Tu so Slovenci vredni 4,7%_Qui gli sloveni valgono il 4,7%

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con la legge di stabilità 2023 approvata prima di Natale, ha ripartito anche i fondi destinati dallo Stato a sostegno della minoranza linguistica slovena. La suddivisione ricalca senza modifica alcuna la proposta formulata dalla Commissione consultica nella seduta del 7 novembre scorso.

Così dei 10 milioni di euro per la minoranza slovena, direttamente in provincia di Udine nel 2023 arriverà il 9,06 per cento (l’anno scorso il 13,06 per cento), che si riduce al 4,27 per cento (l’anno scorso il 4,46 per cento) escludendo i fondi per lo sviluppo stabiliti direttamente dalla legge di tutela (art. 21) per un minimo di 500 mila euro.

Balza agli occhi, quindi, il taglio di ben 400 mila euro nel trasferimento alle Comunità di montagna Natisone e Torre nonché Canal del Ferro e Valcanale per iniziative di carettere economico sul territorio di insediamento della comunità di lingua slovena.

Ripercorriamo le tappe della vicenda. L’anno scorso i componenti della Commisione consultiva della provincia di Udine avevano proposto di raddoppiare (da 500 mila a un milione di euro) il contributo per lo sviluppo del territorio sloveno della provincia di Udine e stabilizzarlo per gli anni a venire. La proposta era passata per un solo voto. L’assessore Roberti aveva quindi fatto approvare in Giunta l’aumento a 900 mila euro, difendendolo in Consiglio regionale davanti a un emendamento del consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd), che recepiva una lettera della maggioranza dei componeti della commissione consultiva, compresi alcuni che in commissione avevano votato a favore, con la richiesta di soprassedere all’aumento Quest’anno la Commissione consultiva all’unanimità ha proposto il taglio al contributo, riportandolo a 500 mila euro. Il tutto è stato approvato in Consiglio regionale senza alcuna proposta di modifica, pur in presenza della lettera dei sindaci di Benecia, Resia e Valcanale, che chiedevano di confermare i 900 mila euro del 2022. Nessuno ha avuto nulla da ridire.

La decisione ha deluso gli amministratori locali, come confermato dal sindaco di San Pietro al Natisone e vicepresidente della Comunità di montagna, Mariano Zufferli. Non c’è, però, la volontà di gettare la spugna. Considerato che la quota di accantonamento dei fondi è di ben 1,4 milioni di euro (500 mila euro più dell’anno scorso), i primi cittadini puntano a recuperare i fondi tagliati nel corso dell’anno, quando si sarà insediata la nuova amministrazione regionale.

La vicenda ha, comunque, evidenziato agli occhi dell’opinione pubblica chi ha veramente a cuore le sorti della comunità.

Stupisce (o forse no), poi, come la notizia del pesante taglio dei fondi per Benecia, Resia e Valcanale, tranne che sul Dom, Radio Spazio, Radio Onde Furlane, non abbia avuto il dovuto rilievo nei mezzi di comunicazione, compresi quelli che si propongono come paladini della comunità slovena.

Le organizzazioni slovene di riferimento regionale, Skgz e Sso, hanno convocato per il 12 gennaio a San Pietro al Natisone un incontro con all’ordine del giorno un piano di sviluppo per il territorio di insediamento storico della minoranza slovena. Dopo aver avallato la drastica riduzione dei fondi dell’art. 21 della legge di tutela, la loro iniziativa appare davvero singolare. Una foglia di fico. (M. Z.)

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