Sv. Lienart in Sriednje ugasneta luč_S. Leonardo e Stregna, lampioni spenti

Non sono solo le famiglie a guardare con preoccupazione alle fredde giornate autunnali e invernali. Anche gli enti locali si trovano a fare i salti mortali per mantenere gli equilibri di bilancio a fronte di aumenti incontrollati dei costi dell’energia che stanno mettendo a rischio i servizi essenziali per le comunità locali e parecchie amministrazioni corrono ai ripari contenendo le spese dell’amministrazione sull’illuminazione pubblica, considerando che la bolletta è quasi triplicata rispetto alla media degli ultimi anni. Colpa dell’aggressione russa all’Ucraina, ma già prima dello scoppio delle ostilità i costi dell’elettricità, dei carburanti e del metano erano aumentati considerevolmente.

Nelle Valli del Natisone il primo a muoversi è stato il sindaco di San Leonardo, Antonio Comugnaro, che già lo scorso marzo ha ordinato lo spegnimento dell’illuminazione pubblica alle 23, spostando poi lo spegnimento all’1. A Stregna l’illuminazione pubblica, secondo l’ordinanza del primo cittadino, Luca Postregna, viene spenta alle 23.

Gli atti delle due amministrazioni valligiane, che, oltre a bollette più leggere, avevano l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione al risparmio energetico, sono stati capiti dalla popolazione, salvo poche eccezioni.

Ma se San Leonardo e Stregna hanno agito in autonomia, i lampioni spenti potrebbero presto essere un obbligo. Esistono, infatti, tre livelli di allarme. L’Italia per il momento è ferma al primo. Ma se la Russia dovesse sospendere in via definitiva le forniture di gas naturale alla Ue (a cui l’anno scorso aveva assicurato il 44% del suo fabbisogno), il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza.

Un piano di intervento che prevede una serie di azioni che vanno dal razionamento del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità. Ma anche l’introduzione di politiche di austerity dei consumi: riscaldamento più contenuto, risparmi sull’illuminazione pubblica. Il tutto almeno fino a quando il gas russo non verrà sostituito da forniture provenienti da altri paesi produttori.

Tudi v Nediških dolinah so nekatere občinske uprave začele varčevati z elektriko, da bi znižale povezane stroške, ki so se skoraj potrojili v primerjavi s tistimi, ki so jih zabeležili le pred nekaterimi leti. Cena elektrike je sicer bila višja že pred izbruhom vojne med Rusijo in Ukrajino.

Kot prvi je že marca v Svetem Lienartu župan Antonio Comugnaro odredil izklop javne razsvetljave sprva ob 23.00 in kasneje ob 1.00. V Sriednjem ugasnejo javno razsvetljavo po odredbi župana Luce Postregne ob 23.00.

Če bi Rusija prekinila dobavo plina Evropski uniji, bi morala italijanska vlada razglasiti izredne razmere. V tistem primeru bi za občinske uprave prosta izbira lahko postala obveznost.

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