Mercoledì 2 novembre prenderà servizio in Val Resia il nuovo medico di base dott. Dylan Ryan Mejia. Riceverà nell’ambulatorio di Prato il lunedì dalle 9 alle 11, il martedì dalle 8 alle 10, il mercoledì dalle 17 alle 19 e il giovedì dalle 8 alle 10. Si potrà contattare, inoltre, dalle 8 alle 20 telefonicamente al numero 351 6990512 (preferibilmente via WhatsApp e Sms). A disposizione dei pazienti c’è pure l’indirizzo e-mail dr.dylanmejia@gmail.com.
Si risolve così, almeno per un anno (il dott. Mejia è neolaureato e intende proseguire gli studi per specializzarsi) una questione che preoccupava non poco la comunità, dopo la conclusione del servizio del medico precedente.
La sindaca, Anna Micelli, aveva lanciato un appello: «Ci rivolgiamo a tutti i medici di buona volontà e soprattutto ai neolaureati perché l’assistenza medica è un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti i cittadini, anche a quelli della montagna, anche se ciò comporta più difficoltà».
«Stiamo andando verso l’inverno e non sappiamo se gli eventi atmosferici provocheranno ulteriori difficoltà, se avremo ancora problemi di Covid e contagi. Gli anziani e i più fragili – aveva puntualizzato Micelli – non possono continuare ad ‘arrangiarsi’: sono loro che hanno ricostruito il Friuli dopo il terremoto e non hanno avuto paura di sacrifici e incognite; non sono loro adesso a doversi spostare».
Il problema della carenza di medici interessa tutto il territorio montano. Sul tema, l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, lo scorso 18 ottobre, ha incontrato a Pontebba i sindaci della Comunità di Montagna del Canal del Ferro e della Val Canale. I primi cittadini hanno illustrato le problematiche che vive il territorio sul fronte della carenza dei medici di medicina generale e guardie mediche. Con Riccardi c’era anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale.
«La situazione che i primi cittadini si trovano ad affrontare non è semplice: a loro va tutto l’appoggio della Regione che è, e sarà sempre al loro fianco. Siamo arrivati a questo punto per un grave deficit nazionale nella programmazione sanitaria, per l’effetto di limitati percorsi di formazione universitaria e anche per vincolistringenti sulle politiche retributive. Tutti temi che il nuovo Governo deve affrontare, investendo in maniera importante sul capitale umano».
I primi cittadini hanno ringraziato Riccardi e il direttore generale di Asufc per la disponibilità, concordando con la necessità di ricercare vie anche alternative e nuove per dare risposte di salute e sanità alle popolazioni che vivono questo territorio. È stata espressa la comune volontà di lavorare insieme in modo compatto.