«Abbandonati e senza progetti di sviluppo»

 
 
Contrarietà al disegno di legge regionale sull'istituzione di nove Unioni dei comuni montani perché produrrebbe che produrrebbero un aumento dei costi, delle strutture burocratiche e dei centri decisionali. È quanto è emerso venerdì 23 settembre a Taipana nell'incontro sulla riforma degli enti montani con il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop e i sindaci di Taipana, Elio Berra, e di Magnano in Riviera, Mauro Steccati.
Dopo aver illustrato i contenuti e l'iter della riforma, Iacop ha ribadito la contrarietà del Pd al disegno di legge (in merito al quale il consiglio regionale discuterà e delibererà mercoledì 28 e giovedì 29 settembre, quando il nostro giornale sarà già stampato) perché non risolve «i punti da noi ritenuti fondamentali. In primo luogo il superamento dei commissariamenti al fine di restituire il governo dei territori montani ai legittimi rappresentanti e cioè ai sindaci e ai consiglieri comunali. In secondo luogo, con questo disegno di legge si assiste ad uno svuotamento sostanziale dei comuni e ad un accentramento delle funzioni nelle mani delle Unioni dei comuni che hanno organi di vertice molto ristretti, concentrati nelle figure del presidente, del vicepresidente e del direttore. In terzo luogo, nove unioni al posto di quattro Comunità montane non semplificano il quadro, ma rischiano di aumentare di molto i costi a carico dei comuni che, da una parte vengono svuotati dal trasferimento delle funzione alle unioni e, dall'altra, devono contribuire ai costi».
Da parte sua, Berra ha specificato che «quando si parla di montagna è necessario sostenerla, ma questo non accade né viene garantito un differenziale di finanziamento a realtà più disagiate, come la nostra. L'Agemont da noi è assente, per quanto riguarda Torre-leader il 90% delle risorse va in pianura, che è privilegiata anche nei fondi destinati all'agricoltura».
«Se in tutti questi anni siamo sopravissuti in questa situazione di progressivo svuotamento delle risorse per la montagna a favore della pianura è un miracolo!», ha tuonato.
Il primo cittadino di Taipana ha evidenziato poi che, «tra una manovra e l'altra, sono trascorsi nove anni e ne serviranno almeno atri quattro perché una nuova struttura vada a regime. Nel frattempo la montagna resta abbandonata a se stessa senza progetti di sviluppo». Sul nuovo disegno di riforma ha detto che «per fare fronte alla situazione di stallo in cui ci troviamo serve un ente sovracomunale che sia calato nella realtà del territorio e che lasci voce in capitolo ai singoli comuni. Per quanto riguarda il trasferimento dei compiti, sarebbe stato opportuno delegare alle Unioni la manutenzione della viabilità principale, dal momento che con le scarse risorse a disposizione dobbiamo gestire 50 chilometri di strada. Ma questo aspetto non è stato considerato. Né possiamo aspettarci di essere presi in considerazione se diventeremo appendice di comuni ricchi di pianura che, negli anni, non hanno fatto nulla per valorizzare e promuovere lo sviluppo delle loro frazioni montane».
Steccati ha messo in evidenza le criticità evidenziate dal nuovo disegno di legge. In primo luogo, ha detto, che «un'operazione di contenimento dei costi non si esegue chiudendo i piccoli comuni, dal momento che ben altri sarebbero i tagli da fare». Poi ha evidenziato le sue perplessità sulla razionalizzazione dei servizi, sulla diminuzione dei costi che «di fatto con nove unioni dovrebbero aumentare e in teoria dovrebbe essere nominato un segretario comunale in più» e sulla politica erariale si è chiesto se con il nuovo ente le tasse saranno omogenee.
All'incontro che ha riscosso un'ampia partecipazione da parte della cittadinanza hanno preso parte, tra il pubblico, anche i sindaci di Attimis e di Tarcento, che hanno appoggiato la posizione espressa dagli intervenuti.

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