Il 4 agosto le comunità della Val Resia hanno dato l’estremo saluto a Luigi PalettiBertulöw. Nato nel 1940, in seguito ha trovato lavoro al Comune di Resia come impiegato. Durante la sua carriera lavorativa ha ricoperto diversi incarichi, fino ad arrivare ad occuparsi della ragioneria dell’ente.
Nella sua vita si è molto adoperato per la valorizzazione culturale della vallata in cui è nato, in particolar modo attraverso le attività del Gruppo folkloristico «Val Resia», del quale è stato presidente per 15 anni, del Circolo culturale «Rozajanski dum» e dell’Associazione culturale «Museo della gente della Val Resia».
Eletto sindaco nel 1990, ha mantenuto la carica fino al 1999. Durante questo periodo si è occupato, tra l’altro, di chiudere gli iter amministrativi legati alla ricostruzione post sismica. Ha favorito, poi, la realizzazione di un’area artigianale nel Comune, permettendo così l’insediamento di diverse unità produttive; ha chiesto ed ottenuto l’apertura della prima banca a Resia, oggi Credifriuli, e si è prodigato intensamente per far ritornare al Comune di Resia la concessione di derivazione d’acqua per finalità idroelettriche del Fontanone Barman. In questa località si vede, oggi, operare la centrale idroelettrica Barman, a guida Cosilt di Tolmezzo.
Nel 1993 ha promosso in Regione l’istituzione di un referendum consultivo comunale, primo nel suo genere, per permettere alla comunità resiana di esprimersi sull’eventuale accorpamento della frazione di Uccea/Učja al Comune di Resia. Luigi Paletti è stato anche il principale sostenitore, nel 1996, dell’istituzione del Parco naturale delle Prealpi Giulie. Di questo ente è stato il primo presidente e ha fermamente voluto che la sua sede fosse a Resia.
Ha creduto con convinzione che la Val Resia e i territori limitrofi fossero un patrimonio da valorizzare e custodire e che il Parco potesse fare da volano allo sviluppo del territorio. È stato anche assessore alla sanità della Comunità montana Canal del Ferro Val Canale e membro attivo del Bacino imbrifero montano di Tolmezzo.
Ha sostenuto la tutela del patrimonio linguistico della valle, in particolar modo spendendosi in prima persona per il riconoscimento e lo sviluppo della minoranza linguistica slovena in Italia, le cui normative di riferimento sostengono attivamente anche il resiano.
Gli siamo grati per tutto quello che ha fatto per la crescita della nostra vallata. Con la sua perdita si è creato un grande vuoto, che cercheremo di colmare con i ricordi di tante iniziative condivise e con l’impegno a portare avanti i valori che ha saputo trasmetterci. (Sandro Quaglia)