Venti di tramontana alternati da scirocco attraversano la nostra regione, per fermarci solo in casa nostra, perché il fenomeno è vasto, europeo. Fermandoci alla comunità slovena, essa è scossa da contrasti che si autoescludono a vicenda. Un vortice sembra avvolgere i nostalgici di eventi e personaggi che hanno segnato profondamente la popolazione, soprattutto della Benecìa. Mi riferisco non tanto alla memoria di uomini coraggiosi che hanno combattuto per un ideale, anche se poi questo è tramontato in un sistema a senso unico, quanto invece a coloro che tirano fuori slogan, bandiere, berretti, coccarde e altri simboli che è meglio dare al macero. Lo stesso discorso vale per l’altro ricupero di segno contrapposto. Se il primo era di sinistra, questo è di destra. E vale per lo stesso periodo, quando si contrapponevano due forze, una che guardava a Mosca, l’altra a Washington, nella mediazione provvisoria, ma nefasta di Berlino. Le cose sono finite male, anche per il cinismo di Londra, che non esitò a sacrificare idealisti ingenui in cambio di nulla, se non di morte. Ora si richiede ai vari ripropositori un ripasso robusto di storia. Da questo passato, ormai remoto, sono venuti solo danni per la Benecìa. Un’imposizione violenta di una identità, giusta in sé, ma sbagliata nel metodo, ha comportato un rifiuto patologico della stessa da parte della popolazione, che non era in grado di percepire, ed in parte non lo è neanche oggi, la differenza tra nazionalità e cittadinanza. Da qui il rifiuto della prima ed il ribadimento patologico della seconda. Con danni ancora visibili e sensibili per il residuo della popolazione nelle Valli. Il riproporre la memoria di un passato, che tale deve rimanere, aiuta a perpetuare la confusione e a tenere divisa la popolazione, con gravi conseguenze sulla sua crescita civile, economica e democratica, e la negazione della sua identità culturale e linguistica, che ha, per essere discreti, almeno mille anni di storia. Non vorrei che perdessimo i piccoli progressi fatti negli ultimi anni, quando si sono sopite almeno le più vistose contrapposizioni e si è cominciato ad avere nuovamente simpatia per noi. Perché di questo si tratta: la giusta e doverosa simpatia verso di noi e la nostra comunità. Quei segni di pacificazione e di umana convivenza non devono essere messi in discussione con iniziative, magari goliardiche, ma che ripropongono spettri antichi. Con le varie istituzioni in opera, possibilmente non in competizione ma in collaborazione fra di loro, possiamo guardare fiduciosi in avanti, dimentichi del passato e protesi per un domani possibilmente migliore dell’oggi. (Marino Qualizza)
V uvodniku objavljenem v Domu z dne 15. maja, odgovorni urednik msgr. Marino Qualizza poziva k resnemu študiju zgodovine posameznike in skupine, ki poveličjejo ljudi in simbole nasprotnih si ideologij in totalitarizmov, ki so povzročili veliko škodo Benečiji.
Una doverosa simpatia per noi e la nostra comunità_Poziv k resnemu študiju zgodovine
Venti di tramontana alternati da scirocco attraversano la nostra regione, per fermarci solo in casa nostra, perché il fenomeno è vasto, europeo. Fermandoci alla comunità slovena, essa è scossa da contrasti che si autoescludono a vicenda. Un vortice sembra avvolgere i nostalgici di eventi e personaggi che hanno segnato profondamente la popolazione, soprattutto della Benecìa. Mi riferisco non tanto alla memoria di uomini coraggiosi che hanno combattuto per un ideale, anche se poi questo è tramontato in un sistema a senso unico, quanto invece a coloro che tirano fuori slogan, bandiere, berretti, coccarde e altri simboli che è meglio dare al macero. Lo stesso discorso vale per l’altro ricupero di segno contrapposto. Se il primo era di sinistra, questo è di destra. E vale per lo stesso periodo, quando si contrapponevano due forze, una che guardava a Mosca, l’altra a Washington, nella mediazione provvisoria, ma nefasta di Berlino. Le cose sono finite male, anche per il cinismo di Londra, che non esitò a sacrificare idealisti ingenui in cambio di nulla, se non di morte. Ora si richiede ai vari ripropositori un ripasso robusto di storia. Da questo passato, ormai remoto, sono venuti solo danni per la Benecìa. Un’imposizione violenta di una identità, giusta in sé, ma sbagliata nel metodo, ha comportato un rifiuto patologico della stessa da parte della popolazione, che non era in grado di percepire, ed in parte non lo è neanche oggi, la differenza tra nazionalità e cittadinanza. Da qui il rifiuto della prima ed il ribadimento patologico della seconda. Con danni ancora visibili e sensibili per il residuo della popolazione nelle Valli. Il riproporre la memoria di un passato, che tale deve rimanere, aiuta a perpetuare la confusione e a tenere divisa la popolazione, con gravi conseguenze sulla sua crescita civile, economica e democratica, e la negazione della sua identità culturale e linguistica, che ha, per essere discreti, almeno mille anni di storia. Non vorrei che perdessimo i piccoli progressi fatti negli ultimi anni, quando si sono sopite almeno le più vistose contrapposizioni e si è cominciato ad avere nuovamente simpatia per noi. Perché di questo si tratta: la giusta e doverosa simpatia verso di noi e la nostra comunità. Quei segni di pacificazione e di umana convivenza non devono essere messi in discussione con iniziative, magari goliardiche, ma che ripropongono spettri antichi. Con le varie istituzioni in opera, possibilmente non in competizione ma in collaborazione fra di loro, possiamo guardare fiduciosi in avanti, dimentichi del passato e protesi per un domani possibilmente migliore dell’oggi. (Marino Qualizza)
V uvodniku objavljenem v Domu z dne 15. maja, odgovorni urednik msgr. Marino Qualizza poziva k resnemu študiju zgodovine posameznike in skupine, ki poveličjejo ljudi in simbole nasprotnih si ideologij in totalitarizmov, ki so povzročili veliko škodo Benečiji.
Deli članek / Condividi l’articolo
Zadnje novice
Ultime notizie
Ricchezza e vanto per l’Italia / Bogastvo in ponos za Italijo
Novice iz Občin Nediških dolin _ Notizie dai Comuni delle Valli del Natisone
Sloveno per bambini a «Friuli Doc» _ Slovenščina za otroke na »Friuli Doc«
Ne spreglejte Doma z dne 15. septembra _ Primo piano sul Dom del 15 settembre
Dobri rezultati v turizmu, a boljši v Reziji in Terskih dolinah kakor ob Nediži _ Il turismo va, ma meglio a Resia e nelle Valli del Torre che nelle Valli del Natisone
Že 40 liet se otroci v Benečiji lahko šolajo tudi po slovensko _ In Benecia sono già 40 anni che si può studiare anche in sloveno
Na Sveti Mariji Avosneci ob vernikih tudi orožniki _ Sveta Marija Avosneca, oltre ai fedeli i carabinieri
Nova šola za Rezijo, blizu Bile so dela stekla _ Nuova scuola di Resia, vicino a San Giorgio il lavori sono iniziati
Za ohranjanje jezika v okviru vaških žegnanj in tradicij _ Per mantenere lo sloveno nei momenti della tradizione
Počastili Simona Gregorčiča in pokazali stare običaje _ Per ricordare Simon Gregorčič e le usanze di un tempo