attenti alla tutela e valorizzazione dell’ambiente naturale, non abbiano ancora fatto sentire la loro voce». Marinig racconta ciò che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti i cittadini, alla luce del sole. «Da qualche anno sto notando che sono sempre più numerose le ditte e le imprese  boschive e forestali provenienti dall’Austria, dalla Slovenia e persino dalla Germania che operano  nelle valli del Natisone, nelle Alpi e Prealpi Giulie ed anche in Carnia , come si legge nella stampa locale, che stanno letteralmente  “distruggendo” interi impianti di conifere — abeti, pini, larici etc – messi a dimora  negli anni ’60 e’70 , grazie a contributi regionali, in aree montane prative che stavano ormai per essere abbandonate al degrado ed invase dalla sterpaglia, venendo a mancare sul territorio l’attività primaria della zootecnia allora in forte crisi produttiva ed economica. Gli impianti di resinose, volute dalla regione FVG e messe a dimora dai più avveduti proprietari dei terreni, lasciati ormai incolti, rappresentavano un possibile investimento futuro, ma soprattutto garantivano la fruibilità del sottobosco, bloccando, così, l’avanzare dei rovi e della boscaglia improduttiva. Personalmente ho sempre ritenuto positiva quell’indicazione della regione, non solo per il rilancio e la valorizzazione del bosco, ma anche per la diversificazione della flora locale e per l’impatto gradevole che ambiti di conifere potevano produrre nelle zone montane a vocazione anche turistica, come per esempio le valli del Natisone, spoglie, grigie e tristi nei mesi invernali per effetto della caduta delle foglie, essendo la vegetazione locale prevalentemente di latifoglie». Il taglio dei boschi preoccupa anche gli amministratori della Slavia occidentale. Alcuni sindaci (Attimis, Tarcento, Taipana, Torreano) si vedono la viabilità in quota (conquistata con fatica) massacrata da imprese dell’Austria che tagliano alberi (in accordo con privati proprietari dei fondi) e poi non puliscono la strada o la rovinano con mezzi pesanti. Si sono rivolti a un legale per avere risarciti i danni e vogliono fare uno specifico regolamento.

Deli članek / Condividi l’articolo

Facebook
WhatsApp