Alcuni lettori si sono rivolti alla nostra redazione per chiedere lumi sulla tabella che indica la località di Antro in comune di Pulfero. Come appare dalla foto, ci sono tre toponimi, il primo in italiano e due in sloveno: Antro / Landar / Špasa.
Bene ha fatto l’amministrazione comunale di Pulfero a riportare alla luce quell’antico toponimo, usato fino a qualche decennio fa — quanti hanno i capelli bianchi, ricordano che i vecchi, in particolare di Pegliano per indicare Antro dicevano: «Do’ par Špas’« — e presente nei documenti fin dal XVII secolo che meglio di Antro / Landar indica la piccola frazione. Le due denominazioni, infatti, più che alla frazione si riferiscono alla vicina Grotta di San Giovanni: Antro è sinonimo di grotta, spelonca, mentre lo sloveno Landar deriva, come ha spiegato Božo Zuanella (Dom 1/1984) dal friulano Landri (= antro, grotta).
E Špasa? Anche qui ci viene in aiuto lo Zuanella che prima in Dom e poi nel volume «Pulfero — Ambiente, storia, cultura« (Pulfero 1994, p. 291) spiega l’origine del toponimo che troviano citato nel 1746, Francisco Banchigh de Spassa siue de S. Siluestro, nel 1753 Gregorius filius qm. Joannis Banchig de S. Siluestro loco dicto Spassa. Nel 1639 la località è denominata anche S. Passo.
«La località — scrive Zuanella — veniva, un tempo chiamata semplicemente S. Silvestro dal nome del santo cui è dedicata la chiesa parrocchiale. Particolarmente interessante è la denominazione Špasa usata dagli abitanti delle frazioni vicine. […] Anticamente questo santo [Silvestro] veniva chiamato anche San Passo in quanto era considerato il “santo del passaggio” dall’anno vecchio a quello nuovo (in latino Sanctus Passus). S. Silvestro, infatti, morì il 31 dicembre dell’anno 335 e spesso viene raffigurato con una chiave in mano con cui “apre” l’anno nuovo. Anche la chiesa di S. Silvestro a Merso inferiore è annotata alla fine del secolo XVI come chiesa di S. Passo e la località di Šempas nella valle del Vipacco [Slovenia] ha preso la denominazione dalla chiesa parrocchiale, anch’essa dedicata a S. Silvestro I, papa. Šempas non è altro che la forma contratta ed agglutinata di Sanctus Passus mentre il toponimo Špasa è la forma agglutinata e ipercontratta di Sanctus Passus, dove la Š iniziale è l’unico relitto dell’aggettivo sanctus».
Si tratta, quindi, di un toponimo antico che trova riscontro nell’uso popolare e nei documenti il quale si riferisce ad un paese antico la cui importanza però è stata in qualche modo “assorbita” dalla famosa Grotta di S. Giovanni.
Nel già citato volume sul comune di Pulfero (pp. 246 – 247), Tarcisio Venuti sostiene che le chiese dedicate a S. Silvestro risalgono ad epoca longobarda. Dopo la conversione del Longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo, si proliferarono le chiese in suo onore, in quanto fu papa Silvestro ad indire nel 325 il concilio di Nicea che condannò Ario e l’eresia dell’arianesimo «Tuttavia — sostiene Venuti — sembra che all’inizio si trattasse di doppia titolarità e cioè in onore di S. Salvatore e S. Silvestro. L’abbinamento è logico. Dopo la conversione, i Longobardi considerarono S. Silvestro il secondo salvatore dopo Cristo. […] Da ricordare ancora che la chiesa di S. Silvestro di Cividale fu edificata su resti di basilica cristiana del V secolo; quindi nel VII-VIII, fu aggiunta probabilmente la titolarità anche di S. Silvestro. In questa ottica sembra di poter collocare anche il processo evolutivo riguardante la chiesa di S. Silvestro d’Antro. Per cui si può ritenere che proprio ad Antro ci fosse un insediamento longobardo».