A Cergneu il Pust viene liberato già la vigilia dell’Epifania

 
 
Il Pust (come viene denominato il Carnevale nel locale dialetto sloveno) è una figura tipica del carnevale di Cergneu-Čarnea, nella Valle del Cornappo, che risale a tempi antichi ed immemorabili. Ogni anno, il 5 gennaio, alla vigilia dell'Epifania, dopo la cerimonia religiosa della benedizione dell'acqua e del fuoco, il Pust, vestito nel suo abito tradizionale (con pantaloni e giacca di fustagno, camicia, foulard e un cappello fatto in vimini o con foglie di pannocchia) viene prelevato da una grotta vicino al paese, detta «Cantun», dove l'anno precedente era stato incatenato.
La liberazione del Pust affonda le sue radici nel bagaglio di tradizioni di origine slava, tipico del paese di Cergneu, e sono i paesani stessi ad acclamarla, a gran voce.
Sempre incatenato il Pust viene trascinato per le vie del paese, seguito da un corteo festante, fino al luogo dove è stato allestito il «palavin», come viene denominato in loco il fuoco epifanico. Qui il Pust viene liberato dalle catene e, dopo l'accensione del «palavin», si dà inizio a canti, balli, musica e alla degustazione di pietanze tipiche della zona. Iniziano, così, i bagordi carnevaleschi, che si protraggono per quaranta giorni e alla fine dei quali il Pust, stremato e stanco, viene nuovamente incatenato nella grotta, dove riposerà fino al Carnevale dell'anno successivo.
È stato Renato Picogna, presidente dell'associazione locale «Cernedum», a riportare in auge, assieme ad un gruppo di giovani, questa tradizione, che si era interrotta negli anni Cinquanta a causa del fenomeno dell'emigrazione di massa.
La stessa associazione, con il contributo dei paesani, allestisce ogni anno un carro carnevalesco, con il quale partecipa alla tradizionale sfilata di Nimis.
Tra le iniziative promosse nel corso dell'anno dall'associazione, il cui obiettivo é di mantenere vive le tradizioni del luogo, c'è anche l'impegno a conservare il dialetto sloveno locale. A questo proposito Picogna ci ha riferito che sta lavorando alla realizzazione di una pubblicazione sul «Catapan» di Cergneu, il manoscritto del '500 scritto in latino e in «po našin». L'intento è di realizzare una versione che sia alla portata di tutti.

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