Domenica 30 marzo è stata benedetta dal parroco di Liessa, don Federico Saracino, la cappella di Slapovicco recentemente restaurata. La cappella, oltre che simbolo sacro, rappresenta anche un legame con la cultura dei nostri avi. “In questi anni – ha detto don Saracino durante la benedizione – la parrocchia di Liessa, con l’aiuto di Giacomo Canalaz, ha cercato di rimettere a posto tutte le edicole Sacre, le cappelline dei nostri paesi. Sono segni importantissimi che i nostri avi, i nostri nonni ci hanno tramandato. Tutte le nostre famiglie, le nostre case, addirittura le stalle e i campi conservavano questi segni sacri che erano dimostrazione di fede, orgoglio e amore. La fede qui in questa nostra Benecia era un tutt’uno con la nostra cultura, la nostra lingua, le nostre tradizioni e con la vita quotidiana dei nostri avi – dei nostri nonni. Ecco l’importanza di conservare, mantenere e anche costruire di nuovi segni della nostra fede, fede che ci lega con il Signore ma in modo tangibile anche con chi ci ha preceduto”. La cappella è stata rimessa a nuovo da Pietro Qualizza di Cravero con l’aiuto di Livio Gariup. L’immagine della Madonna di Medjugorje è stata donata dalle onoranze funebri La Ducale di Cividale. Dopo la benedizione della cappella a cui ha partecipato un bel numero di fedeli, è seguito un momento conviviale organizzato dagli abitanti di Slapovicco e Peternel.
(Foto: lieška fara / parrocchia di Liessa)
V nediejo 30. marča so v Slapoviku požegnil novo kapelco. Požegnu jo je lieški famoštar g. Federico Saracino, ki je poviedu: “Viera Benečije je globoko povezana z našo kulturo, z našin jezikan in z našo identiteto.”