1816, l’anno senza estate e morto di freddo

 
 
Di seguito continuiamo la pubblicazione di alcune note sulla carestia che ha colpito il Friuli e le montagne della Slavia negli anni 1916 – 1817, tratte da Fame dall’anno 1916-17 di Attimis e Platischis con Note storiche relative, di Pietro Bertolla senior (Libro 2, Fondo mss Bertolla Archiv. Semin. Udine).
La nota del 15 dicembre 1816, riporta il numero dei pellagrosi nei singoli paesi del comprensorio preso in esame:
Segue la nota de’ Pellagrosi
á Attimis: 11 persone d’ambo i sessi, di condizione miserabilissima e senza mezzi di sussistenza, di età fra i 7 e i 60 anni; con grado di malattia vario: rabbioso, estenuato, senza forze, gonfio, principio di pellagra, vacillante, ardori alle fauci e allo stomaco.
á Forame: 5 persone d’ambo i sessi, di condizione miserabilissima; di età fra i 40 e i 60 anni; con grado di malattia vario: gonfiezza, senza forze, estenuati.
á Clap: 3 persone d’ambo i sessi, di condizione miserabile e miserabilissima, di età fra i 50 e i 70 anni; con grado di malattia: tristezza profonda e taciturnità.
á Porzus: 4 persone d’ambo di sessi, di condizione miserabilissima; di età fra i 36 e i 70 anni; con grado di malattia: ardori alle fauci e allo stomaco.
á Ricchiuso: 1 persona di sesso maschile, di condizione miserabilissima, di 70 anni di età: con grado di malattia: gonfiezza.
á Platischis: 3 persone di sesso maschile, di condizione miserabile, di età fra i 58 e i 68 anni; con grado di malattia: estenuati e consunti, con ardori alle fauci e allo stomaco.
á Prossenicco: 6 persone d’ambo i sessi, di condizione miserabile, di età fra i 50 e i 59 anni; con grado di malattia: estenuati e consunti, con ardori alle fauci e allo stomaco.
Ed ecco altre note ricavate dai manoscritti di Pietro Bertolla relative agli anni 1816 e 1817, quando l’emisfero settentrionale della Terra fu colpito da un inverno rigidissimo, temperature basse e forti precipitazioni che non permisero la maturazione dei prodotti agricoli. Grave fu la situazione anche nei comprensori di Attimis e Faedis.
á 1816 – 22 novembre: Cudicio, cancelliere del Censo di Faedis, al Vicario. Chiede elemosine per 15 comuni affamati dell’Ungheria.
á 1816 – 14 decembre: Cudicio al Vicario. Prega a soccorrere gli affamati, ad impedire la macinazione del fusto (torsolo) del grano, perché venefico; e gli consegna Italiche Lire 40.
á 1816 – 14 decembre: Cudicio alla Commissione di Beneficenza di Attimis – Avvisa essere pronti i soccorsi del Governo, intanto provveda la Commissione.
á1816 – 17 decembre: Cudicio alle Deputazioni comunali, parrochiali e vicariali – Prega i Parrochi e Curati a spersuadere le clandestine emigrazioni de’ contadini illusi. Egli adroprerà energia contro i seduttori. Chiede mensuale notizia.
á 1816-20 decembre: Il vicario di Attimis, pre Sebastiano Adami, informa Cudicio, che molti cadono e muoiono; Ecco:
«N°37-Al R° Cancelliere del Distretto di Faedis. Molti contadini macinano il fusto del gran turco. Dicon i medici che è dannoso; quindi: I° I Mugnai non potran macinare che i grani, senza fusto od estranee materie. II° Quel Mugnaio che contraffarà, sarà processato… Eccita lo zelo dei Parrochi all’effetto della presente. Si attiverà la Zuppa alla Rumford…».

(4. continua)

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