Il dott. Mario Canciani, noto e stimato pediatra pneumologo, il 9 marzo ha pubblicato un aggiornamento sulla situazione del Coronavirus, preparato con particolare riguardo alla situazione regionale e locale, basandosi sulle domande che gli vengono poste più spesso. Innazitutto ha ribadito ancora una volta che bisogna seguire le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie regionali e che si trovano all’indirizzo https://www. protezionecivile.fvg.it/it/la-protezione- civile/eventi/aggiornamenti-informazioni- coronavirus.
Com’è la situazione nella Regione FVG?
«Nel complesso direi che è sotto controllo, a parte qualche inosservanza la popolazione ascolta i suggerimenti. Alla data del 10 marzo i casi registrati erano 93, con il decesso di due anziani a Trieste e Pordenone ».
È vero che i bambini sono meno suscettibili?
«Secondo una pubblicazione on-line dei colleghi cinesi, non sottoposta però a revisione critica, sembra che i bambini siano suscettibili quanto gli adulti, però hanno un’evoluzione più benigna. Ricordo che l’influenza fa l’incontrario. Al momento non c’è una spiegazione scientifica certa; un’ipotesi è che i bambini godano di un ”effetto ombrello” da parte di altre specie di Coronavirus, che sono più diffusi nell’infanzia rispetto all’adulto, verso i quali i bambini producono più anticorpi».
Rispetto all’influenza, il tasso di mortalità del Coronavirus è maggiore?
«Da quello che si sa oggi, sembra che il tasso di mortalità sia 3 volte superiore a quello dell’influenza, 3,5% rispetto all’1%. Probabilmente il dato è sovrastimato perché le infezioni lievi, che guariscono spontaneamente senza essere diagnosticate, non vengono calcolate».
Quanti casi vanno in rianimazione?
«Pur con delle variabili a seconda dei focolai, in genere il ricorso alla rianimazione è del 10% degli ammalati. Naturalmente, per i motivi di cui sopra, anche questo dato è sovrastimato, ma difficilmente si potrà avere un dato certo».
Che tipo di polmonite dà il Coronavirus?
«Si tratta di una polmonite interstiziale, tipica dei virus, che interessa particolarmente gli scambi gassosi e porta a un’insufficienza respiratoria, con frequente ricovero in rianimazione e ricorso alla ventilazione assistita. Con queste caratteristiche è chiaro che le rianimazioni vanno in tilt, sia per il numero di persone, sia per l’esaurimento delle strumentazioni richieste».
Come si può riconoscere l’infezione da Coronavirus da altre infezioni di questo periodo?
«Anche se non ci sono sintomi certi per differenziarle, il sospetto si fa più forte quando c’è stato un contatto con persone che vivono nelle zone più colpite; sono interessati prevalentemente i polmoni e non la gola e le alte vie respiratorie (laringe, trachea); c’è la presenza di una congiuntivite, cioè occhi rossi senza secrezione gialla; si fa molta fatica a respirare, come se mancasse l’aria; la febbre è modesta, di solito 37,5-38°C».
Quali sono i filoni di contagio in FVG?
«Seguendo le analisi geniche e quelle epidemiologiche, cioè di studio della trasmissione, sono emersi 3 filoni: quello udinese, che ha avuto origine da un infetto piemontese e che si è concentrato particolarmente nella cittadina di Remanzacco; quello goriziano, che ha avuto origine dal trevigiano; quello triestino, che sembra aver origine nel milanese».
Quali sono le persone più a rischio?
« Quelle con più di 70 anni specialmente se con pre-esistenti patologie respiratorie, cardiovascolari, tumorali e autoimmuni in terapia immunosoppressiva (artrite reumatoide, Lupus, ..). Nelle altre età se affette dalle precedenti patologie, ma il rischio è più basso».
Quali tipi di mascherine sono utili?
«Vanno usate solo dagli ammalati e dagli operatori che si occupano delle loro cure, non sono utili negli altri casi, anche per evitare di non renderle disponibili a chi ne ha bisogno. Le più valide sono quelle con filtri, specie quelle con la sigla FFP2 ed FFP3. Meno efficaci ma comunque utili quelle chirurgiche, di solito usate in sale operatorie. Inutili quelle igieniche o antipolvere».
Ci possono essere reinfezioni?
«Secondo una segnalazione dei colleghi cinesi pubblicata sull’autorevole rivista medica JAMA, una parte dei pazienti diventa portatrice del virus dopo la guarigione. Questo è un comportamento non raro nei virus, i quali tendono a persistere nel nostro organismo per lunghi periodi o anche per tutta la vita. Sembrerebbe però che questi pazienti non siano rischiosi, perché non avendo sintomi hanno meno possibilità di trasmettere il virus».
Con la bella stagione le infezioni caleranno?
«Probabilmente sì, non legato però al virus, ma ai minori contatti perché la gente sta di meno in luoghi chiusi e per effetto delle misure preventive che stiamo adottando».
Znani in priljubljeni zdravnik slovenskih korenin Mario Canciani deli pa odgovore na pogostejša vprašanja o koronavirusom in kako ravnati, da bi omejitvi sirjenja okužbe.