In preghiera a Porzus/Porčinj affinché la Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra. Nel pomeriggio di venerdì, 4 marzo, su iniziativa di un gruppo di cittadini della zona di Attimis, un gruppo di pellegrini ha voluto rispondere così all’appello lanciato da Papa Francesco. Nel mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre aveva invitato a un digiuno per la pace e a pregare per la fine della guerra, una tragedia che non interessa solo Russia e Ucraina, ma tutto il mondo.
Al bivio, che da Attimis porta verso Porzus, si è radunata una trentina di persone. Sotto la guida di don Giovanni Driussi, vicario parrocchiale a Talmassons, si sono dirette alla volta della Cappella delle apparizioni, nel piccolo borgo in cui nel 1855 Maria si rivolse alla piccola Teresa Dush in dialetto sloveno. Lungo il percorso hanno alternato la preghiera del Rosario ad alcune letture. Particolarmente significativo il messaggio sulla pace perpetua, non ancora avverato, tratto dal libro del profeta Isaia. «Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra». Nella lettera ai Filippesi, invece, l’apostolo Paolo ha notato come Cristo abbia distrutto l’inimicizia e la distanza tra i popoli con la propria voce e donando la vita. Forte anche il messaggio di Papa Paolo VI, il primo pontefice a recarsi all’Onu nel 1965, al quale si è rivolto come all’aula magna di una scuola per architetti di pace. Visionarie, poi, le parole tratte da un’omelia pronunciata 41 anni fa da don Tonino Bello, che è stato vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. Secondo Bello, essendo la maggioranza degli Stati europei satellite di Russia o Stati Uniti, la guerra non si sarebbe fatta né nell’una né negli altri, ma in Europa. Ed è ciò che sta avvenendo adesso. Bello ha invitato a non rispondere alla violenza con la violenza, non solo non costruendo armi, ma nemmeno corazze, perché le corazze presuppongono che ci sia chi attaccherà.
Anche alcuni membri del gruppo di pellegrini, provenienti da Attimis, Feletto, Udine, Campeglio e Subit, hanno contribuito con alcune riflessioni. Il pomeriggio si è concluso con una preghiera comune alla Cappella delle apparizioni.
Nemmeno in quest’occasione è mancato il supporto della Pro loco Amici di Porzus, in particolare di Sergio Cuffolo. (Luciano Lister)
V Porčinju je skupina romarjev prosila Marijo, Kraljico miru, naj svet varuje pred norostjo vojne. Na pobudo nekaterih prebivalcev občine Ahten se je v petek, 4. marca, skupina vernikov na ta način odzvala na povabilo papeža Frančiška. Na pepelnico je sveti oče vernike spodbudil k postu za mir in k molitvi za konec vojne, ki je tragedija, ki prizadene ves svet, ne samo Rusijo in Ukrajino.
Od Ahtna se je do Porčinja vzpenjalo okoli trideset oseb. Pod duhovnim vodstvom g. Giovannija Driussija, župnijskega vikarja v Talmassonsu, so verniki zmolili rožni venec in prebrali nekatere misli. Pot se je zaključila pred porčinjsko jankono, v kraju, kjer se je leta 1855 Marija prikazovala Tereziji Dush in se z njo pogovarjala v vaškem slovenskem narečju.
K organiziranju romanja, ki so se ga udeležili verniki iz Ahtna, Feletta, Vidna, Čampeja in Subida, je sodelovalo tudi turistično društvo Pro loco Amici di Porzus, še posebej s pomočjo člana Sergija Cuffola.