Festa grande domenica, 3 luglio, in occasione della Messa che sarà celebrata alle 10.30 nella chiesa di Porzus/Porčinj. Il 29 giugno don Giuseppe Dush, originario della piccola frazione montana di Attimis, ha festeggiato 60 anni di sacerdozio e la comunità è in fermento. Per l’occasione saliranno in paese la corale Faisi dongje di Racchiuso e la banda di Carlino. All’organizzazione della giornata collaborano la parrocchia di Porzus, la Pro loco Amici di Porzus e i gruppi Ana di Attimis, Racchiuso e Carlino.
A 87 anni don Dush è piuttosto arzillo. «Sono nato nell’agosto del 1935 a Porzus – spiega – e sono rimasto orfano di padre nel 1941, a sei anni. Mio padre Luigi era stato richiamato alle armi nell’ambito di accordi politici tra nazismo e fascismo e c’era questa opzione: o andare militare o andare operaio in Germania alle dipendenze di Hitler, che aveva bisogno di manodopera. Pensando alla famiglia, invece di andare nell’esercito mio padre ha deciso di andare a lavorare da militarizzato in Germania. Là il lavoro non era da impiegato, ma in miniera e cava. Un lavoro pesante, anche a causa delle polveri. Dopo circa un anno è rientrato malato ai polmoni; è mancato dopo un mese».
A tirare avanti la famiglia, spiega don Dush, è stata la madre Erminia Specogna. Erano rimasti in quattro; oltre a Giuseppe c’erano anche le sorelline Maria, di due anni più grande di lui, e Lucia, di cinque anni più piccola.
«In seguito sono entrato in collegio a San Vito al Tagliamento, facilitato dalla mia condizione di orfano di padre. Da lì, a undici anni, sono entrato in seminario a Castellerio. L’impressione che ho avuto passando dal collegio al seminario è stata quella di passare dall’inferno al paradiso. Quando è morto il nonno, mia madre è giunta anche lei in seminario a prestare servizio, per tirare avanti la baracca. Sono stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1962».
Sono seguite molte esperienze, racconta ancora don Giuseppe. «Dopo l’ordinazione ho prestato per due anni servizio a Variano di Basiliano, con un sacerdote all’antica, molto all’antica, un garzonato bello e terribile. In seguito il vescovo Zaffonato, che conosceva anche la mamma e che per me aveva stima, mi ha trasferito a Pozzuolo del Friuli». Lì don Dush è rimasto per cinque anni.
«A Pozzuolo stavo bene ed ero contento del gruppo di giovani che si era creato. Volendo diventare parroco, poi mi sono spostato a Racchiuso, in comune di Attimis, dove sono rimasto per trent’anni». In quel periodo iniziavano a scarseggiare le vocazioni, quindi per cinque anni don Dush ha seguito Racchiuso e Subit. Più tardi, per due anni ha servito Racchiuso e Attimis, visto che quest’ultima parrocchia era rimasta vacante.
Nel 1999 don Dush ha lasciato la parrocchia di Racchiuso, chiedendo un anno sabbatico. «Al termine dell’anno non mi è stata data un’altra parrocchia, perché avevo problemi di cuore. Dal 2001 ho prestato servizio aiutando a Torreano di Cividale il sabato e la domenica e seguendo il nuovo monastero di Partistagno a borgo Faris». Per tredici anni, infatti, ha celebrato Messa per le suore di clausura. Nel frattempo i problemi di salute si sono fatti più intensi e nel 2013 don Dush ha dovuto rallentare i ritmi. «Ora sono in pensione e non ho un impegno fisso. Do una mano al parroco di Faedis, dove abito».
Per quanto riesce, don Giuseppe Dush collabora anche alle attività del santuario mariano di Porzus, tra l’altro scrivendo articoli per l’inserto speciale sul luogo di pellegrinaggio curato dalla redazione del Dom tre volte l’anno. «Abbiamo don Vittorino Ghenda, che è un custode del santuario di Porzus entusiasta e molto attivo. Guarda anche alla collaborazione con la Slovenia, perché la Slovenia è molto devota alla Madonna di Porzus e vengono molti gruppi di pellegrini. Insomma, c’è una bella collaborazione. Addirittura direi che sono più presenti gli sloveni che non i friulani».
Tornando alla propria vocazione, don Giuseppe non ha dubbi: «È venuta col tempo, direi che è nata in una famiglia molto religiosa. È stata una sorpresa, una grazia, un dono. Si capisce, in seguito difficoltà e contrasti non sono mancati. Accontentare tutti è sempre difficile per il sacerdote di una comunità… Se si accontenta uno, se ne scontentano due. Ma la mia vocazione è stata un regalo divino, che mi ha portato belle esperienze e soddisfazioni». (Luciano Lister)
V nedeljo, 3. julija, bo v Porčinju velik praznik pri Maši, ki jo bodo darovali ob 10.30 v vaški cerkvi. 29. junija je g. Giuseppe Dush, ki se je v gorski vasici nad Ahtnom rodil, praznoval 60 let duhovniškega posvečenja. Maša bo tako v nedeljo 3. precej slovesna. Ob tej priliki bosta pri njej med drugim sodelovali zbor Faisi dongje in pihalna godba iz furlanskega kraja Carlino. Pri organizaciji vaškega praznika sodelujejo turistično društvo Pro loco Amici di Porzus in skupine Vsedržavnega združenja alpincev iz Ahtna, Rekluža in Carlina.
Gospod Dush je pri 87 letih še čil. Rodil se je leta 1935 prav v Porčinju. V pogovoru nam je povedal, da je zelo zgodaj ostal sirota, saj je njegovi oče umrl med drugo svetovno vojno. Služil je v rudniku v Nemčiji, kjer je zbolel. Po enem letu se je vračal v Porčinj in v vasi umrl po enem mesecu. Mati Erminia Specogna je tako sama morala skrbeti za Giuseppeja in drugi dve hčerki Maria, ki je bila dve leti starejša kot Giuseppe, in Maria, ki je bila pet let mlajša.
Tudi ker je bil sirota, so v kraju San Vito al Tagliamento Giuseppeja sprejeli v kolegij. Ko je bil star 11 let so ga nato sprejeli v vidensko semenišče, kamor je po dedkovi smrti prišla delat tudi mati. Giuseppe je bil posvečen v duhovnika 29. junija 1962.
Po nekaterih letih v Varianu in nato v Pozzuolu, so g. Dusha imenovali za župnika v Reklužu, kjer je ostal okoli 30 let. Nekaj let je hkrati služil tudi v Subidu in v Ahtnu. Župnijo Rekluž je zapustil le leta 2001, sicer zaradi zdravstvenih težav. Nato je pa pomagal v Tavorjani in vsamostanu v kraju Faris pri Ahtnu. Ko so se zdravstvene težave stopnjevale, je leta 2013 g. Dush moral upočasniti dejavnost. Trenutno pomaga removškemu župniku, saj biva v Fojdi.
Me drugim redno sodeluje pri pripravi biltena o Sveti Mariji iz Porčinja, ki ga Zadruga Most izdaja nekajkrat na leto. Prav kot pastoralni skrbnik v svetišču v Porčinju, g. Vittorino Ghenda, si tako tudi g. Dush prizadeva za vernike, ki gredo v vasico nad Ahtnom častit Marijo.