Nell’ottica della valorizzazione turistica delle peculiarità della comunità resiana, l’Ecomuseo Val Resia, dopo vari filmati in cui si presentavano i contenuti e le attività dei musei della valle, ha realizzato anche un video-documentario che illustra il Santuario di Santa Maria in Prato di Resia/Ravanca. Questo video, proposto sul canale YouTube dell’Ecomuseo e realizzato con la collaborazione della Parrocchia-Santuario di Santa Maria Assunta, ha l’intento di far conoscere la storia del sacro edificio, invitando a visitarlo e a «leggerlo» con maggior consapevolezza.
Il filmato sull’antica chiesa plebanale della Val Resia illustra, oltre l’architettura della stessa, le molte opere d’arte in essa contenuta. In particolare si possono ammirare alcune preziose pale d’altare e otto statue, due marmoree e ben sei lignee. Tra queste ultime la più antica e la più importante è la statua della Madonna Assunta, scolpita nel 1535 da Giacomo Martini.
Questa visita virtuale propone, inoltre, un viaggio alla scoperta della devozione e della volontà di una comunità che nei secoli, con molta tenacia e fatica, ha reso questo santuario un gioiello artistico nel cuore di Resia. Infatti questa chiesa, molto cara a tutta la comunità valligiana, è stata anche meta di pellegrinaggi votivi provenienti da diversi comuni limitrofi, tra cui Venzone, Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Moggio Udinese e Amaro già a partire dal 1467.
Non a caso il filmato è stato pubblicato per la prima volta il 20 gennaio, giorno in cui si celebra San Sebastiano, uno dei due santi collocati sull’altare maggiore della chiesa. A questo santo, come pure a San Rocco, i fedeli da secoli si rivolgono per invocare la protezione contro le epidemie.
Oggi la chiesa-santuario rappresenta, tra l’altro, anche l’ottava tappa del Cammino Celeste/Iter Aquileiense, un itinerario di pellegrinaggio lungo 200 km attraverso strade e sentieri di montagna che, partendo dal santuario di Barbana o dalla basilica di Aquileia, conduce al Monte Lussari/Svete Višarje, diramandosi poi con altri due percorsi verso il santuario di Brezje in Slovenia e quello di Maria Saal/Gospa Sveta in Carinzia.
A ricordare questo, ben visibile all’esterno del santuario e anche dalla piazza principale del capoluogo di Resia, c’è la meridiana del Cammino Celeste, realizzata e donata da Aurelio Pantanali nel 2019.
La realizzazione di questo video segue la stampa, avvenuta nel dicembre 2019, della guida al santuario di Resia Ta ravanška rumarska cirkuw po böžji poti/Il venerando santuario della Madonna Assunta di Resia lungo il Cammino celeste Iter Aquileiense – Štoria carkve anu racjuni po näs/Cenni storici e preghiere in resiano. Realizzata dall’associazione culturale Museo della gente della Val Resia, che ne ha curato i contenuti, la pubblicazione è stata interamente finanziata dell’associazione don Eugenio Blanchini di Cividale.
Tutti i filmati, realizzati per l’Ecomuseo Val Resia da Christian Madotto, sono visibili sul canale YouTube dell’Ecomuseo all’indirizzo ecomuseo val resia oppure direttamente alla pagina dedicata del sito. (Sandro Quaglia)
Ekomuzej doline Rezija je pripravil videodokumentarec o svetišču Svete Marije na Ravanci, ki si ga lahko ogledate na YouTube-kanalu Ekomuzeja. Muzej ga je pripravil v sodelovanju z župnijo Svete Marije Vnebovzete, da bi opozoril na zgodovino stare cerkve.
Dokumentarec, ki ga je pripravil Christian Madotto, se osredotoča na arhitekturo poslopja in umetnine – na primer kip Marije Vnebovzete iz leta 1535. V cerkev so romali že leta 1467, še posebej iz sosednjih območij. Dandanes je cerkev med drugim osma etapa v okviru vse bolj priljubljene Nebeške poti.
Novi videodokumentarec je nastal potem, ko so leta 2019 objavili vodnik o rezijanskem svetišču z naslovom »Ta ravanška rumarska cirkuw po böžji poti/Il venerando santuario della Madonna Assunta di Resia lungo il Cammino celeste Iter Aquileiense – Štoria carkve anu racjuni po näs/Cenni storici e preghiere in resiano«. Knjiga je nastala na pobudo društva »Muzej rezijanskih ljudi« in s finančnim prispevkom Združenja »don Eugenio Blanchini«.