San Pietro al Natisone e Grimacco: due comuni molto diversi, per dimensione e caratteristiche, ma uniti dalla consapevolezza dei due nuovi sindaci eletti nelle consultazioni dell’8-9 giugno che il prossimo dovrà essere un mandato che guarda al futuro, a progetti di ampio respiro per le Valli del Natisone.
Per il primo cittadino di San Pietro al Natisone, Cesare Pinatto, l’impegno più importante è per lo sviluppo turistico, che potrebbe portare lavoro e benessere. «San Pietro è il fulcro per la promozione delle Valli del Natisone – evidenza Pinatto – e per la sua posizione ospita l’ufficio Iat (Informazione e accoglienza turistica). È stato fatto un egregissimo lavoro insieme alla Pro loco Nediške doline che dura da ben 16 anni e ha portato una grande promozione del territorio ed eventi di alto valore culturale. Ora ci aspettiamo che la Comunità di montagna si ritagli un ruolo più determinante nel turismo. Siamo purtroppo deficitari in termini di ricettività alberghiera, ci difendiamo con l’albergo diffuso e i Bed& Breakfast, ma non è sufficiente. Per questo stiamo lavorando a un progetto che riguarda il college, che dovrebbe nei nostri piani diventare un ostello con 60-70 posti letto. Spero che nel 2025 si possa concretizzare. Credo che sia necessaria anche una ulteriore offerta sul nostro territorio per i campeggiatori che si affianchi a quella di Podpolizza di Pulfero. È ancora solo una idea, ma ci stiamo lavorando».
L’altra priorità per il futuro è trattenere nelle Valli del Natisone le famiglie giovani e richiamarne delle altre. «È evidente che non bastano più le piccole misure come la riduzione della Tari e di altre imposte comunali a favore delle famiglie – sottolinea Pinatto -. Non bastano dei palliativi, ci vogliono degli incentivi consistenti e ne discuteremo con la Regione. Il sostegno deve andare alle famiglie di nuovo insediamento, ma anche ai nuovi nati sul territorio e a tutti i servizi a partire dalla scuola, anche rivedendo i parametri numerici che stanno penalizzando il Comune di San Pietro».
Altre priorità sono «la pulizia e la tutela dell’ambiente, perché se si vuole accogliere i turisti bisogna avere un contesto gradevole e accogliente », ma anche il rafforzamento del ruolo culturale del comune come centro di riferimento per la comunità slovena e come punto focale per i rapporti transfrontalieri con la Slovenia. «Un ruolo preponderante in materia è affidato istituzionalmente alla Comunità di montagna – sottolinea Pinatto – ma mi darò da fare personalmente perché ciò si realizzi. Credo che la nuova pista ciclabile Kobarid-Cividale debba diventare un simbolo di questo impegno e spero vivamente di vederla realizzata nei prossimi 5 anni. La presenza di realtà come lo Smo e la Scuola bilingue è una ricchezza non solo per la comunità slovena, ma anche per quella italiana ed una peculiarità imprescindibile per il nostro territorio».
«Sono molto soddsfatto del risultato elettorale, anche se non mi nascondo della difficoltà dell’incarico che i cittadini mi hanno affidato – evidenzia David Iurman, neo sindaco di Grimacco –. È chiaro che il nostro piccolo comune ha una situazione molto particolare a livello di scarsità del personale che genera notevoli problemi anche nell’amministrazione ordinaria quotidiana: lentezze e ostacoli anche nelle azioni più banali, come la convocazione del Consiglio comunale. Ora abbiamo spazio nell’immediato per l’assunzione di un lavoratore interinale. Poi, dopo aver fatto una doverosa ricognizione dei conti, auspico di poter bandire un concorso per l’assunzione a tempo pieno di una o 2 persone nell’organico comunale». Ovviamente i provvedimenti tampone non bastano, ci vuole una strategia molto più ampia. «Dobbiamo lavorare di più in sinergia con i Comuni vicini per mettere insieme le funzioni e valorizzare meglio le persone che già ci sono – evidenzia Iurman –. Poi, certo, desidero aprire un dialogo con la Comunità di montagna, che è nata per dare una mano ai piccoli Comuni. Ho una lunga esperienza amministrativa, perché prima di diventare sindaco a Grimacco ho fatto per lungo tempo il capogruppo dell’opposizione a Drenchia, ma questo aiuto ai piccoli municipi non l’ho mai visto molto. Spero però che ora possa esserci un netto cambiamento di tendenza».L’agenda delle priorità e delle urgenze del nuovo primo cittadino di Grimacco è già molto lunga. «Bisogna mettere in sicurezza la viabilità, perché ci sono molti problemi soprattutto per le piante pericolanti sia sulla viabilità comunale che su quella di FVG Strade – spiega Iurman –. Un altro impegno che metto in cima alle priorità è quello di collaborare con le associazioni per coinvolgere la popolazione nella vita culturale e poi rilanciare la squadra comunale di Protezione civile che ha ben operato negli anni passati, ma che ora per diversi motivi è un po’ venuta meno».
Poi naturalmente ci sono i progetti più strategici, quelli altrettanto necessari per cercare di porre un argine allo spopolamento e rilanciare lo sviluppo economico. Iurman ha una idea concreta in merito: «Disponiamo di diversi immobili di proprietà comunale che vanno rimessi a posto e risanati. Potrebbero diventare una risorsa per creare degli incentivi a nuove famiglie che vogliono trasferirsi in montagna, offrendoli ad un affitto basso o anche gratuitamente se ciò fosse utile e necessario. Per la verità, non mancano famiglie giovani che si vogliono insediare a Grimacco e proprio ieri ho incontrato una coppia con un figlio che verrà a vivere da noi. Offrire servizi necessari alle giovani famiglie e canoni di affitto convenienti potrebbe essere la chiave per rendere più massiccio questo ritorno nei nostri paesi».
L’altro cruccio di Iurman è il micro frazionamento delle proprietà fondiarie e immobiliari che «scoraggiano chi vorrebbe aprire una nuova attività economica. Io sono titolare di un’azienda boschiva e vedo che è sempre più difficile anche reperire le particelle da tagliare o terreni dove sfalciare o portare gli animali al pascolo. Deve intervenire la Regione per fare degli accorpamenti e dei riordini fondiari, altrimenti anche chi vorrebbe investire si ritrova con le mani legate. Vanno recuperati con urgenza i terreni abbandonati da meno di 10-15 anni perché se si va oltre diventa difficile non tanto disboscare, ma difendere il prato dalla ricrescita della boscaglia».
Non sono certo dei volti nuovi alla politica i due neo sindaci della Val Torre che non vengono da riconferme dal mandato precedente. Maurizo Malduca è già stato sindaco di Attimis dal 1995 al 2009. Mauro Pinosa, nuovo primo cittadino di Lusevera, è stato stato vicesindaco nella scorsa legislatura.
Cosa vorrebbe realizzare di nuovo il sindaco di Attimis nei prossimi 5 anni? «Per lo sviluppo del territorio pensiamo di dover continuare a puntare sul turismo – spiega Maurizio Malduca –. La nostra montagna non ha campi da sci, ma sicuramente molte ricchezze e potenzialità che possono essere sfruttate, dal paesaggio alla storia, dalle tradizioni all’enogastronomia. Tra le attrattive c’è sicuramente la presenza della comunità slovena a Forame, Porzus, Subit e i rapporti transfrontalieri e il plurilinguismo sono biglietti da visita importanti che possiamo giocare. Non dobbiamo perdere l’opportunità del cicloturismo, in quanto il nostro territorio sarà attraversato da una variante alla pista ciclabile FVG3. Ma bisogna fare crescere la cultura dell’accoglienza per dare servizi di qualità ai turisti. Fondamentale sarà fare gioco di squadra tra sindaci, dentro la Comunità di montagna e fuori,altrimenti saremo perdenti in partenza. Bisogna proporre progetti integrati, definire le priorità, gli assi di intervento. Auspico che la Comunità di montagna possa essere luogo di dialogo e di discussione, ma poi alla fine anche di progettualità concreta per lo sviluppo. Le appartenenze politiche vanno messe da parte per lavorare a favore delle nostre comunità».
Altro ambito fondamentale è la gestione associata dei servizi tra comuni. «Ogni giorno nei municipi si fa la conta del personale. Noi abbiamo il punto di forza di una lunga collaborazione col Comune di Faedis e se non ci fosse ci troveremmo in una situazione molto problematica. Bisogna procedere a nuove collaborazioni per rispondere alle esigenze dei cittadini».
Lo slogan della lista civica che appoggia Mauro Pinosa mette già l’enfasi su progetti di rilancio di ampio respiro: «Da un sogno alla realtà. pensare, programmare e realizzare il futuro dell’Alta Val Torre».
«Quello che ci anima – spiega il neo sindaco di Lusevera – non è un semplice programma di opere o il mantenimento dei servizi indispensabili alla comunità quali il plesso scolastico, la farmacia, l’ufficio postale, l’ambulatorio medico, le casefamiglia ecc, da noi dato per scontato, ma un programma di strategie volte a scongiurare quello che oggi appare un possibile destino: l’estinzione della nostra piccola comunità di vallata con tutto ciò che ne consegue. Se non si crea occupazione e non si crea reddito, i giovani se ne vanno, ma se ne andranno anche i meno giovani, le famiglie».
Consultando una recente statistica del reddito, Lusevera è al quart’ultimo posto della classifica dei comuni della regione con 16.214 euro di reddito pro capite. «La dirimente che ci si prospetta – afferma Pinosa – sta tra l’acquiescenza a ciò che pare ineluttabile e la reazione propositiva volta a scongiurarlo. Noi scegliamo caparbiamente la seconda opzione sapendo di dover stare, in termini di concretezza, dentro al quotidiano, ma con gli occhi, la mente e le mani impegnati a costruire e credere nel futuro. Puntiamo molto sulle risorse ambientali che sono elevate e riteniamo strategiche tutte le operazioni volte a sfruttarle e valorizzarle. La viabilità verso il confine con la Slovenia, ottima, e la sentieristica, buona, ma che necessita di maggiore attenzione e manutenzione, sono elementi essenziali. Disponiamo di un luogo di eccellenza, le Grotte di Villanova, e di risorse ambientali preziose come il torrente Torre, le sue sorgenti del Musi, la zona di balneazione della Bedrosa, i magnifici ruscelli della valle, la sua flora, la sua fauna, le palestre di roccia, i decolli per parapendio, la zona del campo sportivo. Ci sono importanti risorse sociali come il Gruppo Alpini, l’associazione sportiva dilettantistica Alta val Torre, il Gruppo esploratori e lavoratori Grotte di Villanova, Pro loco, Donatori di sangue, Ex emigranti ed altre. È oramai generalmente provato che la domanda di benessere e di ricerca di condizioni che favoriscano la salubrità fisica e mentale stia crescendo in maniera esponenziale da parte della popolazione, e una delle soluzioni più gettonate è rappresentata dal turismo sostenibile che non è più solo una moda, ma una esigenza imposta dai modelli di vita che la società ci detta». (Roberto Pensa)
